Affrontare il proprio caos personale, riscoprirsi resilienti. Lady Gaga è tornata e lo ha fatto con un album che è il racconto di un viaggio oscuro, fatto di incubi e ricordi dolorosi ma anche di una ritrovata consapevolezza. La stessa che ci spinge ad andare avanti, fieri delle nostre possibilità. “Sono sempre stata in guerra con me stessa”, ha detto in un’intervista al Corriere della Sera ma al contempo la “nostra” Germanotta (“orgogliosa” di essere italiana) ha fatto pace con ogni parte di sé. E oggi è appagata, anche grazie al suo compagno, Michael Polansky.
Lady Gaga, un viaggio nel caos (a lieto fine)
Rilascia interviste alla velocità della luce per un’occasione speciale, che i fan – i suoi “mostriciattoli” – attendevano da anni: l’uscita del suo nuovo album, Mayhem. Un titolo affatto casuale che possiamo tradurre con “caos”, parola da cui tutto prende le mosse, riferendosi sia al “nostro caos personale” che a quello del mondo che ci circonda e che, inevitabilmente, ci influenza.
“Il disco è come il racconto di un ciclo di incubi, come una notte fuori, con tutti relativi colpi di scena, in cui qualcuno ti fa un incantesimo: si parte con la malattia della prima canzone che riflette il modo con cui ci facciamo del male sfidandoci e si conclude con la pace, la fine del caos, dell’ultima. Il disco in fondo parla di resilienza, dell’affrontare le sfide che hai davanti per arrivare dall’altra parte della notte: ci riesci se hai controllo sulla tua vita”, ha raccontato al Corriere della Sera. “Penso di essere sempre stata in guerra con me stessa da quando ho creato Lady Gaga. La musica la fanno entrambe perché io sono un persona unica, ma all’interno ho due lati: questa doppia realtà fa parte del caos”.
Una dualità, quella di Gaga-Germanotta che è qualcosa che ci riguarda molto da vicino in fondo. “Il perdersi quando la vita si fa dura, è una specie di follia, di psicosi, di distacco dalla realtà. Quella foto da un’idea di qualcuno che non è del tutto intero, che è distrutto – ha spiegato, parlando della copertina realizzata per l’album -. A volte, come capita a tutti, mi sento così. Spesso mi è stato chiesto di spiegare da un punto vista dell’artista chi sono e come sono. La realtà è che io sono molte cose: non c’è una risposta lineare, non voglio essere messa in una scatola. Mayhem parla dell’affrontare chi sono veramente e spero che porti a tutti il desiderio di celebrarsi per quello che si è, con le proprie fragilità”.
Il rapporto speciale con l’Italia
Ormai da anni non è un segreto. Stefani Joanne Angelina Germanotta – questo il vero nome di Lady Gaga – ha origini italiane ed è qualcosa che le sta molto a cuore. Tanto da affermare che in Mayhem c’è un pizzico di Italia: “Io! Sono io l’artista e sono italiana. Lo ripeto perché voglio che tutti lo sappiano: sono italiana e ne sono orgogliosa. Amo la mia famiglia. Amo cucinare. Adoro preparare da mangiare per le persone che amo: a casa mia e di Michael il posto più importante è la cucina”. Cucinare non è solo un modo per “fare famiglia”, ma anche per ricordare la nonna che non c’è più e che le ha lasciato in eredità la sua ricetta preferita, “pasta col sugo di finocchi (…) la verdura più italiana che ci sia”.
La ritrovata serenità col futuro marito Michael Polanski
Mayhem è un album dark e oscuro ma anche a lieto fine, che rispecchia un periodo felice di Lady Gaga, appagata grazie alla sua famiglia ma soprattutto al compagno Michael Polanski.

L’artista ha detto in un’altra intervista a Rolling Stones di avere una “vita piena”: “Ho una vita appagante col mio compagno e la mia famiglia”. Proprio a Michael si è ispirata per scrivere Blade of grass, una delle due canzoni d’amore presenti nell’album. “L’ho scritta dopo che Michael mi ha chiesto di sposarlo. È il ricordo di noi due, in piedi nel giardino di casa, con lui mi domanda: ‘Cosa devo fare per chiederti di sposarmi?’. E io: ‘Puoi semplicemente avvolgermi un filo d’erba attorno al dito, in giardino, e ti dirò di sì”.
Un momento felice che, però, l’ha fatta riflettere ripensando alle tante cose successe proprio in quel giardino, da quelle più belle a quelle più tristi, come la scomparsa di una persona a lei cara: “Questo momento felice, questa cosa bella che mi stava succedendo, stava accadendo in un luogo che evoca ricordi agrodolci”.