Mal d’aereo, come prevenire i disturbi ad alta quota?

Ansia, mal d'orecchi, meteorismo, gonfiori, jet-lag: come evitare il mal d’aereo e i disturbi causati da lunghi viaggi in quota

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Pubblicato: 27 Dicembre 2019 07:00Aggiornato: 2 Dicembre 2022 16:46

Disturbi legati al volo

I viaggi in aereo possono dare alcuni disturbi e il mal d’aereo può colpire soprattutto chi ha poca esperienza con l’alta quota. Innanzitutto, prima e durante il volo, si può soffrire di ansia con sintomi più o meno importanti. Ansia e agitazione possono manifestarsi attraverso palpitazioni e sudorazione eccessiva, ma anche con disturbi gastrointestinali come nausea, vomito o mal di pancia.

In secondo luogo, la differente pressione potrebbe provocare problemi alle orecchie ed eccesso di gas nello stomaco e nell’intestino. L’aria secca in aereo può anche peggiorare eventuali problemi alle vie aeree, come la tosse e il mal di gola. In più, se il viaggio porta da un fuso orario a un altro altro, si può offrire di disturbi dovuti al jet-lag che includono insonnia, inappetenza e confusione mentale. Vediamo come affrontare questi disagi legati al volo, combattere il mal d’aereo e vivere più serenamente il viaggio.

Come controllare l’ansia

Vi sentite tesi quando l’aereo rulla sulla pista e si prepara per il decollo? Sappiate che siete in buona compagnia. Secondo uno studio ormai datato pare che almeno la metà dei passeggeri abbiano un pizzico d’ansia al momento di lasciare con le ruote del jet la terra e cominciare a salire verso il cielo.

Spesso non si tratta di sintomi particolarmente gravi, ma per qualcuno però il respiro accelera, il cuore batte più velocemente e la sudorazione aumenta anche di molto, senza che ovviamente ci sia il controllo di queste situazioni. Per ridurre questi sintomi, bisognerebbe evitare di consumare sostanze eccitanti e stimolanti prima e durante il volo. In particolare, andrebbero evitati il caffè, il tè, il ginseng, il mate e anche le bevande che contengono cola poiché potrebbero contribuire notevolmente ad aumentare la tensione e ad esacerbare palpitazioni, tachicardia e altri sintomi dell’ansia. Prima di mettervi in viaggio, meglio sorseggiare una tisana rilassante a base di passiflora, biancospino e melissa.

Durante il volo, occorre cercare di concentrarsi su qualcosa di lontano da quanto sta avvenendo, togliendo gli occhi dalla cabina di pilotaggio o dalle ali ed evitando di far andare la mente su pensieri ansiogeni, come incidenti o malfunzionamenti dell’aereo, sicuramente poco utili per calmare l’ansia. A questo scopo può essere invece di grande aiuto dedicarsi a esercizi di respirazione, poiché concentrarsi anche per pochi minuti sul proprio respiro aiuta moltissimo a distrarsi e a ridurre la pressione sanguigna, rilassando il corpo e la mente. In alternativa si può spostare la propria attenzione su un libro avvincente o su qualche brano di musica classica a volume ragionevole o, meglio ancora, utilizzando le cuffiette offerte dalla compagnia aerea. La musica può distrarre e avere un piacevole effetto rilassante, contribuendo a togliere l’ansia.

Disturbi gastrointestinali

Il mal d’aereo può provocare anche disturbi digestivi come nausea e vomito e, prima o durante il volo, si può sentire la necessità di recarsi spesso in bagno. Questi sintomi possono essere dati dalla differente pressione, ma si può trattare anche di effetti secondari provocati dall’ansia. Per combattere nausea e vomito in aereo si possono inalare oli essenziali di menta, limone o zenzero, mentre contro le coliche causate dall’ansia sono molto efficaci le essenze di lavanda e melissa. Un’ottima idea contro il mal d’aereo è quella di preparare un mix con due o più tra questi oli essenziali e usarlo per impregnare un piccolo oggetto in legno da portare con sé in volo: annusarlo vi aiuterà a ridurre notevolmente i sintomi gastrointestinali dati dai viaggi in aereo.

Un altro rimedio contro la nausea causata dal mal d’aereo arriva dalla medicina tradizionale cinese e in particolare dalla riflessologia. Esiste un punto riflesso collocato sull’avambraccio, a due o tre dita dalla piega del polso; se premuto con il pollice della mano opposta o grazie ad appositi braccialetti, questo punto ferma la nausea e il vomito in pochi minuti, provare per credere.

Durante il volo possono anche comparire disturbi gastrointestinali come pancia gonfia, meteorismo e aerofagia: questi sintomi sono legati al cambiamento repentino della pressione che si verifica soprattutto in fase di decollo e di atterraggio, che può influenzare la pressione dei gas presenti nel corpo. Per ridurre questi fastidiosi sintomi si può consumare a bordo una tisana con finocchio e anice o più semplicemente una camomilla. Si tratta di rimedi naturali che aiutano ad assorbire i gas nello stomaco e nell’intestino e a distendere la muscolatura gastrointestinale fornendo sollievo in caso di gonfiore.

