“Kate Middleton? L’alleata migliore di Re Carlo. Ma è ancora rabbia contro Harry”

Cristina Penco, autrice de "I Windsor. La dinastia di Elisabetta II", ci spiega le dinamiche del regno di Carlo: rottura con Meg e Harry e sodalizio con Will e Kate

Foto di Federica Cislaghi

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

Che futuro attende i Windsor ora che è morta la Regina Elisabetta, la più longeva monarca del Regno Unito, la più grande del Novecento? Quali sono le nuove sfide a cui oggi è chiamata la Royal Family, tra passaggi generazionali e Brexit, post pandemia e guerra in Ucraina? Le risposte a queste domande si trovano nell’ultimo libro di Cristina Penco, edito da Diarkos, I Windsor. Da Giorgio V a Carlo III, tutta la dinastia di Elisabetta II.

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I Windsor. La dinastia di Elisabetta II
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Cristina Penco, che ha pubblicato per la stessa casa editrice Meghan Markle. Una Duchessa ribelle nel 2019 e La saga dei Windsor nel 2020, traccia nel suo ultimo libro quindi un primo bilancio sulla Famiglia Reale senza Elisabetta II (LEGGI LA NOSTRA INTERVISTA). A noi ha spiegato come Carlo III stia guidando la Monarchia, i progressi di Kate Middleton nel nuovo ruolo di Principessa del Galles e ci ha rivelato come si evolverà il matrimonio tra Harry e Meghan Markle alla luce dei fatti concreti.

È il secondo libro che dedica ai Windsor, che cosa ha di speciale la Famiglia Reale britannica?
La Royal Family inglese non è né la Corona più antica, né la più ricca del mondo, eppure, effettivamente, nell’immaginario collettivo contemporaneo, continua a rappresentare la monarchia per eccellenza. Nel libro di Diarkos Editore, oltre al racconto storico, cerco proprio di approfondire le origini e i risvolti di quell’aura magica che non ha smesso di avvolgere i Windsor dal vincente rebranding della dinastia, nel 1917, a oggi. Inutile rimarcare che Elisabetta II ha avuto un ruolo determinante in tutto ciò, non solo per la straordinaria durata del suo regno, lungo ben settant’anni, ma anche per aver saputo guidare la sua famiglia e la sua nazione con ferma risolutezza, anche nei momenti più bui e tempestosi della dinastia e del Regno Unito.

Quale eredità la regina Elisabetta ha lasciato a Carlo e a William?
Innanzitutto penso a un’eredità morale. La sovrana ha dedicato oltre settant’anni della sua vita ai suoi sudditi, mantenendo la promessa che aveva fatto loro quando era ancora principessa e aveva ventun anni. Il suo insegnamento, attraverso l’esempio, è stato all’insegna di una forte dignità, di una profonda devozione, di grande serietà e alto senso del dovere, virtù che le hanno fatto sempre anteporre il bene della Corona al resto, non senza, talvolta, conseguenze drammatiche nel privato. Quanto agli aspetti più materiali del lascito di Elisabetta II, le sue ultime volontà sono state sigillate e formalmente dovrebbero essere rese note solo tra novant’anni, come nel caso del principe consorte Filippo. Per quanto riguarda Elisabetta, però, è probabile che sapremo qualcosa in tempi più stretti, ben prima che passino nove decenni. In base alle stime di esperti della famiglia reale, è presumibile che il grosso del patrimonio della monarca vada a Carlo e, in parte minore, a William. Se Harry non avesse fatto un’altra scelta di vita e non avesse portato avanti iniziative azzardate come le interviste esplosive che ha rilasciato negli ultimi due anni – per non parlare dell’autobiografia in uscita all’inizio del 2023, Spare – è probabile che avrebbe beneficiato di quote maggiori; in seguito alle vicissitudini recenti, invece, potrebbe essere stato penalizzato. I gioielli di Elisabetta, attualmente a disposizione della Corona, passeranno in particolare alla figlia Anna, a Camilla, a Kate e a Sophie di Wessex. I due Corgi che hanno vissuto con Elisabetta fino alla fine, Muick e Sandy, sono stati accolti presso il Royal Lodge dal duca di York Andrea e dall’ex moglie Sarah Ferguson.

