Il pompelmo: attenzione a farne uso se prendete medicine

State prendendo delle medicine? Meglio evitare di mangiare il pompelmo interferisce con l’assimilazione di alcuni farmaci.

Consumare pompelmo o succo di pompelmo mentre si stanno assumendo alcune medicine può avere controindicazioni e generare effetti collaterali indesiderati.

Sovradosaggio e intossicazione
La scoperta dell’interazione tra pompelmo e medicinali è avvenuta casualmente nel 1989, dopo di che sono stati diversi gli studi che hanno approfondito il tema e confermato l’interferenza. A essere sotto accusa sono il bergamottino e la naringina contenuti nel pompelmo, dal momento che sono degli inibitori di un enzima, responsabile di disintossicare l’organismo da circa la metà dei medicinali attualmente in commercio. La conseguenza di questa interazione è che il farmaco viene smaltito più faticosamente e lentamente. Un’eccessiva permanenza dei principi attivi dei farmaci nel corpo risulta essere dannosa, anche per via del fatto che spesso l’organismo si trova in una situazione di sovradosaggio della medicina assunta.

Farmaci a rischio
I farmaci che reagiscono con il succo di pompelmo sono principalmente le statine, gli anti-ritmici, gli immunosoppressori e i bloccanti del canale del calcio. Se si stanno assumendo questi medicinali è bene evitare il consumo del pompelmo. Da tenere in considerazione poi che se il farmaco viene  assunto per endovena invece che oralmente, questa interazione non avvenga. L’inibizione a livello intestinale dell’enzima detossinante può arrivare a ridurre del 47% la sua azione entro due ore dal consumo del frutto. Peraltro bastano 250 grammi di pompelmo o succo di pompelmo per inibire l’enzima e la durata dell’inibizione può durare anche 2-3 giorni.