Birra: una bevanda utile per la salute delle donne

Se consumata moderatamente, può aiutare a combattere la ritenzione idrica, sostenere lo scheletro e migliorare la bellezza di unghie, pelle e capelli

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Luana Trumino

Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze dell’Alimentazione e Nutrizione Umana, da oltre 15 anni scrive di benessere, occupandosi prevalentemente del rapporto tra nutrizione e salute.

Da sempre chiamata anche il “pane liquido” poiché basata su 4 ingredienti fondamentali (acqua, cereali e lievito. E, in più, il luppolo), la birra non è solo una bevanda apprezzata dalla metà degli italiani (secondo l’indagine condotta da BVA Doxa per il Centro Informazione Birra di AssoBirra), ma può essere considerata anche un alimento poichè deriva da cibi base come i cereali e l’acqua, apportando al nostro organismo sostanze utili dal punto di vista energetico e nutritivo capaci di avere un ruolo positivo per il benessere dell’organismo, se consumata moderatamente.

Cosa contiene

L’equilibrio tra la sua dose ragionevole di etanolo e gli altri principi nutritivi è il carattere dominante della birra: il contenuto di alcol di una birra chiara, la più comune, infatti, è compreso tra il 4,5% e il 5%. Il resto è acqua in cui sono disciolti sali minerali, vitamine e piccole quantità di altri nutrienti utili all’organismo come aminoacidi e antiossidanti.

Una bevanda/alimento, dunque, ricca di preziose proprietà per la salute:

Può essere considerata un alimento prebiotico. È ricca di inulina, una speciale fibra idrosolubile dell’orzo e fruttoligosaccaridi (FOS), betaglucani derivati sempre dall’orzo, alimento base della birra. Questi nutrienti presenti in soluzione nella birra non vengono idrolizzati dagli enzimi del tratto digestivo e non vengono assorbiti dalla mucosa gastrointestinale, giungendo intatti nel colon. In questa sede sono metabolizzati preferenzialmente da Bifidobatteri, contribuendo così allo sviluppo e al mantenimento dei microrganismi endogeni benefici (Bifidobatteri e Lattobacilli) come loro fonte di carbonio. Questa condizione intestinale limita la presenza e la crescita dei batteri patogeni e dannosi, come Clostridia, Escherichia Coli…

Può aiutare a combattere la ritenzione idrica. L’acqua usata per produrre la birra è una buona fonte di sali minerali, soprattutto potassio (70 mg in 0,20 l), che aiuta a riequilibrare la quantità di sodio presente nella dieta e contribuisce a ostacolare cosi la ritenzione idrica, tanto frequente nelle donne.

È amica delle ossa. 0,20 l di birra contengono quasi 70 mg di silicio, circa il 20% della dose raccomandata giornaliera. Questo minerale è in grado di rendere le ossa più forti, riducendo il rischio di osteoporosi. E nella birra si trova in una forma facilmente assimilabile dalle ossa e ne aumenta così forma e resistenza.

Contiene antiossidanti antinvecchiamento. In particolare, polifenoli e xantumolo dal prezioso potere antiossidante.

Aiuta la bellezza di pelle, unghie e capelli. Disciolti o sospesi nel bicchiere di birra, inoltre, vi sono piccole quantità di nutrienti ed altre sostanze a cui la scienza riconosce oggi un effetto protettivo per la salute. Malto, luppolo e lieviti sono fonte di aminoacidi liberi, sali minerali  e vitamine (B1, B2, B6, B9, B12 e niacina) utili anche per la salute della pelle, delle unghie e dei capelli.

Quanta birra si può bere in un giorno?

La birra è, tra gli alcolici, quello che contiene meno alcol. Si considera moderato un consumo medio di 2/3 bicchieri (da 250 cc) di birra chiara al giorno, ma la dose può variare in base a età, sesso, corporatura e stato di salute. 0,20 l di birra chiara di media gradazione (4,5% vol.) corrispondono a circa la metà di una Unità Alcolica e contengono il 40% in meno di alcol di un bicchiere di vino da 0,125 l.

Sconsigliato il consumo in gravidanza (l’effetto dell’alcol, anche in dosi moderate, sulle cellule e sui tessuti in crescita del feto può determinare malformazioni cerebrali).

La prudenza inoltre suggerisce di astenersi dal bere qualunque tipo di bevanda alcolica, anche a bassa gradazione come la birra, prima di guidare. Le reazioni all’ingestione di alcol possono infatti variare molto in funzione delle condizioni psicofisiche di ciascun individuo alla guida. La legge fissa comunque il limite massimo di alcol presente nel sangue di un guidatore a 0,5 grammi per litro.

No, naturalmente, anche se non si è adulti. Gli adolescenti sono i consumatori più vulnerabili, poiché non possiedono né la capacità di metabolizzare l’alcol in modo completo, né la sufficiente maturità per gestire responsabilmente una bevanda alcolica.