Arance ricche di licopene: in arrivo delle varietà ancora più salutari

Presto potrebbero arrivare sul mercato arance arricchite con antocianine e licopene, composti bioattivi in grado di proteggere da numerose patologie

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Luana Trumino

Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze dell’Alimentazione e Nutrizione Umana, da oltre 15 anni scrive di benessere, occupandosi prevalentemente del rapporto tra nutrizione e salute.

Ottima fonte di sostanze bioattive in grado di svolgere attività preventiva nei riguardi di malattie cardiovascolari e tumorali, oltre che essere efficaci contro il declino fisico e lo sviluppo do obesità, gli agrumi – e le arance in particolare – sono da sempre molto apprezzati dai consumatori, al punto di essere definiti dei veri e propri “frutti per la salute”.

Oggi, grazie alle nuove tecnologie di evoluzione assistita (Tea), per la prima volta gli esperti del Crea sono riusciti a migliorare i caratteri qualitativi di questi frutti deliziosi, realizzando arance ad elevato valore aggiunto in grado di contribuire a migliorare lo stato di salute dei consumatori.

Proprietà delle arance

Conosciute soprattutto per la loro ricchezza in vitamina C, non tutti sanno che le arance sono anche ricche di antociani, che proteggono dalle malattie cardiovascolari, prevengono il cancro e inibiscono la sua crescita, contrastano l’obesità e il diabete di tipo 2 associati all’insulino-resistenza.

Il licopene e altri carotenoidi possono invece ridurre gli effetti negativi del cancro e delle malattie cardiovascolari, dei processi infiammatori e del morbo di Parkinson.

Un vero e proprio concentrato di salute, insomma. E, proprio per queste ragioni, negli ultimi anni la domanda di agrumi pigmentati contenente antociani e licopeni è aumentata fortemente.

Le varietà più salutari

Tuttavia, gli agrumi più diffusi e consumati presentano o l’uno o l’altro composto. Oggi però, grazie alla  tecnica del genome editing, che fino a ora era stata utilizzata esclusivamente per introdurre resistenza contro la malattia del cancro degli agrumi nel pompelmo e arancio dolce, è stato possibile per la prima volta far sì che le arance con antocianine potessero anche produrre licopene.

Questo è l’importante risultato conseguito dal CREA, con il suo centro di Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura (OFA), e appena pubblicato sulla rivista internazionale Frontiers in Plant Science “A dual sgRNA-directed CRISPR/Cas9 construct for editing the fruit-specific b-cyclase 2 gene in pigmented citrus fruits” (Un doppio costrutto CRISPR / Cas9 diretto da sgRNA per l’editing del gene Beta-ciclasi 2 specifico del frutto negli agrumi pigmentati).

Partendo da 5 diverse arance dolci pigmentate con antociani, appartenenti ai gruppi varietali Tarocco e Sanguigno, e il citrange “Carrizo”, un portainnesto di agrumi utilizzato come modello per la trasformazione degli agrumi, sono state prodotte varietà di arancio pigmentato ricche in antocianine che saranno in grado, nel prossimo futuro, di produrre frutti che conterranno anche licopene.

Attraverso l’editing, infatti, è stato disattivato, cioè “spento”, il gene della beta ciclasi, responsabile della trasformazione del licopene in beta carotene (il metabolita che conferisce il classico colore arancione a frutta e verdura), consentendo, quindi, alle arance, già rosse per la presenza di antocianine, di accumulare nel prossimo futuro anche licopene.

“Questa è la prima volta in cui la ricerca ha utilizzo il genome editing per produrre varietà di agrumi con antociani e licopene nella loro polpa,– spiega Concetta Licciardello, primo ricercatore CREA OFA e coordinatrice del lavoro – questi tratti, infatti, sono difficili da combinare attraverso approcci di miglioramento genetico tradizionali.

Il principale vantaggio delle nuove tecnologie di evoluzione assistita, quale il genome editing, infatti è utilizzare le “forbici molecolari” intervenendo in un carattere senza alterare il background genetico di una varietà, rispettando pertanto le peculiarità del Made in Italy, come ad esempio le arance rosse”.

L’86% delle piantine prodotte è stato modificato (ovvero “editato”) con successo, realizzando frutti ad elevato valore aggiunto in grado di contribuire a migliorare lo stato di salute dei consumatori.