Un primo bilancio di Carlo Re?
Carlo III è il re più anziano mai salito al trono d’Inghilterra. Inevitabilmente il suo regno non avrà una lunga durata, di sicuro non come quello della madre, ma, com’è noto, vuole attuare serie riforme che però necessitano di tempo per essere realizzate. Di conseguenza, al momento, possiamo forse valutare i suoi piani a livello teorico, nonché le prime avvisaglie del cambiamento di cui vuole farsi promotore. Sappiamo che desidera snellire la monarchia, riducendo compiti di rappresentanza e relativi benefici economici ai reali senior, dunque a William e Kate, accanto a lui e a Camilla, lasciando fuori gli altri Windsor che non sono occupati a tempo pieno a livello istituzionale. Probabilmente le funzioni reali saranno concentrate a Windsor, mentre Buckingham Palace potrebbe diventare un museo, un tesoro nazionale. Carlo, inoltre, intende rendere la monarchia più moderna e al passo coi tempi anche per quel che riguarda i cerimoniali, pur conservando intatti solennità e sfarzo della tradizione: da questo punto di vista le prime indiscrezioni uscite sull’incoronazione sua e di Camilla – che avverrà il 6 maggio 2023 – per esempio in merito a un rito di durata più contenuta rispetto al passato, una lista degli invitati drasticamente ridotta e il probabile inserimento di dettagli e suggestioni di altre fedi, farebbero davvero pensare a una direzione più innovativa. Carlo ha certamente in mente una monarchia che rispecchi l’Inghilterra di oggi, multietnica, multiculturale, multireligiosa.
Veniamo poi a un piano più personale. Su di lui grava ancora, inevitabilmente, il naufragio del matrimonio con Lady Diana e uno storytelling mediatico che l’ha dipinto per decenni come “il cattivo” e “l’infedele” con Spencer e “l’indeciso”, per anni, rispetto alla stessa Shand. A settembre 2022, subentrato sul trono al posto della madre defunta, Carlo ha mostrato pubblicamente segnali di nervosismo e stizza che sono diventati virali e che non hanno certo contribuito a renderlo più accattivante e simpatico. Penso al momento della sua proclamazione formale a St James Palace, quando si è lamentato apertamente con i dipendenti intorno per le penne sul tavolo, o ancora quando si è innervosito perché non ricordava bene la data e si era macchiato le mani con l’inchiostro, nella tenuta reale di Hillsborough, a Belfast. C’è da dire, però, che i britannici sono abituati a lui e al suo carattere introverso e forse, per la maggior parte, ci fanno caso molto meno di quanto facciamo noi Oltremanica.

E di Kate Middleton come Principessa del Galles?
Lei e William intendono conferire un nuovo volto, più umano, moderno e partecipe, alla monarchia, nel segno del cosiddetto soft power. I nuovi principi del Galles non intendono limitarsi, nelle occasioni pubbliche, a tagliare nastri, stringere mani e ricevere fiori e orsacchiotti, ma vogliono dare un contributo concreto per aiutare le comunità locali. Lo hanno fatto vedere anche di recente, durante una visita che hanno fatto nella cittadina di Scarborough, nella contea del North Yorkshire. Con la loro Fondazione royal si sono attivati per lanciare e alimentare la raccolta fondi per le persone del posto, in un momento in cui il Regno Unito sta attraversando una grave crisi economica e sociale. Poco prima Kate era apparsa in un video in rappresentanza di un’associazione di cui è madrina, parlando a cuore aperto con coloro che sono affetti da dipendenze da alcol o droga, mostrando empatia ed esortando la società a essere comprensiva e compassionevole rispetto a certe battaglie.

Nel tuo libro I Windsor dedichi parecchie pagine a Harry e Meghan Markle: come se la caveranno senza la Regina Elisabetta?
Nella seconda parte del volume ampio spazio è stato dedicato, in parallelo, a tre coppie centrali per le vicende degli ultimi anni della monarchia britannica nonché per quelle attuali, ovvero Carlo e Camilla, William e Kate e, per l’appunto, Harry e Meghan. Ci sono questioni su cui ho cercato di fare un po’ più di chiarezza, come, per esempio, alcuni retroscena che hanno portato i due a lasciare la corte inglese e che però, necessariamente, coinvolgono anche le prime linee dei Windsor. Il quadro, insomma, è più ampio e complesso e chiama in causa fattori e dinamiche concomitanti su diversi fronti. Premesso ciò, per quanto riguarda Harry e Meghan rispetto al loro attuale legame con il trono inglese, credo ci sia da capire, in primis, che decisione prenderà Carlo III: per creare ulteriore distanza tra loro e la Royal Family il re potrebbe privarli dei titoli di duca e duchessa di Sussex e potrebbe non concedere ai nipoti Archie e Lilibet quelli di principe e principessa (per disposizioni che risalgono ancora a Giorgio V nel 1917, i figli e i nipoti di un sovrano avrebbero diritto automaticamente al titolo di principe o principessa).

