Con alle spalle una carriera costellata di successi ad intrecciare Italia e Stati Uniti, il nome di Sabrina Impacciatore è attualmente sulla bocca di tutti per la sua partecipazione al cast di The White Lotus. Nella celebre serie TV targata HBO l’attrice veste i panni di Valentina, l’insolente manager del resort di Taormina in cui si susseguono le vicissitudini della storia. Il grande successo della fiction di Mike White, però, è soltanto un piccolo tassello a comporre il variegato percorso artistico della cinquantasettenne.
Quanto è alta Sabrina Impacciatore?
Perfetta incarnazione di talento, ironia e genuinità Sabrina Impacciatore è alta 1 metro e 68 centimetri. Nata a Roma il 29 marzo 1968, sotto il segno dell’Ariete, da genitori di origini abruzzesi il padre e sarde la madre, l’attrice ha presto mosso i primi passi in ambito recitativo frequentando alcuni corsi presso la città natale e l’Actors Studio di New York: la sua carriera attoriale ha avuto inizio da giovanissima grazie anche a Gianni Boncompagni, il quale l’ha introdotta al resto del mondo a Domenica In.
Una volta conseguita la maturità, infatti, nel 1993 la giovane promessa ha preso parte prima a Rock ‘n’ Roll e poi, nel 1997, alla sitcom Disokkupati in onda su Rai 2, con Paolo Ferrari e Stefano Masciarelli.
Ecco nel 2000 arrivare la conduzione del programma La valigia dei sogni e poi la vittoria del premio come miglior interpretazione femminile al Festival di Annecy per il film …e se domani. Poco dopo seguono quella del Flaiano Film Festival come miglior attrice non protagonista ne L’ultimo bacio, e tra il 2007 e il 2008 le due candidature al David di Donatello per N (Io e Napoleone) e Signorina Effe.
Oltre ad aver preso parte a commedie di successo del calibro di Baciami Ancora di Gabriele Muccino, Sabrina Impacciatore vanta del suo curriculum innumerevoli interpretazioni drammatiche, a cui se ne aggiungono altrettante di natura comica – come nel caso di Amiche da morire, con Claudia Gerini e Cristiana Capotondi – a mettere in luce la sua spiccata versatilità.
Un merito, questo, che tra il 2013 e il 2015 la fa arrivare a lavorare prevalentemente in pellicole nel ruolo di protagonista: stiamo parlando di Pane e Burlesque e Sei mai stata sulla Luna?.
Oltre a dedicarsi a vari progetti teatrali e al doppiaggio di La ricerca della felicità, nel corso della sua brillante e lunga carriera l’attrice romana ha partecipato anche ad alcuni videoclip musicali del gruppo Le Vibrazioni, Fiorella Mannoia, Daniele Silvestri e Jovanotti, autore della celebre colonna sonora del film Baciami ancora.
Il suo ultimo, inatteso progetto cinematografico? L’adrenalinico G20 di Patricia Riggen, primo film d’azione da aggiungere alla lunga lista di successi della poliedrica diva.
Sabrina Imapacciatore, i segreti del suo stile eclettico e non convenzionale
Insomma, siamo tutti pazzi di Sabrina Impacciatore e non più solo in Italia: dai tempi di Non è la Rai l’attrice romana ne ha fatta di strada, a partire dal ruolo di “disturbatrice” a Sanremo sino ad approdare negli innumerevoli ruoli di rilievo nel cinema made in Italy. Iconica nella serie internazionale di HBO The White Lotus, l’artista ha travolto il mondo intero conquistando anche l’America e persino quello della moda, con il suo stile unico e non convenzionale.
L’ultimo colpo di scena è stato quello agli Emmy 2024, evento in cui era nominata nella categoria Outstanding Supporting Actress in a Drama Series per la sua parte nella fiction: la ricordiamo, meravigliosa, nel suo abito nero custom made – in jersey, ricco in drappeggi e cut out, con strascico e cristalli – del brand italiano The Attico, le platform di Amina Muaddi e gli anelli luminosi di Fope.
Ora attraverso eccentriche creazioni modern-goth dai dettagli statement, ora attraverso pomposi abiti rosa, la straordinaria Sabrina Impacciatore non smette mai di stupire: “Con gli abiti racconto alcune delle personalità che convivono in me” ha ammesso lei.
Chi la segue da tempo avrà notato sicuramente come l’artista sia solita giocare con la moda, alternando il mood gotico a quello principesco con estrema nonchalance.
Un contrasto d’identità a tutti gli effetti, reso manifesto dal susseguirsi di abiti succinti e mise dal romanticismo vittoriano. Solo il riflesso, dunque, di uno spiccato carisma che trova continuità in uno stile altrettanto stravagante.