Kate Middleton operata all’addome, resterà in ospedale tra i 10 e i 14 giorni. Carlo III deve subire un intervento alla prostata e Sarah Ferguson ha annunciato che le è stato diagnosticato un melanoma maligno.
Per come è iniziato questo 2024 si prospetta “l’ennesimo annus horribilis per i Windsor”, ha dichiarato Cristina Penco, che si occupa di famiglie reali ed è autrice di diversi libri sui Reali di Gran Bretagna e non solo, da Meghan Markle, una duchessa ribelle a I Windsor: la dinastia di Elisabetta II, solo per citare alcuni titoli a catalogo. Mentre l’ultimo testo, pubblicato di recente per Diarkos Editore è dedicato a Caterina d’Aragona – Dignità e coraggio.
Cristina Penco ci ha spiegato cosa sta accadendo ai Windsor in questo momento e le strategie comunicative di Buckingham Palace per affrontare l’emergenza.
Il contemporaneo ricovero di Kate Middleton e l’intervento chirurgico di Carlo possono mettere in difficoltà la Monarchia?
La Royal Family sta vivendo indubbiamente un momento difficile. Catherine Middleton, futura regina, e il marito William, erede al trono, rappresentano il nuovo volto dell’istituzione. È sul Principe e sulla Principessa del Galles che punta la Corona per rinsaldare il legame con i sudditi attraverso un’immagine più contemporanea e fresca, meno polverosa, al passo coi tempi. Una coppia elegante e sobria, lontana dalle polemiche e dagli scandali sollevati da altri parenti come Harry e Meghan, duchi di Sussex, o il principe Andrea, duca di York. Nel presente, a detenere lo scettro, e a incarnarne i suoi valori, è re Carlo III. L’intervento a cui deve sottoporsi quest’ultimo sembra più semplice e meno invasivo di quello della nuora: nel suo caso si è parlato chiaramente di prostata ingrossata, in quello della Middleton vige il mistero intorno a una non meglio specificata operazione chirurgica all’addome (forse dovuta a una diverticolite acuta, come per esempio ha ipotizzato il super esperto Antonio Caprarica in base alle sue fonti londinesi).
Sta di fatto che il re, nell’ambito di una monarchia costituzionale come quella inglese, è il capo dello Stato (oltre che della Chiesa Anglicana); non esercita ruoli legislativi né governativi, ha una funzione più simbolica, legata a riti e cerimonie, ma è un punto di riferimento imprescindibile per la vita politica del Regno Unito. Un compito che Carlo III interpreta ed esercita in modo meno rigido rispetto alla madre, la compianta Elisabetta II, nell’ambito di un regno che, fin dal principio, è stato definito e descritto come un periodo di transizione e di preparazione in vista della salita al trono di William. Averlo fuori dai giochi, anche per pochi giorni, come ci si augura, è comunque destabilizzante, ancor più visto che il suo ricovero coincide con quello, decisamente serio, della nuora.
Non si pone un problema a carattere istituzionale, ma sicuramente è un motivo di dispiacere e tristezza per tutti anche la recente notizia che riguarda Sarah Ferguson, duchessa di York, ex moglie del principe Andrea: a “Fergie”, com’è soprannominata affettuosamente, purtroppo, è stato diagnosticato un melanoma maligno, dopoché nei mesi scorsi si era sottoposta a una mastectomia e a un successivo intervento di chirurgia ricostruttiva per un tumore al seno.
L’annuncio di Kensington Palace dell’operazione di Kate è avvenuto secondo una procedura standard o si può leggere dietro qualcosa di preoccupante?
In merito all’annuncio ufficiale sulle condizioni di Catherine, principessa del Galles, a parte gli inevitabili interrogativi sulla natura dell’operazione stessa, preoccupano soprattutto i lunghi tempi previsti per la degenza ospedaliera (10-15 giorni) e per la convalescenza (almeno fino a Pasqua, che cade il 31 marzo), in base alle prime valutazioni mediche. Il documento di Kensington Palace, però, indica un nuovo corso della comunicazione dei Windsor, all’insegna di una maggiore trasparenza in confronto a quanto avveniva in passato. Trasparenza non significa, ovviamente, rivelare tutti i dettagli di una situazione peraltro delicata, per cui è richiesta, giustamente, massima discrezione.
A fronte della forte apprensione espressa dai sudditi e da chi ama Catherine, anche nel resto del mondo, i funzionari reali hanno specificato che non si tratta di una patologia oncologica. Tornando al fronte della comunicazione istituzionale, sembra sia stato fatto qualche passo avanti rispetto al regno precedente. C’è maggiore attenzione a rilasciare dichiarazioni più circostanziate e meno vaghe anche sulle condizioni di salute dei reali, facendolo oltretutto in tempi relativamente stretti, se necessario. È un modo per essere più connessi e vicini ai sudditi, facendoli sentire meno distanti dalla gabbia dorata di Palazzo. Aggiungo che nel caso di re Carlo III parlare chiaramente di prostata ingrossata è stato un modo per incoraggiare altri uomini, soprattutto quelli di età superiore ai 75 anni, a sottoporsi ai controlli, senza tabù. Bersaglio centrato: nel giorno dell’annuncio, la pagina web del servizio sanitario inglese dedicata al problema in questione e ai relativi sintomi ha registrato un aumento di visitatori del 1000% rispetto al giorno prima. Successivamente, in nemmeno una settimana, è stata rilevata una visita degli utenti ogni cinque secondi.
Se davvero quello di Kate era un intervento programmato, perché il Palazzo ha deciso di sovrapporlo a quello di Carlo? Un errore di strategia?
