Pranoterapia: cos’è, a cosa serve e cosa cura

Cosa intendiamo per pranoterapia e come funzione l’energia vitale che il corpo sprigiona, come prendersene cura e mantenerla

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Elisa Cappelli

Esperta di fitness

Laureata in Filosofia e Master in Giornalismo Internazionale LUISS. Trainer certificata CONI e FIF (Mat base e avanzato). Studia Anatomy in Motion (Gary Ward) e Qi gong.

Pubblicato: 31 Agosto 2021 14:49

Un salto tra energie visibili (e non)

Spesso pensiamo al nostro corpo come a quello fisico e basta. Niente di sbagliato, ma la visione rimane abbastanza limitante, se pensiamo che abbiamo anche dei corpi sottili con un’estensione che supera quella del corpo materico. Una persona ci dice qualcosa di offensivo e la nostra energia cambia, qualcuno sta male e noi percepiamo quel male come nostro, entriamo in un posto e le nostre energie cambiano in meglio o in peggio. Sono tutti esempi di accadimenti che possono verificarsi quando si inizia a percepire in modo diverso, profondo, ricco, multidimensionale.

Le prime volte che si prende contatto e consapevolezza della nostra energia e di quella altrui, come anche dell’energia dei luoghi e delle persone, possiamo percepire strane sensazioni che poi agiscono anche a livello fisico. Come se i vari corpi invisibili intorno a quello fisico lo avvolgessero, proteggessero, aiutassero. Questi “molteplici involucri” non sono altro che l’espressione meno materica del modo in cui indirizziamo la nostra energia, ovvero il nostro pensiero e il nostro volere.

Cos’è il prana e come funziona

Questo complesso energetico – che nell’antica tradizione energetica e medica indiana prende il nome di prana – corrisponde al mezzo che comunica emozioni e percezioni, attraverso il quale siamo legati al cosmo e a tutto ciò che vive.

Il prana corrisponde anche al respiro, inteso come respiro su molti livelli; non a caso la parola Pranayama in sanscrito antico va a indicare tutto quel settore yogico che riguarda il controllo consapevole del respiro attraverso tecniche specifiche che accrescono il livello di attenzione e di energia globale. Il “respiro vitale” ci permea e circonda a tutti gli effetti e genera e ci fa avvertire sensazioni diverse a seconda della persona che abbiamo davanti o del luogo in cui ci troviamo. Queste sensazioni iniziano a contare quando il sentire diventa profondo e consapevole e la meditazione, la danza, il canto, il contatto con la natura ci aiutano ad andare in questa direzione.

Esistono figure che hanno imparato a veicolare questa importante risorsa e prendono il nome di pranoterapeuti. Nonostante non si tratti di qualcosa che la scienza occidentale riconosca come valido, in molti contesti queste figure accompagnano malati oncologici, persone con patologie gravi a livello fisico o mentale. Di fatto l’imposizione amorevole delle mani – condotta da chi ha coscienza – a volte non richiede nemmeno il contatto diretto e corrisponde a una tecnica che con diversi nomi si ritrova sostanzialmente all’origine della medicina di quasi tulle le culture umane.

A cosa serve e cosa cura

Il lavoro del pranoterapeuta aiuta a veicolare le energie consapevolmente, liberarsi di quelle che non servono e creano ristagno, di quelle in eccesso o di quelle accumulate sotto forma di pensieri che si traducono in emozioni negative che vanno a danneggiare il corpo. Quando il pranoterapeuta o la pranoterapeuta entrano in contatto con il sistema energetico della persona che si affida si va a creare un cambiamento a livello delle energie che agisce anche sulle reazioni meccaniche date da educazione, ferite emotive, soprusi, irretimenti familiari. Alcune volte questo tipo di sblocco si traduce in reazioni fisiche o in eventi che accadono intorno a noi che ci appaiono come sfide e/o conferme.

Un lavoro di pranoterapia fatto con cuore e coscienza allevia varie condizioni di sofferenza come disturbi psicosomatici, dolori articolari e reumatismi, disturbi legati all’apparato digerente, disturbi della pelle, mal di testa, mal di schiena, emicranie, sintomi derivanti da stress e ansia. Utile anche in caso di stati depressivi o situazioni da post trauma in cui le difese immunitarie si abbassano molto ed espongono il corpo a malesseri vari.

Fattore essenziale rimane la presa in carico e l’atto di fiducia verso la persona che aiuta nel processo di guarigione e si comprende come un terapeuta con un carattere integro e privo di attaccamento al denaro assuma un ruolo importante e sia preferibile. Molto spesso gli effetti benefici della pranoterapia si associano a un effetto placebo, una risposta mentale di autoconvincimento di benessere indotto. Di fatto, da millenni, esistono persone in grande contatto con le proprie e altrui energie, capaci di mettere a frutto questo tesoro e trasformarlo in energia positiva in circolo.

Ci sono anche delle tecniche strumentali recenti che permettono di fotografare l’andamento dell’energia intorno al nostro corpo fisico. Ad esempio la camera Kirlian, messa a punto nel 1939 in Russia per opera del tecnico Semion Davidovich Kirlian, rappresenta uno splendido strumento per visualizzare i campi energetici. Lo strumento restituisce una vera e propria immagine non correlata a fenomeni fisico-chimici quali il sudore o l’umidità della pelle, la temperatura cutanea, il flusso ematico. L’intensità luminosa, il colore e la forma che la foto restituisce sono correlati a precisi stati psicologici ed emozionali. Questo ci conferma che l’acqua che conteniamo risponde ai nostri stati emotivi e i pensieri che creiamo cambiano noi stessi/e e la nostra prospettiva sul reale.