Arresto cardiaco, come comportarsi e come fare il massaggio

Imparare a praticare un massaggio cardiaco corretto è fondamentale nei primi minuti che seguono l'attacco: come agire e perché

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Si deve cominciare a scuola, con le lezioni di rianimazione cardiopolmonare anche ai bambini. e poi occorre diffondere il più possibile la cultura del massaggio cardiaco e dell’assistenza alla respirazione quando il cuore smette di battere o meglio batte in maniera così veloce che non riesce a svolgere il suo compito, come accade nella fibrillazione ventricolare, una grave aritmia. Il tutto, senza dimenticare che sarà sempre più importante avere a disposizione defibrillatori automatici esterni (Dae) in ogni luogo pubblico, dai centri commerciali agli stadi e alle stazioni.

A lanciare la sfida alla morte improvvisa di natura cardiaca, che deve passare attraverso la conoscenza diffusa nella comunità del problema, sono le nuove Linee guida della Società Europea di Cardiologia (ESC) pubblicate online sull’European Heart Journal e presentate al congresso di Barcellona. Secondo gli esperti è fondamentale che in attesa dei soccorsi possa essere attivata ogni persona nei pressi di chi ha l’arresto, che conosce ovviamente la tecnica di rianimazione cardiopolmonare.

Fino a sei milioni di persone in tutto il mondo soffrono di arresto cardiaco improvviso ogni anno, di cui meno del 10% sopravvive. La ricerca su come prevedere e prevenire l’arresto cardiaco è in corso, ma guadagni immediati in termini di sopravvivenza verrà dal pubblico in generale. Secondo Jacob Tfelt-Hansen dell’ospedale universitario di Copenaghen “tutti, compresi gli scolari, dovrebbero imparare a fare rianimazione cardiopolmonare (RCP) e utilizzare un DAE. Entrambe queste azioni possono salvare vite umane”.

Cos’è l’arresto cardiaco e cosa bisogna fare

Si parla di arresto cardiaco, anche in una condizione in cui in realtà il cuore “va a mille”, Ma purtroppo non riesce a lavorare. Quindi il corpo non ha sangue ed ossigeno. Si tratta di un drammatico e inatteso evento inesorabilmente mortale se non si mettono in atto, con rapidità, le manovre di rianimazione cardio-respiratoria, la cosiddetta “catena della sopravvivenza”. È a questo punto che entra in gioco ognuno di noi. La quasi totalità dei casi di arresto cardiaco avviene alla presenza di altre persone e sapere cosa fare può salvare la vita della vittima di arresto cardiaco. Per prima cosa occorre chiamare il Servizio di Soccorso per allertare e far pervenire al più presto il servizio avanzato di soccorso che prenda in mano la situazione.

L’intervallo tra l’esordio dell’arresto cardiaco e l’arrivo del Servizio di Soccorso è prezioso per la vita del paziente, in quanto in assenza di interventi adeguati le probabilità di salvarlo e di evitare danni cerebrali irreversibili per l’assenza del necessario flusso sanguigno al cervello scendono del 10 per cento ogni minuto. In questa fase è fondamentale praticare il massaggio cardiaco che andrebbe sempre imparato anche dalla popolazione generale con corsi ad hoc. In generale si può dire che occorre mettere una mano al centro del torace della persona in arresto cardiaco, in corrispondenza del cuore, e fare 100-120 compressioni del torace al minuto, con il torace che si introflette di circa 5 centimetri. Il massaggio cardiaco può consentire di mantenere una condizione di circolo mentre si attende l’arrivo del defibrillatore, che può risolvere l’arresto annullando l’aritmia cardiaca che dà il via al blocco della circolazione del sangue”.

Come aiutare la persona

Grazie al massaggio, che andrebbe imparato dal maggior numero possibile di persone, si può tentare di mantenere una condizione di circolo mentre si attende l’arrivo del defibrillatore. Questo strumento può risolvere l’arresto cardiaco annullando l’aritmia cardiaca che genera l’arresto di circolo. La crisi può essere preceduta dai classici sintomi dell’infarto, come il dolore al centro del petto, irradiato più frequentemente al collo, al dorso, alla mandibola e al braccio sinistro, che talvolta si accompagna a nausea e difficoltà nel respiro.

In ogni caso se capita di vedere una persona che perde coscienza la prima cosa da fare è chiamare i soccorsi e subito fare una domanda a voce alta. Se non risponde o comunque non reagisce, ricordate di controllare il polso e la respirazione ricordando che per respirazione anormale si intende l’assenza totale di respiro o anche un respiro ansimante e intermittente. Ovviamente queste informazioni sono solo generali.

È importante conoscere come aiutare gli altri seguendo le indicazioni dell’Italian Resuscitation Council (IRC- http://www.ircouncil.it), L’IRC si impegna per diffondere su tutto il territorio nazionale le linee guida internazionalmente accettate per la pratica della RCP oltre a partecipare all’aggiornamento delle linee-guida e a verifica e controllare la qualità delle pratiche rianimatorie per giungere alla standardizzazione delle procedure e delle modalità di documentazione degli interventi rianimatori, rendendo così possibile la raccolta e l’elaborazione di dati statistici.