Equilibrio e circolazione: i vantaggi del camminare a piedi nudi

Camminare a piedi nudi migliora la capacità di equilibrio e la circolazione. Ma attenzione al rischio funghi e verruche

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Sulla spiaggia, nel mare, in campagna. Con la dovuta sicurezza, facendo attenzione agli incontri sgraditi con animali o oggetti acuminati, proviamo a sfruttare il bene che ci fa una passeggiata a piedi nudi. Se possiamo abituiamoci a camminare senza calzature anche nei prati, nei boschi e ogni qualvolta le condizioni ambientali lo permettono. Perché ci aiuta. Pensate solo ai bambini.

Stando ad una ricerca apparsa qualche tempo fa su Frontiers in Pediatrics, coordinata dall’Università tedesca di Jena, che ha paragonato il rendimento fisico di due popolazioni di ragazzi, una tedesca ed una sudafricana, quando ci si muove a piedi nudi, pur se in specialità atletiche diverse come la corsa o il salto in lungo, si tende ad avere una maggior attenzione all’equilibrio e nel salto. Il dato è risultato particolarmente significativo per i bambini tra i sei e i dieci anni, mentre tende poi a sfumare nel corso dell’adolescenza. E, come se non bastasse, l’equilibrio migliora. Insomma: camminare scalzi può essere una panacea, e non solo per i più piccoli.

Migliorano equilibrio e circolazione

Anche per chi è più grande muoversi con il piede a contatto diretto con il terreno aiuta a migliorare il benessere. In primo luogo perché ci sottoponiamo ad un massaggio naturale che il piede subisce entrando in diretto contatto con il terreno. Questo basta ad indurre un’azione rilassante su vene e muscoli del piede, che quindi “lavorano” meglio, senza essere costretti all’interno di una calzatura.

Soprattutto, il contatto del piede con il terreno permette di migliorare le capacità di equilibrio e di percezione da parte dell’organismo della posizione in cui ci si trova. In alcuni casi, curando che ovviamente il pavimento non risulti scivoloso, questo effetto di “allenamento” delle sensazioni si può rivelare utile anche per gli anziani. Proprio per loro, quando non sono presenti patologie che potrebbero favorire le cadute o comunque una carente capacità di equilibrare il corpo nello spazio, qualche minuto di passeggiata.

Ancora: camminando a piedi nudi miglioriamo la circolazione perché il contatto diretto del piede con il terreno favorisce il ritorno venoso e quindi può aiutare chi soffre di disturbi della circolazione delle vene, come varici o gonfiore alle caviglie. E non dimentichiamo che se abbiamo qualche piccolo problema alle estremità, evitare per qualche minuto le scarpe, che possono “costringere” il piede, può aiutare a limitare i fastidi legati a calli, alluce valgo e duroni. Insomma: con giornate di sole, afa e termometri bollenti, l’unica soluzione sembra essere trovare un posto per rinfrescarsi. Ma attenzione. I piedi hanno bisogno di essere preservati, anche e soprattutto se sono nudi. Mare, montagna, città, lago o piscina sono luoghi che possono compromettere il benessere dei nostri piedi.

I “nemici” dei piedi

Assosalute, ricorda alcuni dei disturbi più comuni che possono interessare i piedi in questa stagione e consiglia le giuste misure di prevenzione e di rimedio.  Anzitutto, negli ambienti umidi come le piscine, attenzione ai funghi (scientificamente, i cosiddetti dermatofiti), responsabili di micosi a carico della cute e delle unghie, e alle verruche che si sviluppano in seguito ad una infezione di tipo virale. Le prime sono riconoscibili da un cambiamento del colore della pelle che si manifesta come arrossamento localizzato, per esempio, negli spazi interdigitali, seguito da un’inusuale “umidità” della zona interessata dal processo, come se la pelle stesse macerando e da desquamazione e prurito successivi. Le seconde sono, invece, piccole escrescenze, solitamente dolorose specie se soggette a pressione, che si creano sulla cute, spesso conseguentemente a un trauma o lesione.

Per prevenire l’insorgenza di infezioni fungine o virali contagiose come appunto micosi e verruche che possono facilmente trasmettersi attraverso contatto diretto e indiretto, ricordatevi, soprattutto in piscina, di non condividere effetti personali come asciugamani e accappatoi e di evitare il contatto con superfici umide. Portate sempre con voi, a bordo vasca, le ciabatte, in modo da rindossarle non appena uscite dall’acqua. In generale, il miglior modo per arginare il pericolo è prendersi sempre cura dell’igiene della cute ed evitare, comunque, un’esposizione protratta al sole. E, in tutti i casi, buona passeggiata! A piedi nudi.