Come ridurre il consumo di acqua e limitare gli sprechi

L’acqua è un bene prezioso e una risorsa limitata: ecco cosa possiamo fare per ridurne il consumo e limitarne gli sprechi

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Tatiana Maselli

Erborista ed Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze e Tecnologie Erboristiche, ambientalista e appassionata di alimentazione sana, cosmesi naturale e oli essenziali, scrive per il web dal 2013.

Pubblicato: 19 Luglio 2022 10:23

Lo spreco d’acqua

Il fenomeno della siccità si aggrava di anno in anno e milioni di persone nel mondo non hanno ancora oggi accesso all’acqua potabile. Nonostante questo, continuiamo a sprecare acqua, e l’Italia è uno dei Paesi europei dove si consuma più acqua, con il rischio che le falde acquifere si esauriscano. Forse convinti che questa preziosa risorsa continuerà a uscire dai nostri rubinetti per sempre e che potremo trovarla imbottigliata sugli scaffali dei supermercati senza alcun problema.

Purtroppo non è così e l’acqua non è una risorsa infinita. Considerando che senza acqua la vita sulla Terra è impossibile, cercare di tutelarla riducendo gli sprechi dovrebbe essere una priorità. Ovviamente non possiamo occuparci in modo diretto degli sprechi d’acqua che non dipendono da noi, come risolvere le perdite che avvengono lungo la rete idrica, ma ognuno di noi può fare la propria parte controllando che non ci siano perdite in casa, diminuendo il consumo d’acqua, riciclando l’acqua quando possibile ed evitando di sprecarla inutilmente. Prima di capire come limitare gli sprechi però è utile sapere quanta acqua consumiamo e come.

Quanta acqua consumiamo

Secondo le stime, mediamente gli italiani consumano intorno ai 150 litri di acqua potabile al giorno, ma alcuni arrivano a raddoppiare la quantità. Il consumo d’acqua è infatti molto variabile e dipende dalla stagione, dal clima della propria regione e dalle proprie abitudini.

Come arriviamo a consumare tutta questa acqua? La maggior parte dell’acqua che usiamo è destinata per l’igiene personale e per la cura della casa, quindi per lavarci i denti, fare la doccia o far funzionare lavatrice e lavastoviglie.

Per fare qualche esempio, da un rubinetto tradizionale scendono mediamente 16 litri di acqua al minuto: lavare i piatti a mano per dieci minuti fa quindi consumare circa 160 litri di acqua, se non si chiude mai il rubinetto. Una lavastoviglie efficiente consuma invece 12-14 litri per ogni ciclo di lavaggio, mentre i modelli più vecchi arrivano a consumare anche 30-40 litri di acqua, sempre per ciclo di lavaggio; risciacquare i piatti prima di metterli in lavastoviglie fa però sprecare in media 40 litri di acqua.

Le lavatrici possono invece consumare dai 40-50 litri di acqua fino ai 150 litri, in base alla classe dell’elettrodomestico, al carico e al programma. Quando scarichiamo l’acqua del water buttiamo via dai tre ai diciotto litri di acqua a seconda che il wc sia dotato da cassetta tradizionale o con doppio tasto.

Dal soffione della doccia scendono in media 20 litri di acqua al minuto, mentre chi preferisce la vasca ne utilizza dai 60 ai 120 litri per ogni bagno. I consumi aumentano poi se si decide di irrigare il giardino e di lavare l’automobile: bagnare le aree verdi con la canna può far consumare fino a mille litri di acqua all’ora (15-20 litri per metro quadro), mentre lavare la macchina consumano dai 150 ai 200 litri.

Solo una piccola percentuale rappresenta invece l’acqua che beviamo e quella che utilizziamo per cucinare, che insieme raggiungono circa il 3,5% del totale. Oltre all’acqua che beviamo e che utilizziamo per i bisogni quotidiani esiste però un consumo di acqua “nascosto” che riguarda il cibo che mangiamo e i beni e i servizi che acquistiamo. La produzione di alimenti e altri beni comporta infatti l’utilizzo di acqua: in media questo porta a consumare tra i 4000 e i 6000 litri di acqua al giorno.

