Quante volte ti è capitato, dopo aver attraversato un periodo molto stressante, di essere in preda ad un esaurimento nervoso? Al giorno d’oggi è sempre più difficile riuscire a gestire in completa serenità le innumerevoli attività/impegni/appuntamenti/imprevisti che fanno parte della quotidianità. E troppo spesso, questo prepotente mix ha ripercussioni sul benessere psicofisico e sulla qualità di vita.
Se ci soffermiamo un attimo, il termine stesso “esaurimento nervoso” descrive proprio l’esaurirsi delle proprie energie, condizione che può generare diversi sintomi tra cui:
- stanchezza, anche cronica;
- disturbi dell’umore;
- insoddisfazione generale.
Spesso, sono le donne ad esserne particolarmente colpite, in virtù delle innumerevoli attività che ci si trovano a svolgere.
Quali sono dunque i sintomi dell’esaurimento nervoso e i possibili rimedi da adottare per contrastarlo? Abbiamo approfondito l’argomento con la Dottoressa Chiara Navarra, Psicologa e Psicoterapeuta, esperta sulle tematiche di adolescenza, vita adulta e di coppia.
Indice
Che cos’è
«Il termine esaurimento nervoso (o nevrastenia) è un termine generico, usato nel linguaggio comune per descrivere una situazione personale di forte stress emotivo e fisico. Tale condizione è accompagnata da un senso di perdita delle proprie energie fisiche e mentali, ma anche da stanchezza, apatia, isolamento e da uno stato di preoccupazione generalizzato, al quale può conseguire anche una forte deflessione dell’umore. Si percepisce spesso un senso di insoddisfazione generalizzato» spiega la dottoressa.
Come si manifesta
«Si ha la sensazione di “non farcela”, di fare troppa fatica ad affrontare le incombenze quotidiane o a concentrarsi, si accusa disorientamento, confusione, preoccupazione, paura, tanto da avere il desiderio di mollare, di sottrarsi alle proprie incombenze. Tali sentimenti spesso si accompagnano a manifestazioni fisiche di somatizzazione dello stress: cefalee, capogiri, nausea, dolori addominali, tensione muscolare, senso di soffocamento, con il manifestarsi talvolta di veri e propri attacchi di panico», continua l’esperta.
Cause
«L’esaurimento nervoso, dunque la sua sintomatologia, può manifestarsi in concomitanza di periodi stressogeni in differenti ambiti della vita come quello:
- personale;
- familiare;
- lavorativo;
- sentimentale.
Di solito chi arriva all’esaurimento nervoso è una persona molto esigente nei confronti di sé stessa, con degli standard prestazionali elevati, oppure che fa fatica a darsi dei limiti rispetto alle attività della vita o alla gestione delle sue relazioni. Ad esempio, può essere una persona che lavora troppo, che si prende eccessive responsabilità (magari anche quelle degli altri), oppure è troppo disponibile e spesso fa fatica a “dire di no”, assumendo su di sé incombenze che non le spetterebbero.
In altri casi, uno stato di esaurimento nervoso può essere scatenato da un evento, magari improvviso, in qualche modo traumatizzante e sconvolgente per la persona, che può introdurre dei cambiamenti sostanziali nella sua vita come la perdita del lavoro, la malattia di una persona cara, o anche la pandemia in corso», precisa la dottoressa Navarra.
Differenza tra esaurimento nervoso e depressione
«A differenza dell’esaurimento nervoso, la depressione è una malattia vera e propria, un disturbo dell’umore classificato nei manuali diagnostici come uno stato di grave, profonda e duratura sofferenza, che non ha carattere transitorio. La depressione caratterizza il funzionamento mentale di una persona, condizionando i suoi pensieri, il suo comportamento e determinando spesso l’impossibilità di trovare una via di uscita a sentimenti di sfiducia, tristezza, disperazione, senso di vuoto. È una condizione grave, che va curata con l’aiuto di un intervento psicologico-psicoterapeutico e farmacologico adeguati al caso specifico della persona che soffre di depressione».
Trattamenti
«Se una persona si trova in una condizione di esaurimento nervoso, è molto importante inquadrare la situazione e determinare le cause specifiche del suo malessere, con una particolare attenzione ai meccanismi emotivi, mentali, relazionali ed alle situazioni che hanno portato la persona a questa crisi.
Ad esempio, si tratta di un malessere legato al contesto lavorativo o familiare? Si tratta di un momento di insoddisfazione personale? Magari legato alla fase di vita che si sta vivendo: età, trasferimento abitativo, nascita di un figlio, separazione coniugale, cambio di lavoro, pensionamento. Quali sono i pensieri prevalenti, le rappresentazioni su di sé e sugli altri? “Non sono all’altezza di questa situazione, non riuscirò a riprendermi da questa delusione, ho perso le capacità che avevo prima, nessuno vuole stare con me, tutti pensano che io sia un incapace”.
Questi sono solo alcuni possibili aspetti all’origine di uno stato di esaurimento nervoso. È chiaro quindi che è un termine generale, rappresentativo di molte situazioni differenti. Per individuare la strategia di intervento adeguata ad aiutare la persona in crisi, può essere utile chiedere un consulto psicologico. Di solito, nel mio lavoro, con circa quattro/cinque colloqui di consultazione psicologica si è in grado di fornire un chiaro parere professionale su quali possano essere le dinamiche relazionali e i meccanismi mentali alla base della sofferenza della persona, focalizzando i nodi critici che possono aver detonato la crisi. Questo permette di individuare la strategia più adeguata ad affrontare il malessere e mettere in campo i cambiamenti necessari ad aiutare la persona ad uscire dal suo momento di difficoltà», conclude l’esperta.
L’esaurimento nervoso quindi, è una condizione transitoria dovuta a uno o più fattori che mina il benessere della persona in quanto può avere un impatto negativo sulla qualità della vita. Per superarla al meglio è importante fermarsi un attimo, prendere coscienza che gli eventi esterni stanno prendendo il sopravvento e chiedere aiuto a un professionista del settore.