Dieta, le migliori della settimana dal 16 al 22 marzo

Consigli semplici ed efficaci per dare una svolta alle proprie abitudini alimentari

Quando si tratta di migliorare le proprie abitudini alimentari, non bisogna certo pensare a dei cambiamenti drastici. A volte basta integrare alimenti specifici come i semi di finocchio per apprezzare benefici importanti riguardanti la salute.

Questi semi, come ricordato dagli esperti di Humanitas, in virtù della presenza di fibre rappresentano un vero e proprio toccasana per il benessere intestinale. Ricordiamo altresì che i semi di finocchio sono caratterizzati dalla presenza di sostanze antiossidanti preziosi come la vitamina A e la vitamina C.

Ogni volta che si punta a migliorare la propria alimentazione è cruciale considerare anche l’apporto di nutrienti preziosi come la vitamina D. Detta anche vitamina del sole, viene sintetizzata dal nostro corpo quando è esposto alla luce naturale. Fondamentale per l’assorbimento del calcio e del fosforo e per l’efficienza del sistema immunitario, la vitamina D aiuta anche a perdere peso.

A dimostrazione di ciò è possibile citare uno studio pubblicato sulle pagine del British Journal of Nutrition e basato sul monitoraggio della condizione di 73 donne in sovrappeso (età media pari a 43 anni).

A seguito della somministrazione di supplementi di calcio e vitamina D, al follow up è stato possibile notare una riduzione della massa grassa più consistente rispetto a quella riscontrata nelle pazienti trattate solamente con il placebo.

Proseguendo con i consigli per migliorare le proprie abitudini alimentari senza fatica, ricordiamo i benefici del basilico. Questa straordinaria erba si contraddistingue per diverse proprietà interessanti. In questo novero è possibile includere la capacità di tenere sotto controllo la glicemia.

La scienza ha più volte approfondito questo beneficio. Degno di interesse in merito è uno studio del 2017 condotto da un’equipe di esperti attiva presso l’Università della Nigeria. Il lavoro scientifico in questione, basato sul monitoraggio della condizione di un campione di ratti diabetici, ha permesso di scoprire che, a seguito della somministrazione di estratto di basilico, è possibile apprezzare una riduzione del rilascio endogeno di glucosio.

Gestire le proprie scelte alimentari in maniera intelligente significa anche, per forza di cose, considerare anche l’età. Cosa mettere nel piatto dopo i 40 anni? Come ricordato dalla Dottoressa Erica Cassani, è importantissimo l’apporto di ferro, il cui assorbimento è ottimizzato dalla vitamina C.

Da non dimenticare è anche l’apporto di carboidrati, nutrienti che dovrebbero rappresentare il 50% circa delle calorie assunte. Preziose alleate della forma fisica dopo i 40 anni – periodo della vita che vede un rallentamento del metabolismo – sono le proteine. Cruciale è anche l’apporto di grassi omega 3 – ottime fonti sono i semi oleosi e la frutta secca – nutrienti che aiutano a mantenere alte le difese antiossidanti della pelle.

Chi si impegna a migliorare la propria alimentazione, molto spesso valuta anche la possibilità di abbracciare la dieta vegetariana.  Come dimostrato da questa revisione di 12 studi scientifici portata avanti da un team attivo presso l’Harvard TH Chan School of Public Health di Boston, gli schemi alimentari a base vegetariana si rivelano più efficaci di altri per quanto riguarda il calo ponderale (risultati ottenuti a un follow up di 18 settimane).

Da non trascurare quando si parla di ottimizzazione delle proprie abitudini alimentari è l’apporto idrico. Come dimostrato da uno studio del 2002 gestito da un’equipe dell’Università Federico II di Napoli, l’acqua gassata risulta particolarmente efficace nella lotta contro la costipazione, aspetto non certo favorevole per quel che concerne il mantenimento del peso. Concludiamo ricordando che i consigli alimentari elencati in queste righe devono essere seguiti solo dopo aver consultato il proprio medico curante.