Depressione, cosa accade nel “passaggio” verso la menopausa

Una ricerca mostra come la depressione che colpisce le donne verso la menopausa possa essere causata da variazioni ormonali

Foto di Federico Mereta

Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Alla fine, l’umore crolla. Ci si trova quasi imbrigliate nelle trappole della psiche, non si ha voglia di fare nulla, si prova un’apatia che sembra invincibile, le giornate appaiono eterne e la fatica si accumula, anche senza nessuno sforzo fisico. Sono tanti i modi in cui si manifesta la depressione, che colpisce soprattutto le donne e tende a manifestarsi più facilmente proprio in alcune fasi della vita. Una di queste è la menopausa, l’altro è il periodo che segue il parto.

Ovviamente, in tutti e due questi momenti della vita esiste una modificazione dello “status” ormonale, che sembra prendere il via quando i primi segni di “movimento” ormonale che indica la prossima conclusione della vita fertile si fanno più significativi. E sulla perimenopausa, così si definisce questo periodo, si è concentrata una ricerca che ha visto tra gli autori Hadine Joffe, dell’Università di Harvard.

Occhi puntati sul progesterone

La ricerca, pubblicata su Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism, disegna una sorta di potenziale similitudine sotto l’aspetto ormonale tra questi due quadri, che avrebbe come fattore comune il progesterone. Sono state analizzate 50 donne in perimenopausa: con questo termine si definiscono i periodi che partono dall’approssimarsi della menopausa, con i sintomi che si manifestano spesso anni prima dell’ultima mestruazione. La fase può durare sei o più anni e genericamente termina un anno, appunto dopo l’ultima mestruazione.

La ricerca ha preso in esame donne proprio in questo periodo, analizzando come mutano i sistemi di regolazione del tono dell’umore in questa fase, concentrando l’attenzione su due ormoni che variano di livello in questo periodo: l’estradiolo e il progesterone.

Gli scienziati ricordano come sia importante concentrarsi su quest’ultimo ormone, anche perché, solamente in termini teorici, si potrebbe pensare di influire sulla situazione con trattamenti mirati. L’ipotesi di lavoro, al momento è solo tale, punta sul potenziale impiego di una sostanza che ha recentemente ottenuto l’indicazione per il trattamento dei quadri depressivi che si instaurano dopo il parto.

Il composto si chiama allopregnanolone e in qualche modo può facilitare il ritorno verso la normalità dei valori di progesterone, con conseguente protezione per la psiche in quella che per alcune donne diventa una delicata fase della vita. La ricerca americana propone un potenziale meccanismo che potrebbe entrare in gioco anche nel periodo della perimenopausa, ma si tratta solamente di una teoria che al momento non ha dimostrazioni cliniche reali. Quindi solo con studi mirati si potrebbe arrivare a definire un potenziale, nuovo trattamento per chi subisce in modo pesante sulla psiche i segni del tempo che passa, con tendenza all’umore cupo.

Menopausa, ecco cosa succede

La menopausa viene identificata con l’ultima mestruazione della donna e rappresenta lo spartiacque tra la pre e la postmenopausa. La premenopausa, pur se varia da donna a donna, dura in genere tra i tre e cinque anni ed è caratterizzata dalla progressiva riduzione della capacità dell’ovaio di produrre gli ormoni femminili, primi tra tutti gli estrogeni: la donna cessa di essere fertile e inizia ad avere alterazioni del ritmo mestruale.

La post-menopausa è invece caratterizzata dalla carenza stabile di ormoni estrogeni e da una precisa sintomatologia, che può già iniziare nella premenopausa, con vampate di calore, sudorazione, irritabilità, ansia, nervosismo, insonnia, calo del desiderio sessuale, secchezza vaginale, cistiti ricorrenti, dolori alle ossa e alle articolazioni, stanchezza, fatica.