Cellulite sulla pancia: cause, esercizi e massaggi per eliminarla

In che modo si accumula cellulite sulla pancia e attraverso quali esercizi o massaggi eliminarla

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Elisa Cappelli

Esperta di fitness

Laureata in Filosofia e Master in Giornalismo Internazionale LUISS. Trainer certificata CONI e FIF (Mat base e avanzato). Studia Anatomy in Motion (Gary Ward) e Qi gong.

Come si forma la cellulite

La cellulite corrisponde a tutti gli effetti a un’infiammazione del tessuto connettivale. Le cause possono stare nella mancanza di movimento o nell’eccesso di movimenti scorretti (ad esempio correre con scarpe sbagliate e assi di movimento scorretti), ma anche nell’alimentazione: il consumo di cibi industriali infatti favorisce la ritenzione idrica, il corpo tende a trattenere liquidi e si manifesta la cellulite. Come sappiamo, il tessuto connettivale comprende il derma e l’epidermide, oltre agli strati sottostanti in cui troviamo vari tipi di cellule tra cui anche quelle adipose. Il tessuto apicale a contatto con l’ambiente non ha vascolarizzazione ma la riceve da quello sottostante attraverso una fitta rete di vie sanguigne. Se il tessuto non viene nutrito bene, si verifica l’infiammazione. Anche la mancanza di corretta idratazione (sia in eccesso che in difetto) contribuisce all’accumulo di cellulite con il classico effetto di pelle a buccia d’arancia.

In sintesi, aumenta la viscosità della sostanza fondamentale che forma il tessuto connettivo e questo aumento dissocia le fibre connettivali andando a comprimere le cellule nervose e i vasi, ostacolando di conseguenza la circolazione. La cellulite si localizza spesso negli arti inferiori per le persone sedentarie, ma si trova anche sulla pancia e talvolta sugli arti superiori, specie a livello dell’area del tricipite. Anche gli sbalzi ormonali e condizioni emotive particolari (sentirsi fuori dal proprio territorio, accumulare rabbia) possono contribuire alla spiacevole manifestazione.

Cellulite sulla pancia

Sicuramente ci sono alcune persone soggette ad accumulo sulla zona addominale per via di genetica, abitudini e altri fattori. Un’alimentazione povera di proteine, ricca di dolciumi e zuccheri favorisce l’accumulo, come anche l’abitudine di consumare in eccesso alcolici e fumare troppe sigarette (ostruendo la circolazione venosa). Spesso chi conduce un lavoro da seduti tende ad accumulare adipe e ritenere liquidi nella zona addominale. Anche le donne che hanno avuto gravidanze e non si sono poi prese cura della zona addominale sono a rischio. La pancia corrisponde anche al nostro serbatoio di emozioni e sarebbe importante seguire l’istinto o perlomeno ascoltarlo, senza “ritenere” da un punto di vista emotivo e comportamentale.

Un ottimo approccio sta nel “riprendersi” l’anatomia di questa area, conoscerla, studiarla, che corrisponde un po’ a evocarla. Spesso quando si pensa all’area addominale si concepisce solo il retto dell’addome nella sua porzione alta e bassa. Vanno considerati invece anche gli stabilizzatori del tronco come gli obliqui, interni ed esterni e lo psoas, il cui ruolo diventa fondamentale per il bilanciamento delle catene posteriori e anteriori e la stabilizzazione del bacino e dell’anca. Riappropriarsi della pura anatomia rappresenta un modo magnifico per conoscersi sempre meglio e spingere se stessi/e a migliorarsi.

3 strategie per combatterla

In primo luogo, fate le scale quando potete, evitate l’ascensore. Fatele mantenendo un diretto contatto con la vostra colonna e con il vostro addome, creando un bel lavoro tra le varie fasi respiratorie e la consapevolezza portata all’ombelico. Ne beneficeranno altri gruppi muscolari come quelli dell’area glutea.

In seconda istanza, riprendetevi il piacere a letto. Sembra un consiglio strano, ma dare e ricevere amore vi permette di mantenere tonici i muscoli e pronto tutto il corpo. La zona lombo-pelvica viene sollecitata in modo funzionale e gli ormoni si ribilanciano naturalmente. Tutta la zona del bacino viene irrorata naturalmente e andiamo a guadagnare di nuovo fiducia.

Infine, danzate. Ballare aiuta a muovere la zona addominale, rinforza i muscoli paravertebrali e ci fa prendere coscienza del nostro baricentro. Danzate come, dove e con chi volete. Appena finita la danza, idratatevi e aspettate un pochino prima di mangiare, aspettate che salga l’appetito e scegliete alimenti che vi idratino in modo importante.

3 esercizi magnifici

Vediamo insieme 3 esercizi magnifici per risolvere il problema della cellulite a livello addominale:

Il classico crunch

Un classico, intramontabile, ma che va eseguito bene, ovvero sdraiandosi a pancia in su, piegando poi le gambe e mettendo le braccia dietro al collo, senza spingerlo troppo in avanti. Tenendo i piedi a terra, si inspira e in fase di espirazione si porta la testa verso la pancia, senza attaccare il mento allo sterno ma tenendolo sempre un pochino lontano dal petto. Non si deve sollecitare troppo la schiena. L’ideale sarebbe iniziare con 3 serie di 15 addominali da eseguire tutti i giorni, aumentando gradualmente il numero di ripetizioni man mano che il corpo si prepara.

Addominali in piedi

Tutti gli esercizi che si fanno da in piedi, con le gambe aperte larghezza delle spalle sono ottimi per lavorare la muscolatura addominale come gli obliqui interni ed esterni. Basta portare il corpo in modo ritmico in flessione laterale, inclinandosi almeno 12 volte verso destra e poi verso sinistra, eseguendo almeno 3 serie. Oppure portare il tronco in torsione andando a far guardare lo sterno verso destra per 12 volte e poi verso sinistra per 3 serie. Sono esercizi facili da eseguire che, se portati avanti con la corretta respirazione, migliorano tantissimo il tono muscolare addominale.

Movimento in acqua

Il lavoro svolto in acqua risulta formidabile per tutto quello che concerne la tonificazione a livello addominale e non solo. Portate il ginocchio verso il petto in modo ritmico e alternando l’arto. Espirate bene quando portate l’anca in flessione e cercate di non flettere troppo la colonna in avanti. Benissimo anche tutti i lavori di circonduzione in entrambi i sensi, come se si lavorasse con l’hula hoop.