Se persino in panciolle, a crogiolarsi sotto gli ultimi tiepidi raggi del sole di settembre, proiettarsi in avanti con la mente era una tentazione pressoché inevitabile – complice una buona ma non giusta dose di ansia da rientro – l’aria via via più pungente di novembre non può che suggerire, crudele, una sola cosa: l’inverno sta arrivando, per rubare astutamente una nota citazione cara a quasi noi tutti, ed iniziare ad escogitare un efficace piano di difesa appare ora più che doveroso. Insomma, dopotutto le gelide temperature che ci attendono potrebbero tranquillamente fare le veci di uno spietato nemico. Specie se il guardaroba ad accoglierle non è provvisto di tutto ciò che è necessario.
Le passate settimane della moda hanno concorso grandemente nel dipingere un dettagliato quadro di quelle che saranno le tendenze più forti dell’autunno-inverno 2024/25, sulle note degli imprescindibili diktat dell’haute couture. Un amabile quanto controverso intreccio di nuovo e vecchio, talvolta antico, a dipingere di toni semi-cupi la tela bianca dei prossimi mesi invernali.
Indice
Moda autunno-inverno 2024/25 in pillole: le tendenze che ameremo
La moda che presto ameremo, e che già stiamo imparando ad amare, più che mai si rifà al concetto di praticità e quotidianità: designer di successo, tra veterani e giovani menti creative, hanno attinto in svariati casi dal panorama fashion anni Novanta, grandi icone del tempo annesse, rispolverandone il design essenziale allo scopo di delineare un guardaroba “facile”, che si accorpi nell’immediato alla routine. L’idea di comfort si concretizza attraverso capi basic ma affatto noiosi, rivisitati in chiave contemporanea per porre le basi utili ad esprimere ogni singola personalità.
Le sperimentazioni maggiori sono affidate al colore: in tutta coerenza restano i tradizionali nero e grigio – invero autentici must di stagione – ma fioriranno, quest’inverno, nuove tinte. Le inedite nuance a cui dare una possibilità secondo i nuovi diktat sono intense ed avvolgenti, spaziano dal classico borgogna e ne esplorano le gradazioni, portando alla fioca luce del periodo il color prugna, l’uva e l’amaranto, ed arrivano al verde profondo del sottobosco. Ogni tonalità da prediligere cita la natura con le sfumature tipiche del periodo; raggiunge il suo momento di gloria il marrone cioccolato ma non mancano guizzi di vivacità come nel caso del rosso fuoco, del celeste brillante, del rosa confetto, del glicine e del giallo.
Come detto le maggiori sperimentazioni sono messe in atto dalla palette, ma non mancano innovazioni in materia di tagli e texture. La tendenza principe porta in alto pezzi dalle sembianze sartoriali, strutturate e, in alcuni casi, vagamente plastiche. Si riconfermano le gonne a corolla, una presenza ricorrente già durante lo scenario fashion dello scorso anno, arrivano quelle a palloncino, spopolano gli abiti midi ed i capispalla maschili. Il classico, perciò, perde in un certo senso la sua matrice acquistando stravaganza grazie ad inconsuete ed esclusive lavorazioni artigianali.
Gli ordinari capi basic a cui si è fatto il callo, ancora ovviamente immancabili in un guardaroba completo, sono parte integrante e fondamentale di layering e stratificazioni, strategiche per il momento di transizione stagionale, oggetto di nuove destrutturazioni e arricchite di cut-out. Trionfano le linee bodycon ed i volumi esagerati, ad aggiungere unicità persino ai pezzi evergreen.
In argomento di stampe le predominanti si dividono tra il grande ritorno dell’animalier – leopardato e zebrato in vetta, a mettere a dura prova la sobrietà affermatasi con fatica con l’avvento del quiet luxury – e quello delle iconiche fantasie a quadri scozzesi, emblema dello stile preppy così fortemente in auge.
Per quanto concerne il capitolo tessuti si consolidano con forza le audaci trasparenze svelate lo scorso anno dai cosiddetti naked dress, quegli abiti visti e stravisti sulle star nelle più svariate occasioni, contrassegnati dal sensuale effetto vedo non vedo portato in alto da Diesel e Saint Laurent con il trend plastic nude. Via libera dunque ad abiti trasparenti e bluse ad effetto sheer, realizzate in tessuti impalpabili e ricche di aperture sceniche.