Personalmente parlerei di una scelta ben precisa relativamente alle strategie comunicative, non di un errore. Concentrando gli annunci nello stesso giorno, la notizia di re Carlo sotto i ferri – per un intervento di routine, di per sé poco preoccupante – è finita un po’ più sullo sfondo rispetto a quella più grave di Catherine, per i motivi già analizzati. Potrebbe anche essere, come ha supposto qualcuno, che la principessa abbia iniziato ad avvertire qualche malessere già a ridosso di Capodanno… Annunciare problemi di salute non è mai semplice, soprattutto per figure pubbliche e per chi porta avanti alti compiti istituzionali, come nel caso del sovrano e della futura regina. Farlo nel giro di nemmeno due ore ha permesso in qualche modo agli esperti di relazioni pubbliche di Kensington e di Buckingham di arginare, almeno in parte, congetture e polemiche fuorvianti. L’idea alla base, insomma, sarebbe stata quella di controllare e gestire meglio il flusso informativo “a monte”. Dickie Arbiter, famoso ex addetto stampa della regina Elisabetta II, ha commentato che “è insolito e senza precedenti avere due reali senior in ospedale allo stesso tempo”. Va anche detto, però – ha aggiunto sempre il professionista – che “gennaio è solitamente tranquillo sul fronte royal ed è dunque logico che entrambe le operazioni vengano eseguite ora, il più presto possibile”.
È da escludere un ritorno di Harry in aiuto della Famiglia Reale?
A quanto pare – anche se, come sempre, nel caso dei Sussex, non mancano versioni contrastanti e controverse – Harry e Meghan si sarebbero fatti sentire, ognuno a suo modo, con Catherine e Carlo, esprimendo preoccupazione in entrambi i casi e augurando che tutto vada per il meglio. Da questo punto di vista, come hanno rimarcato alcuni tabloid britannici, i Sussex avrebbero offerto un ramoscello d’ulivo, ma date le circostanze, non restava da fare altro. E, in ogni caso, la frattura è avvenuta da tempo e, almeno ancora al momento, sembra insanabile. Stando a quanto si dice negli ambienti vicini a Palazzo, forse re Carlo, nei mesi scorsi, sarebbe stato propenso a un tentativo di riconciliazione con figlio e nuora. Ma William, Catherine e Camilla sono sempre rimasti inflessibili e hanno fatto fronte comune, sentendosi traditi e profondamente feriti da certe dichiarazioni pubbliche al vetriolo.
Su chi può contare la Monarchia ora che i suoi vertici sono momentaneamente fuori gioco?
La Corona, adesso, è sotto organico. Il re, se tutto filerà liscio come si spera, dovrebbe rimettersi abbastanza rapidamente e tornare alle incombenze meno pesanti nel giro di poco tempo. Ma se il sovrano non fosse in grado di riprendere subito servizio, è probabile che vengano coinvolti la principessa Anna, il principe Edoardo e la moglie di Edward, Sophie, duchessa di Edimburgo, anche a supporto della regina Camilla, che è già parecchio impegnata in prima linea. Anna ed Edoardo sono stati nominati Consiglieri di Stato nell’autunno del 2022 e inseriti nel “Counselors of State Act 2022”. Nell’elenco inerente, formalmente, rientrerebbero ancora il principe Andrea e il principe Harry. Tuttavia, date le vicende spinose – seppur per motivi molto diversi – che li hanno visti protagonisti, non essendo più membri attivi della Royal Family ed essendo finiti nel girone degli “impresentabili”, non potranno rappresentare il re in sua assenza.
Cosa accadrà nei prossimi mesi, quando Kate Middleton sarà in convalescenza?
Negli ultimi giorni sono trapelate notizie per cui la principessa Catherine intenderebbe lavorare anche dalla London Clinic, presso cui è ricoverata, occupandosi di alcuni compiti, comunque gestibili da remoto, anche durante la sua degenza. Il principe William, suo marito, ha comunicato di voler prendersi una pausa, per seguire i loro tre figli in questo momento e per stare accanto alla moglie quando farà ritorno a casa, all’Adelaide Cottage di Windsor. Per questa sua decisione, è fioccata qualche critica. Ma per William la sua famiglia è la priorità (anche in questo il principe di Galles rivela modernità rispetto ai predecessori e probabilmente dimostra di portare avanti, pure in tal senso, il lascito morale della madre, la compianta Lady Diana Spencer). Tuttavia, come è stato sottolineato dagli ambienti reali, se ci sarà qualche urgenza riguardo agli affari istituzionali, William si renderà disponibile e farà la sua parte.
In generale sembra proprio che, per come è cominciato l’anno, il 2024 si prospetti l’ennesimo annus horribilis per i Windsor come era stato per loro, per esempio, il 1992, con tutta una serie di guai concomitanti: la separazione, all’epoca burrascosa, tra “Fergie” e Andrea, la pubblicazione della biografia esplosiva su Diana, firmata da Andrew Morton, il divorzio di Anna dal primo marito Mark Phillips, un rovinoso incendio nel castello che dà il nome alla dinastia. All’epoca, anche nella burrasca, c’era una capitana straordinaria come la regina Elisabetta, che ha sempre tenuto unite la famiglia e l’istituzione, nonostante i numerosi problemi e le crisi. Ora per Carlo la sfida è accompagnare la trasformazione della monarchia senza tradire i suoi valori identitari, ma adeguandosi alle esigenze attuali e ai numerosi eventi inaspettati al di là dei reali più intemperanti, come Harry o Andrea, ma anche per problemi di salute come quelli che hanno coinvolto, di recenti, lui e la nuora. E da cui non sono certo esenti le teste coronate, alle quali la vita, tra agi e privilegi, non risparmia comunque dolori, lutti e angosce. Ne stiamo avendo ulteriore riprova.