Mal d’orecchi

I mutamenti della pressione ambientale non influenzano solo i gas presenti a livello del tratto intestinale ma anche quelli che si trovano nelle vie respiratorie e nelle orecchie, che si possono tappare. Il fenomeno delle orecchie tappate si verifica praticamente in tutte le persone ed è assolutamente normale e fisiologico, ma chi soffre spesso di sinusite o di disturbi alle orecchie può trovare particolarmente fastidioso questo effetto collaterale dei viaggi in aereo, che compare soprattutto quando il mezzo decolla e nel momento dell’atterraggio.

Per limitare i danni, ricordate di fare una ginnastica di adattamento, aprendo e chiudendo la bocca per prevenire o combattere i fastidi, simulando una sorta di sbadiglio. Questa semplice tecnica è efficace ogni volta che le orecchie si tappano a causa dei cambiamenti di pressione che si verificano ad esempio quando si va in montagna o, appunto, quando si effettuano viaggi in aereo.

Problemi respiratori

Chi è da poco guarito dall’influenza o da una bronchite può portarsi dietro qualche strascico come la tosse che, a causa dell’aria secca in areo, potrebbe peggiorare. Il viaggio in aereo può infatti dare qualche fastidio per il calo dell’umidità relativa con conseguente “secchezza” dell’aria che può anche esacerbare eventuali problemi già presenti. Durante il viaggio cercate di bere per mantenere fluide le secrezioni dei bronchi e “umidificare” le vie del respiro. Così facendo eviterete di trovarvi la gola “asciutta” e il muco denso una volta a destinazione. Ovviamente se si è ancora contagiosi è sconsigliato intraprendere un viaggio in aereo, come su qualsiasi altro mezzo pubblico, poiché si potrebbero facilmente infettare gli altri passeggeri: assicuratevi di non poter contagiare altre persone chiedendo consiglio al vostro medico prima di prendere l’aereo.

Jet-lag causato dal fuso orario

Quando un viaggio in aereo ci porta in un luogo con un fuso orario diverso, si può soffrire di jet-leg, un fenomeno provocato proprio dal cambiamento improvviso dei ritmi. Il nostro corpo infatti regola il sonno e l’appetito anche grazie a una sorta di orologio biologico che, a causa del diverso fuso orario, viene in qualche modo manomesso. Per rendere meno traumatico il cambio dell’ora potete ricorrere a integratori di melatonina il cui uso è indicato proprio per ridurre i sintomi del jet-lag.

Gambe gonfie

Tutte le compagnie consigliano di muoversi durante i viaggi, soprattutto se di lunga percorrenza. Rimanere a lungo seduti senza cambiare posizione può infatti provocare gonfiore agli arti inferiori, specie nelle persone soggette a questo disturbo. Durante il volo, fate sempre qualche passeggiata per sgranchire le gambe e ridare “fiato” alla circolazione sanguigna. Se si mantiene a lungo la posizione piegata delle ginocchia, infatti, si può verificare una compressione di un particolare vaso, la vena poplitea, con ritorno più difficile del sangue dai piedi verso il cuore. Questo porta ovviamente a rallentare il circolo sanguigno e causare gonfiore o edema a gambe, piedi e caviglie, una condizione che causa gambe pesanti e a volte dolenti, oltre che più o meno visibilmente gonfie.

Muoversi durante il viaggio in aereo non è un aiuto solo per la circolazione sanguigna e linfatica e per i muscoli indolenziti, ma è anche un’ottima strategia per contrastare l’ansia e per combattere eventuali disturbi a carico dello stomaco e dell’intestino: nel primo caso, il movimento del corpo “distrae” la mente da pensieri legati al volo, mentre i benefici sull’apparato gastrointestinale sono dati dal lavoro muscolare che “massaggia” gli organi interni, aiutando a riassorbire ed eliminare l’eventuale eccesso di gas. Inoltre, il movimento a intervalli regolari durante i viaggi in aereo, riduce il rischio di arrivare a destinazione con mal di schiena e mal di collo dovuti a una scorretta postura protratta per diverse ore.

Se non ve la sentite di alzarvi e passeggiare, esistono anche semplici esercizi che si possono fare da seduti: ad esempio è utile estendere il piede verso l’alto e verso il basso, roteare le caviglie in senso orario e antiorario tenendo le gambe leggermente distese in avanti, oppure contrarre i glutei. Per quanto riguarda schiena e collo, cercate di cambiare posizione più volte durante il viaggio e di distendere la colonna attraverso piccoli movimenti del bacino in anteroversione e retroversione e di mobilizzare il collo muovendolo a destra e a sinistra, avanti e indietro o massaggiando con le mani la zona cervicale.

Altre contromisure? Indossate abiti comodi durante il viaggio, come una tuta o un paio di pantaloni che non stringano in vita e sulle caviglie, per ridurre i rischi che si creino ulteriori “strozzature” che impediscano la risalita del sangue dalle gambe alla zona dell’addome. Per aiutare i vasi, poi, se proprio la circolazione non è ottimale indossate un paio di calze elastiche ed evitate calzini con elastici stretti. Durante il volo le calze a compressione graduata possono aiutarvi a “spremere” il sangue verso l’alto, contrastando gli effetti della posizione obbligata.