Molecole bioattive negli alimenti: cosa sono e in quali cibi sono contenute

Alfa e beta carotene, licopene, e polifenoli attivano meccanismi cellulari che possono portare a benefici per la salute

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Luana Trumino

Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze dell’Alimentazione e Nutrizione Umana, da oltre 15 anni scrive di benessere, occupandosi prevalentemente del rapporto tra nutrizione e salute.

Cosa sono

Le molecole bioattive sono sostanze di composizione chimica molto varia ampiamente distribuite nel mondo vegetale: alfa e beta carotene, licopene, luteina e polifenoli (come catechine, flavonoli, antocianine, isoflavoni, flavanoni, acidi fenolici, stilbeni, lignani), glucosinolati e metaboliti, pare che attivino meccanismi cellulari che possono portare a benefici per la salute.

Dove si trovano

Si trovano principalmente in frutta e verdura, per questo motivo i vegetali, specialmente se di stagione, andrebbero consumati ogni giorno attraverso l’assunzione di 5 porzioni in totale. 

La loro composizione qualitativa e quantitativa è determinata in modo preponderante dalla genetica, che fa sì che ogni specie e ogni varietà contenga molecole diverse. Alla variabilità genetica, poi, si aggiungono i fattori ambientali quali luce, temperatura caratteristiche del suolo e tecniche colturali, che possono modulare la concentrazione delle molecole bioattive presenti nei prodotti vegetali. 

Queste sono le principali molecole bioattive:

  • Alfa e Beta carotene. Sono contenuti in frutta e verdura di colore arancione (come melone, pesche, albicocca, zucca, cachi, carote, ecc.) e nella verdura di colore verde scuro (spinaci, bieta, lattuga, ecc.).
  • Licopene. Presente nel pomodoro, nell’anguria e nel pompelmo rosa.
  • Luteina. Si trova nella verdura a foglia e di colore verde (spinaci, cavoli, zucchine, piselli e broccoli).

Esistono poi i celebri polifenoli, che si dividono in flavonoidi e non flavonoidi.

Tra i flavonoidi: 

  • Flavonoli (quercetina, kaempferolo, miricetina ecc.), che si trovano in cipolla, cavolo riccio, porri, broccoli, mirtilli, uva rossa, tè.
  • Antocianine. Contenute nei frutti rossi, frutti di bosco, rape rosse e arance rosse. 
  • Isoflavoni (steroli vegetali). Presenti nei legumi (principalmente soia), frutta secca, funghi e orzo.
  • Flavanoni (esperidina, naringenina). In agrumi, in particolare arancia e pompelmo.

Tra i non flavonoidi:

  • Acidi fenolici. Vino, caffè, tè.
  • Stilbeni (resveratrolo). Uve, vino rosso, bacche e frutti di bosco.
  • Lignani. Cereali integrali, legumi, asparagi, broccoli e carote.

Tra le molecole bioattive compaiono poi i Glucosinolati e metaboliti (composti solforati ad es. isotiocianati, ditioltioni, allisolfuro, indoli). Si trovano in cavoli, broccoli, cavolfiori, cavolini di Bruxelles, rape, rapanelli, rucola, rafano, crescione, cipolla, aglio ecc.

Fanno bene alla salute?

Tutte queste sostanze hanno un forte potere antiossidante e risultano protettivi per la salute poiché capaci di ridurre un eccesso di radicali liberi, condizione coinvolta in numerose patologie degenerative, come cancro e malattie cardiovascolari. 

Ma, da soli, sono davvero utili alla salute? È la domanda che si sono posti di recente i ricercatori di tutto il mondo. Fino a poco tempo fa, si attribuiva a queste molecole la spiegazione dei benefici di frutta e verdura, pensando che agissero direttamente come molecole antiossidanti. Oggi invece è prevalente l’interpretazione che le molecole bioattive attiverebbero meccanismi cellulari che possono sì portare a benefici per la salute, ma non c’è ancora sufficiente chiarezza poiché, mentre è dimostrato che il consumo di frutta e verdura apporti benefici per la salute, la somministrazione al di fuori dell’alimento di tali molecole quali antiossidanti, polifenoli ecc., non ha dato i risultati positivi attesi. Le molecole bioattive altrimenti assunte non “rimedierebbero” del tutto ai danni di uno scarso consumo di frutta e verdura. 

È importante, dunque, spostare l’attenzione dai singoli componenti all’alimento nel suo complesso, alle altre scelte alimentari e, globalmente, allo stile di vita.