Contro la spiccata audacia sopraindicata si stagliano la delicata estetica Ladylike, con completi due pezzi in tessuti spessi e giri di perle al collo sull’indelebile impronta di Chanel, e lo stile collegiale.
Accessori di nome, ma non di fatto: nella fredda stagione a venire sono proprio loro a permettere come nient’altro di sbizzarrirsi, comunicando al mondo la propria cifra stilistica. Largo spazio a cappelli e calzature estrose, maschili o da infante, dotate di inserti in pelliccia, sciarpe XXL e stivali a metà coscia.
A breve panoramica ultimata, è decisamente tempo di passare in rassegna ogni punto saliente delle tendenze moda che hanno intenzione di farci perdere la testa: per ulteriori informazioni si consiglia di proseguire attentamente nella lettura.
Stile Ladylike
Volendo cedere al lessico social, non cessa l’instancabile competizione brat vs demure. Così, sul versante opposto a trend di carattere irriverente, si profila la sofisticata estetica Ladylike: da molti ritenuta l’alternativa sofisticata al ben più noto quiet luxury, è lei la più raffinata tra le tendenze moda autunno-inverno 2024/25 e si ispira alle tipiche silhouette dell’immaginario retrò anni Cinquanta-Sessanta.
Tale rivisitazione punta su dettagli preziosi, in pizzo, corsetti, vistosi colletti, fiocchi ed organze e ancora gonne midi a ruota, plissé e non, tailleur, pantaloni bootcut e cappotti sagomati. Trattasi di uno stile poco appariscente, molto modesto e femminile, lontano da eccessi ed ostentate aderenze, decori grossolani. Quella comunicata è sussurrata grazia, ma non manca certo il carattere: le evoluzioni più particolari presentano persino rimandi all’epoca vittoriana, resa il più delle volte manifesta da colletti arricciati da ruches o “alla Peter Pan”, slingback dal tacco basso e a punta squadrata ed accessori singolari.
Estetica mannish
Se da un lato, con l’ingresso definitivo alla stagione invernale, si vedrà enfatizzato il concetto di iperfemminilità basta una rapida occhiata allo streetstyle del momento per scorgerne la controtendenza. A dominare è, e sarà, ancora lo stile mannish in tutta la sua peculiare sensualità. Il principale riferimento è il classico completo sartoriale da uomo, oggetto di nuove sperimentazioni: i capi a rappresentare lo stile sono tutti dotati di una struttura precisa, enfatizzata – proprio come era uso comune degli anni Ottanta – da spalle bold e maxi lunghezze.
Le nuance da preferire? Anch’esse classiche: non mancano il nero, il grigio antracite ed il marrone intenso ma imperano texture quali il gessato, il tweed, il bouclè, il principe di Galles e lo spigato. Da Yves Saint Laurent a Dior, le grandi case di moda hanno offerto graditissime reinterpretazioni dello stile, stravolgendo e rivedendo il leggendario tuxedo sino a donargli nuova, fluida identità.
Torna il boho-chic
Altro tuffo nel passato, ma stavolta l’attinenza è agli anni Duemila. Quella pronta a fare il suo ritorno è una tendenza portata alla ribalta al tempo da influenti star del calibro di Sienna Miller e delle gemelle Olsen: sì, parliamo del boho-chic, ora in una veste del tutto nuova. Alla emblematica leggerezza dei capi cardine dello stile si contrappone adesso la pelle, lucida o lucidissima, tra ruches e frange. Anche qui la stratificazione è d’obbligo, e per chiari motivi.
Granny style
Definito da molti anche come slouchy look, il trend più caldo e confortevole a contrastare il gelo dei mesi in avanti è il cosiddetto granny style. Si sa, il vintage è fonte di grandi soddisfazioni come davvero nient’altro: se frugare nel guardaroba dei genitori è un livello già ampiamente superato, il successivo consiste nell’introdursi in quello della nonna. Cardigan, smanicati, stole, soprabiti, spille o gioielli sono le chicche da sperare di trovare adesso per ricreare mise ultramoderne.
