Emma, il dissing sui suoi look congelano l’estate (e dicono tanto di noi)

Emma inizia il tour estivo e parte lo sfottò social sui look. Che la dicono lunga su di noi. E su come dovremmo prendere esempio Oltreoceano

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Sara Gambero

Giornalista esperta di Spettacolo e Lifestyle

Una laurea in Lettere Moderne con indirizzo Storia del Cinema. Appassionata di libri, film e del mare, ha fatto in modo che il lavoro coincidesse con le sue passioni. Scrive da vent’anni di televisione, celebrities, costume e trend. Sempre con un occhio critico e l'altro divertito.

Pubblicato: 25 Giugno 2024 13:21

Emma è una bomba, una forza della natura, il suo album Souvenir è appena stato certificato platino. Eppure nessuna come lei riesce a scuotere le masse e sollevare mille polemiche su look, aspetto fisico e outfit sfoggiati. Sarà perché è talmente sfacciata, diretta, incapace di stare zitta, di fare vittimismo.  Sarà che le sue scelte di look non incontrano i gusti dei più, fatto sta che per lei si scomodano le masse social come per nessun altra. Nemmeno Arisa o Elettra Lamborghini, che dei look eccentrici hanno fatto una bandiera, dividono quanto lei.

E se i cantanti maschi (da Mahmood a Irama, da Tony Effe a DargenFedez) salgono sul palco vestiti, o svestiti,  come vogliono, nessuno si scomoda. Se invece Elodie si spoglia “non va bene perché antepone l’immagine del  suo corpo alla musica”. E se Emma si veste come le pare, dall’accostamento di colori improbabili agli short con calze a rete che “per carità con quelle gambe proprio no”, apriti cielo: “Sta fuori, fermatela, arrestate il suo stilista”. È dai tempi di Sanremo 2015, anno in cui fu co-conduttrice, che Emma deve costantemente combattere contro i detrattori del suo look (allora era in coppia proprio con Arisa, ma con lei in particolare si accanirono), a parere le critiche sul suo aspetto fisico. La cantante ha precisato tra l’altro più volte che le macchie sul viso, i chili presi negli ultimi sono la conseguenze delle cure sostenute per il tumore, ma niente da fare, ogni sua apparizione viene analizzata con la lente di ingrandimento. E criticata.

Alla data di apertura del suo tour estivo, un look in particolare (t-shirt stampata e annodata in vita, short inguinali a vita alta, calze a rete) è stato ripreso sui social: “Fermatela, qualcuno la aiuti”, alludendo anche ad una qualche presunta deriva personale.

Si parla tanto di libertà artistica e di espressione, poi siamo fermi al Medioevo. In America Pink, Katy Perry, Beyoncé, Rita Ora, Ciara salgono sul palco vestite o meglio svestite come vogliono e non solo nessuno si permette di criticare, ma diventano delle icone di stile. Non abbiamo mai letto di Beyoncé e Pink, lamentarsi di dissing o crociate sul loro aspetto o look.

Un discorso bellissimo, pronunciato proprio da Pink (che ricorda fisicamente Emma),  agli MTV Awards del 2017, rivolto alla figlia che si lamentava perché la gente la accusava di essere mascolina e “diversa”, riassume benissimo il concetto. La cantante, nel ritirare il premio, disse:

Di recente stavo accompagnando mia figlia a scuola e mi ha detto: ‘Mamma sono la ragazza più brutta che conosca, sembro un maschio’. Arrivata casa ho fatto una presentazione in power point dove c’erano artisti androgini che hanno vissuto con sincerità la loro vita, si sono divertiti, sono andati avanti, hanno sventolato le loro bandiere e ispirato tanti di noi. E le ho detto: ‘Talvolta capita che le persone mi attaccano mi dicono che sembro un uomo, che sono troppo mascolina, che il mio corpo è grosso… Eppure hai mai visto che mi sono mai fatta crescere i capelli?’ ‘No’; ‘Mi hai mai vista cambiare il mio corpo o il modo di presentarmi al mondo?’ ‘No, mamma’. Mi ha mai vista riempire gli stadi in tutto il mondo?’ ‘Sì, mamma’. ‘Quindi piccola bambina, noi non cambiamo. Noi prendiamo la sabbia da una conchiglia e ne facciamo una perla Noi aiutiamo le altre persone a cambiare di modo che possano vedere tanti tipi di bellezza.

Emma è bellissima, ha vinto il disco di platino, riempie i palazzetti di tutta Italia. E tutto il resto è noia.