Dieta, le migliori della settimana dal 24 febbraio all’1 marzo

Con i giusti accorgimenti e le informazioni su nuove frontiere come la genomica nutrizionale, iniziare a mangiare più sano è decisamente facile

Anche se a volte facciamo fatica a rendercene conto, per cambiare le proprie abitudini alimentari migliorandone la qualità basta davvero poco. A dimostrazione di ciò è possibile citare il caso dei mandarini che, come ricordato dagli esperti di Humanitas, rappresentano un’ottima fonte di vitamina C e fibre.

In virtù di quanto appena ricordato, i frutti dell’albero Citrus aurantium var. nobilispianta della famiglia delle Rutaceae, possono essere considerate dei validi alleati della lotta contro i radicali liberi e dell’efficienza dell’attività intestinale (quest’ultimo aspetto è fondamentale per il mantenimento del peso).

Se si ha intenzione di iniziare a mangiare meglio, un’altra idea interessante può essere l’introduzione dei pistacchi nella dieta quotidiana. Come sottolineato dalla Dottoressa Sara Cordara, nutrizionista, i pistacchi sono benefici in virtù del loro straordinario profilo nutrizionale.

Soprattutto nel caso dei pistacchi americani, si può parlare di un buon contenuto di grassi omega 3 e omega 6, fondamentale per modulare la risposta infiammatoria dell’organismo e per tenere sotto controllo i livelli di colesterolo. Da non trascurare è anche la presenza di fibre che, come ricordato nel caso del mandarino, aiuta a mantenere efficiente l’attività intestinale.

Quando si parla di alimenti che aiutano a tenere sotto controllo il colesterolo LDL, è impossibile non chiamare in causa il wakame, alga commestibile coltivata da secoli in Cina e in Giappone. Come dimostrato da questo studio congiunto messicano risalente al 2016, la sua assunzione può rivelarsi utile per ridurre i marker infiammatori e il colesterolo cattivo.

Proseguendo con i consigli per mangiare meglio è utile prendere in considerazione un tema molto discusso, ossia gli effetti del glutine sul peso corporeo. Come evidenziato dagli esperti di ANDID (Associazione Nazionale Dietisti), non esiste alcuna evidenza scientifica relativa all’associazione tra diete gluten free e cali ponderali.

Rimanendo sempre nell’ambito dei consigli semplici per iniziare a mangiare in maniera sana, citiamo l’importanza della colazione. Come sottolineato da un team di esperti attivi presso l’Università di Lubecca (Germania) con uno studio pubblicato sulle pagine della rivista Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism, fare una colazione abbondante e moderare l’assunzione di cibo a cena aiuta a mantenere più attivo il metabolismo e a ottimizzare lo smaltimento delle calorie nel corso della giornata.

Mangiare bene non significa solo pensare al peso, ma anche all’efficienza del sistema immunitario. Per ottimizzarla, è utile portare in tavola cibi ricchi di vitamina C e betacarotene. Come rammentato dalla Dottoressa Lucia Bacciottini, nutrizionista, è molto importante anche l’apporto di omega 3, sostanze che aiutano a tenere sotto controllo i sintomi dello stress (non certo amico del sistema immunitario).

I consigli che abbiamo elencato in queste righe sono utili, ma non bisogna dimenticare che, se si ha intenzione di dimagrire velocemente, si può fare riferimento a tre semplici regole. La prima prevede il fatto di tenere sotto controllo l’assunzione di zuccheri e amidi. Come ricordato da uno studio del 2007 portato avanti da un’equipe attiva presso la Duke University Medical Center di Durham (USA), la dieta chetogenica aiuta a tenere sotto controllo il senso di fame.

Il passo successivo prevede il fatto di includere in ogni pasto una fonte di proteine, una di lipidi e una verdura (ottime sono le verdure non amidacee, come per esempio i broccoli). Per quanto riguarda la terza regola, ricordiamo che chiama in causa l’attività fisica, consigliando in particolare la pesistica, workout molto interessante quando si tratta di prevenire il rallentamento del metabolismo.

In generale, quando si parla di alimentazione sana è utile specificare che, negli ultimi anni, si sono sviluppate tantissimo le conoscenze nell’ambito della genomica nutrizionale, branca scientifica che ci ricorda che le molecole dei cibi dialogano con il nostro DNA. Grazie a queste innovazioni, è ormai semplice scegliere alimenti che aiutano a rimanere giovani. Interessante a tal proposito è l’indice ORAC (Oxygen Radicals Absorbance Capacity). Più è alto, più i cibi si contraddistinguono per un’efficacia antiage.

Come ricordato dalla Professoressa Pucci Romano nel suo libro Un’Amica per la Pelle, ogni antiossidante neutralizza una specifica classe di radicali liberi, motivo per cui è bene avere un’alimentazione complessivamente naturale, dando spazio ai cereali integrali, ai legumi, e alle verdure come il cavolo verza e il cavolo nero. Concludiamo ricordando che i consigli elencati in queste righe devono essere messi in atto solo dopo aver chiesto consiglio al proprio medico curante.