Tartan mania
È vero: non vi è autunno/inverno senza tartan. Quello di quest’anno, però, si pone come punto di partenza il tessuto carico di storia per sfociare in proposte stravaganti e all’avanguardia. Da oggi in poi la stampa scozzese si sfoggia da capo a piedi, come livello di difficoltà ultimo del layering, oppure in versione kilt mini ed extra long. I gettonatissimi modelli di Chopova Lowena – a cui puntare o dai quali prendere spunto – portano lo stile collegiale ben oltre, ispirandosi all’attitudine grunge anni Sessanta.
Animalier
Chi pensava, e con un certo sollievo, che la stampa leopardata si fosse ormai eclissata una volta per tutte non potrebbe essersi sbagliato di più. Come appreso negli ultimi tempi l’animalier si è aggiudicato un posto d’onore sulle passerelle dedicate all’autunno-inverno 2o24/25, con capi dall’eleganza selvatica e dalla grinta urlata. Probabilmente complice la popolarità della (non tanto) passata tendenza mob wife, l’animalier è oggi da considerare alla stregua di un guilty pleasure nella moda: perciò largo – ma con misura – a fantasie zebrate, tigrate, maculate, muccate e tartarugate.
Non vi sono regole per decidere come e quando indossarle, ma il consiglio spassionato che sentiamo di dare è di usufruirne con parsimonia. Preziosi esempi in merito li abbiamo da Alaïa, con abiti aderenti dai bordi in pelliccia, da AlexanderMcQueen con gonne a matita accostate a capispalla sartoriali, ma anche da Dolce&Gabbana con alternative ben più audaci.
Stile preppy
Una riconferma, questa, che non ha bisogno di grandi approfondimenti: le tendenze moda autunno/inverno portano, ancora una volta, in alto lo stile preppy in richiamo alle uniformi scolastiche dei college inglesi. Sì, proprio come quelle indossate dai protagonisti di Pretty Princess.
Un trend stagionale, pronto ad essere rispolverato ai primi accenni di freddo più o meno intenso.
Dichiariamo perciò ufficiale il capitolo dedicato a minigonne a quadri, colletti monacali, cardigan logati, blazer e bomber da vestire sopra a calze e mocassini, ma anche Mary Jane e stringate.
Gothic-chic e dark coquette
Se lo scorso inverno a spopolare è stata l’estetica coquette, conosciuta e amata per le sue tinte pastello ed i suoi fiocchi delicati, ora la medesima grazia si tinge con la tavolozza scura ricorrente negli ensemble di matrice gothic-chic attualmente in voga. Della piega dark e intensamente drammatica che la moda ha preso in tempi recenti se ne è ampiamente discusso, ed ecco che l’evoluzione gotica dello stile in questione non stupisce affatto.
Brown is the new black: il marrone regna
Meno scontato del nero, più avvolgente del grigio, più caldo del blu: è adesso il momento di gloria del marrone, che nelle sue irresistibili sfumature del cioccolato, del castagna, del caramello e del caffè vince a mani basse il titolo di tonalità sovrana di stagione.
Fake fur su pellicce ed accessori
Tra i capispalla su cui mettere gli occhi – ma soprattutto le mani – spiccano su tutti, almeno per novità, le pellicce: calde, avvolgenti e voluminose promettono di tenerci al riparo dal tagliente gelo, seppur con stile. Trattasi ovviamente di fake fur, grazie alla cui presenza sarà letteralmente impossibile passare inosservati.
E, se indossare cappotti in pelo da cima a fondo appare un azzardo fin troppo grande, niente paura: spuntano soffici dettagli e piume persino sulle calzature, battezzate in gergo modaiolo come furry shoes, ma anche su borse di tendenza. Le fashion inspo a cui prestare attenzione? Quelle portate direttamente in passerella da Jil Sander, Ferragamo, Simone Rocha e David Koma.
Effetto vedo- non vedo
Torna ad ammiccare anche tutto ciò che abbraccia il provocatorio quanto sensuale concetto di see through: per gli arditi pronti a sfidare le temperature poco indulgenti anche quest’inverno sarà presto tutto un gioco di strati, dove capi più o meno coprenti veleranno e sveleranno le forme.
Cappe e mantelle
Voglia di discostarsi dai soliti cappotti? L’inverno 2024/25 dà il benvenuto a misteriose ma romantiche cappe e mantelle. Lo garantiscono le collezioni ideate per la stagione in arrivo da Antonio Marras, Chloé, GCDS, Rabanne e Alberta Ferretti.