Strategie per limitare gli sprechi

A tavola

Ciò che portiamo a tavola incide notevolmente sul nostro consumo indiretto di acqua. Gli alimenti di origine vegetale hanno in genere bisogno di meno acqua per essere prodotti e, in più, fanno molto bene alla salute. Sapere quanta acqua serve per produrre i cibi che mangiamo può guidarci a compiere scelte più sostenibili per noi e per l’ambiente anche risparmiando acqua.

In cucina

Come abbiamo visto, la lavastoviglie permette di risparmiare acqua rispetto al lavaggio dei piatti a mano, purché non si effettui il pre risciacquo e si utilizzi un elettrodomestico efficiente, dunque di classe A o superiore. Se non si ha la lavastoviglie, si può risparmiare acqua anche con il lavaggio a mano: anziché lasciar scorrere l’acqua dal rubinetto per tutto il tempo, meglio lasciare i piatti in ammollo in una bacinella con acqua calda per poi lavarli con spugna e detersivo e infine risciacquarli. Ottima idea quella di montare sul rubinetto un riduttore di flusso, che consente di risparmiare circa il 50% di acqua.

Una strategia in più è quella di utilizzare per l’ammollo l’acqua usata per la cottura della pasta o delle patate; soprattutto se è stata salata, si tratta di acqua difficilmente riciclabile.

Se invece non si è aggiunto sale all’acqua per cucinare a vapore o lessare le verdure, questa può essere usata per bagnare le piante in vaso e in giardino, così come l’acqua usata per lavare frutta e verdura.

In bagno

Per limitare gli sprechi in bagno, le strategie sono sostanzialmente tre: chiudere il rubinetto mentre ci si lava i denti o quando ci si rade, preferire la doccia alla vasca effettuando docce brevi (circa cinque minuti) e utilizzare il pulsante più piccolo dello sciacquone del wc. Queste piccole accortezze da sole possono ridurre i consumi di acqua dal 50 all’80%. Anche in bagno è bene installare i riduttori di flusso sui rubinetti per diminuire ulteriormente gli sprechi.

Per quanto riguarda la lavatrice, oltre a scegliere un modello efficiente, si può limitare lo spreco d’acqua utilizzando cicli brevi e a basse temperature e facendo funzionale l’elettrodomestico a pieno carico. Una pianificazione del bucato e la riduzione del numero di lavaggi settimanali, lavando abiti e biancheria per la casa quando è davvero necessario, aiuta notevolmente a diminuire il consumo di acqua.

In giardino

Se si ha uno spazio verde di dimensioni importanti, è utile valutare l’installazione di un impianto di irrigazione a goccia, che consente di risparmiare oltre il 90% di acqua rispetto ad altri metodi. Per bagnare le piante in vaso all’esterno o in casa, è possibile riciclare l’acqua usata per lavare o cuocere gli alimenti, purché sia priva di sale, o raccogliere l’acqua piovana.

Chi ha a disposizione un giardino o un cortile potrebbe decidere di lavare l’auto in autonomia, pensando di risparmiare acqua oltre che denaro. In realtà, l’autolavaggio utilizza sistemi più efficienti e consente di risparmiare moltissimi litri di acqua. In alternativa, anche per lavare la macchina si può usare acqua di recupero, come quella piovana. Importante sottolineare che non è necessario lavare l’auto ogni settimana, anzi, una o due volte l’anno sono più che sufficienti.

Attenzione a ciò che finisce nello scarico

Non ci pensiamo quasi mai, ma quello che gettiamo nello scarico prima o poi finirà in un corso d’acqua, inquinando le nostre limitate risorse idriche. Per tutelare l’acqua, attenzione a non far finire olio vegetale negli scarichi: l’olio esausto deve essere raccolto in un flacone o barattolo e gettato nell’indifferenziata o conferito presso l’isola ecologica. Attenzione anche a detersivi per la casa, per la lavatrice e per le stoviglie, shampoo, bagnoschiuma e saponi, che andrebbero scelti con cura, optando per prodotti il più possibile naturali e biodegradabili.

Ad inquinare le acque sono anche i medicinali che assumiamo, che finiscono negli scarichi quando andiamo in bagno o se vengono gettati negli scarichi. Meglio evitare di abusare di farmaci, prendendoli solo quando c’è una reale necessità, e smaltire quelli scaduti negli appositi contenitori generalmente posti nei pressi di farmacie.