Reverse diet: cos’è, come funziona, come applicarla

Secondo gli esperti, la reverse diet può aiutare a non riacquistare i chili persi dopo aver seguito una dieta finalizzata alla perdita di peso corporeo

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Luana Trumino

Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze dell’Alimentazione e Nutrizione Umana, da oltre 15 anni scrive di benessere, occupandosi prevalentemente del rapporto tra nutrizione e salute.

Dieta ed effetto yo-yo

Dopo essersi sottoposti a una dieta dimagrante, non è raro sperimentare quello che lo psicologo clinico specializzato in obesità Kelly Brownell, ricordando il famoso giochino che provoca un movimento continuo dall’alto verso il basso, ha definito come “effetto yo-yo”. Una condizione che riguarda milioni di persone: diverse stime a livello mondiale dicono che, dopo una dieta, l’80% di chi la fa ritorna al peso di prima. Insomma, si ingrassa di nuovo.

Di recente però, in aiuto di quanti vogliono mantenere i risultati raggiunti, è stato proposto un metodo che promette di essere meno faticoso da rispettare e in grado di evitare il frustrante riacquisto dei chili persi. Si tratta della reverse diet, anche conosciuta come dieta inversa.

Cos’è la reverse diet e come funziona

La reverse diet è un metodo controllato per passare da una dieta dimagrante a basso contenuto calorico a una di mantenimento, più vicina all’alimentazione abituale. 

Secondo la dieta inversa, l’aumento graduale dell’apporto calorico a seguito di un deficit consentirebbe all’organismo di adattare il proprio metabolismo energetico, in modo da poter evitare di recuperare peso pur mangiando di più. Con questo metodo, infatti, il corpo tende a non accorgersi della differenza calorica, poiché modesta, e il peso si stabilizza senza aumentare. 

Non è ancora del tutto chiaro come la reverse diet determini questi effetti. Secondo alcuni esperti, alla base della dieta inversa c’è la teoria che il metabolismo basale di una persona, ossia l’energia di cui l’organismo ha bisogno per mantenere le sue funzioni vitali a riposo, abbia una soglia biologicamente determinata. E che, se questa viene superata, si aumenta di peso. L’idea è che la dieta inversa possa invece resettare questa soglia, spostandola verso l’alto mediante l’incremento lento della quantità di calorie introdotte con il cibo. Tutto ciò teoricamente adatterebbe il metabolismo della persona, consentendole di consumare più cibo e calorie senza prendere peso.

Come applicarla

L’approccio della reverse diet consiste nell’aumentare le calorie (soprattutto dei carboidrati) poco alla volta, meno di 100 kcal ogni una o due settimane. 

Uno degli schemi più utilizzati prevede di aggiungere circa 20-25 g di carboidrati (80-100 kcal) un giorno a settimana, fino ad arrivare, dopo 7 settimane, a un aumentato introito calorico settimanale pari a 560-700 kcal rispetto al valore di partenza. Dall’ottava alla quattordicesima settimana si ripete lo stesso procedimento, fino ad arrivare a un apporto calorico normale.

La distanza tra le varie fasi di incremento calorico non è fissa: l’importante è che la body fat non aumenti oltre l’1% ad ogni incremento. 

Nonostante il principio sia semplice, l’applicazione pratica non lo è affatto: poiché le calorie da aggiungere devono essere precisamente ripartite, per iniziare la reverse diet è consigliato rivolgersi a un nutrizionista o un dietista, che calcolerà il corretto fabbisogno calorico giornaliero.

Benefici 

La reverse diet viene utilizzata prevalentemente dagli sportivi, in particolare da quanti praticano bodybuilding, attività fisica in cui è fondamentale limitare l’aumento della massa grassa. Se associata a un allenamento per bodybuilding, infatti, questo metodo permette di recuperare la massa muscolare persa nella fase di dimagrimento e di crearne di nuova.

Naturalmente, anche chi non pratica culturismo può seguire il metodo e per tutti vale sempre il consiglio di continuare a sottoporsi ad attività fisica anche durante la fase di stabilizzazione del peso. Se l’allenamento non è sufficiente, infatti, l’aumento calorico potrebbe portare a un accumulo di grasso corporeo. Se, al contrario, è eccessivo, il corpo continuerà a pensare di essere in emergenza e non avverrà alcun reset metabolico.

In ogni caso, poiché durante la reverse diet l’obiettivo non è più perdere peso ma mantenere costante il peso corporeo, per chi è a dieta da molto tempo questo può essere un vero e proprio sollievo. 

L’efficacia del regime alimentare non è stato ancora confermato da ricerche scientifiche. Tuttavia, secondo gli esperti, la dieta inversa potrebbe aiutare a gestire i problemi di appetito, ma anche a dare una percezione di controllo, rendendo più sicuri e aiutando a uscire dal circuito vizioso di diete restrittive.