Orgasmo clitorideo e vaginale: le differenze

C'è differenza tra orgasmo clitorideo e vaginale? E cosa significa orgasmo multiplo e sequenziale? Le risposte per scoprire le sfumature del piacere femminile

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Roberto Bernorio

Ginecologo, Psicoterapeuta e Sessuologo clinico

Medico specializzato in Ostetricia e Ginecologia, Psicoterapeuta e Sessuologo clinico, si dedica in particolare ai disturbi del dolore sessuale femminile e ai problemi di coppia.

L’orgasmo corrisponde all’apice del piacere sessuale che induce uno stato di benessere e soddisfazione, dura pochi secondi ed è accompagnato da contrazioni involontarie dei muscoli che determinano una scarica delle tensioni sessuali accumulate.

La sessualità femminile è più complessa rispetto a quella maschile in quanto influenzata da diversi fattori che non riguardano solo la sfera genitale. L’aspetto relazionale ha un ruolo centrale: la donna ha bisogno di sentirsi desiderata, sicura e amata per poter raggiungere il culmine del piacere. Il vissuto soggettivo può variare in base al contesto ambientale, relazionale, sociale e può modificarsi nelle diverse fasi fisiologiche di vita (adolescenza, età adulta, menopausa).

Piacere sessuale femminile: come funziona

La risposta sessuale maschile e femminile hanno alcune differenze significative: ad esempio, la curva di eccitazione nelle donne sale più lentamente rispetto agli uomini, comportando la necessità di preliminari più lunghi ed intensi per poter raggiungere l’orgasmo.

L’attivazione del riflesso orgasmico, che può verificarsi sia per cause fisiche che psicologiche, avviene quando gli stimoli che giungono ai centri cerebrali superano come intensità un “valore soglia” predefinito geneticamente in ogni essere umano. Da un punto di vista psicologico, uno stato di rilassamento, di abbandono e di coinvolgimento sentimentale facilitano il riflesso orgasmico; al contrario situazioni di stress rendono più difficile il raggiungimento del piacere sessuale.

La sessualità femminile è molto variabile, motivo per cui ciò che può aumentare il piacere in una donna non necessariamente avrà lo stesso effetto in un’altra. Proprio per la soggettività che caratterizza la sfera sessuale, il vissuto determinato dalla stimolazione può variare da persona a persona e anche nella stessa donna col passare del tempo.

Orgasmo vaginale e clitorideo

La sessualità femminile negli anni è andata incontro a differenti interpretazioni a seconda delle epoche storiche: il piacere femminile è stato considerato pericoloso, impuro, peccaminoso e segno di malattia. Secondo le teorie di Freud, una donna era considerata normale solo se riusciva a raggiungere l’orgasmo durante il rapporto sessuale penetrativo. L’orgasmo raggiunto attraverso la stimolazione clitoridea veniva invece considerato una manifestazione di immaturità e di problemi irrisolti.

Dagli anni ’60, grazie al lavoro dei ricercatori Masters e Johnson, le nuove scoperto scientifiche sulla sessualità consentirono uno studio più oggettivo. Una ricerca condotta dalla sessuologa americana Shere Hite (The Hite Report) mise in luce l’importanza del clitoride per l’orgasmo femminile. I dati riportavano che solo il 30% delle donne sperimentava l’orgasmo durante il rapporto penetrativo, mentre il restante 70% raggiungeva l’orgasmo solo attraverso la stimolazione del clitoride, smentendo le precedenti teorie.

La natura dell’orgasmo femminile ha generato negli anni differenti scuole di pensiero. L’orgasmo femminile è stato distinto in:

  • vaginale, se raggiunto mediante la penetrazione;
  • clitorideo, se raggiunto attraverso la stimolazione del clitoride.

Qualcuno potrebbe ritenere che nell’orgasmo vaginale in realtà si verifichi una stimolazione indiretta del clitoride, ma in una recente ricerca condotta da AISPA (Associazione Italiana Sessuologia Psicologia Applicata) è emerso che il 51% delle donne raggiunge l’orgasmo durante il rapporto penetrativo senza stimolazione clitoridea, ma non il restante 49%. Più che considerare queste ultime come affette da un problema della loro funzionalità orgasmica si considerano questi due gruppi come espressone della varietà che caratterizza la fisiologia della risposta sessuale femminile. Quindi raggiungere l’orgasmo con la stimolazione clitoridea ma non durante il rapporto penetrativo NON rappresenta una disfunzione, bensì una variante di funzione sessuale.

Orgasmi multipli e sequenziali

L’orgasmo può conoscere ulteriori definizioni in base a determinate specificità.

Nello specifico, dopo l’orgasmo, si verifica in entrambi i sessi un periodo definito refrattario durante il quale risulta difficile, se non impossibile, innescare una nuova fase orgasmica. Nelle donne il periodo refrattario è più corto rispetto agli uomini e in alcuni casi può essere di così breve durata da consentire il raggiungimento di ulteriori orgasmi.

È importante distinguere tra orgasmo multiplo e orgasmo sequenziale:

  • l’orgasmo multiplo è caratterizzato da una sequenza di orgasmi che si susseguono a distanza ravvicinata durante la stimolazione sessuale;
  • l’orgasmo sequenziale invece prevede il raggiungimento di ulteriori orgasmi successivi al primo nel corso del medesimo rapporto.

Orgasmo: i benefici per la salute

Diversi studi scientifici hanno dimostrato che l’orgasmo fa bene alla salute. Durante la fase di eccitazione e quella orgasmica vengono rilasciati gli ormoni ossitocina e DEHA (deidroepiandrosterone) che svolgono un’azione protettiva contro il cancro, l’endometriosi, i dolori mestruali, il dolore, l’emicrania e lo stress psicofisico.

Inoltre, le endorfine rilasciate potenziano le difese naturali, proteggono l’organismo dagli agenti patogeni, riducono ansia e depressione, generano uno stato di benessere e favoriscono il rilassamento e un normale ritmo sonno-veglia, generando effetti benefici nei casi di insonnia.

La respirazione marcata e l’accelerazione del battito cardiaco che si verificano con l’orgasmo facilitano una corretta ossigenazione del sangue diminuendo il rischio di patologie cardiache.

Infine, le contrazioni muscolari che si verificano in questa fase fanno lavorare i muscoli pelvici con un conseguente rinforzo del pavimento pelvico, proteggendo le donne da disturbi come l’incontinenza.