Pensi che Harry riuscirà a riconciliarsi con suo padre Carlo e suo fratello William, soprattutto in considerazione del nuovo libro, Spare?
Al momento dubito che sia probabile una riappacificazione, almeno in tempi brevi. È significativo il titolo scelto da Harry per la sua autobiografia, che uscirà il 10 gennaio: “la ruota di scorta”, “il pezzo di ricambio”, come lo hanno spesso denominato i tabloid britannici in contrapposizione al fratello maggiore William, “the heir”, l’erede al trono. È un indizio che la dice lunga sul risentimento e il senso di frustrazione accumulato in passato da Harry, ben prima che conoscesse Meghan, si fidanzasse e poi si sposasse con lei. Come viene approfondito ne I Windsor di Diarkos, infatti, più Harry veniva dipinto come la pecora nera, il ribelle, della Royal Family – un po’ il destino dei “secondi”, si pensi anche alla principessa Margaret rispetto a Elisabetta – più William, sulla scia di precise disposizioni del Palazzo, appariva immacolato e ineccepibile. Tra l’altro, secondo quanto sostengono da mesi alcuni commentatori reali, il principe di Galles sarebbe tutt’altro che ben disposto nei confronti del fratello: William sarebbe arrabbiato con Harry e si sarebbe sentito abbandonato da lui, dopo un’infanzia e un’adolescenza in cui parevano indivisibili. Ma anche William, a sua volta, avrebbe avuto qualche mancanza verso il fratello.

Tra l’altro il mondo del gossip sostiene che Harry e Meghan stanno per lasciarsi: che ne pensi?
Le voci di divorzio tra Harry e Meghan si rincorrono dall’epoca del loro matrimonio. Nel frattempo hanno avuto due figli e sono diventati anche una coppia in affari. Non so quello che potrà accadere in futuro, ma mi verrebbe da dire che, almeno a oggi, non sono risultati fondati certi rumors (tra cui quelli basati sulle previsioni di royal watchers palesemente contro i Sussex e, in particolare, contro Meghan, e addirittura le premonizioni di sedicenti indovini). Si dice anche che Carlo III abbia già preparato il piano di rientro del figliol prodigo a Londra organizzando tutto nel caso di una rottura con la moglie e di un rimpatrio. Aggiungerei che, anche se si verificasse una simile ipotesi, i problemi di Harry non sarebbero certo finiti, contrariamente a quello su cui puntano certi detrattori di Markle che la vedono come la causa di tutti i mali di Ginger Prince: come anticipato e come viene spiegato nel libro, le tensioni tra Harry da una parte e Carlo e William, il padre e il fratello maggiore, dall’altra, sono pregresse rispetto all’unione del duca di Sussex con l’ex attrice di Hollywood.

William e Kate vanno davvero d’accordo con Carlo e Camilla? Si era parlato di dissapori tra la Principessa e la Regina consorte.
Come è stato mostrato nella foto ufficiale rilasciata da Buckingham Palace e scattata la sera prima delle esequie di Elisabetta II, i nuovi “Fab Four”, i Fantastici Quattro della monarchia inglese, sono proprio loro: Carlo, Camilla, William e Kate. I neo sovrani possono contare sui principi di Galles come loro alleati importanti per ridefinire e rafforzare il trono dopo la perdita della regina, un momento storico che fa da spartiacque nella storia dell’istituzione. Una visione e un obiettivo condivisi che, di per sé, basterebbero a relegare eventuali disaccordi esclusivamente ai corridoi di Palazzo e o dei castelli e alle stanze delle dimore di campagna.
Quanto a Camilla Shand e Kate Middleton, si era parlato di una mancata sintonia tra le due già in passato. Secondo l’esperto Christopher Andersen, per esempio, Shand avrebbe avuto un ruolo incisivo nella rottura del principe William e Kate Middleton nel 2007 per una breve parentesi prima che i due tornassero insieme per poi fare progetti matrimoniali. Questo perché, in base alle ricostruzioni dell’autore citato, Camilla, aristocratica e legata ai circoli reali da sempre, avrebbe storto il naso di fronte a una “commoner” come Kate, che – come è raccontato anche ne I Windsor – discende da minatori di carbone ed è figlia di un’ex assistente di volo e di un pilota. In occasione del funerale di Elisabetta II si sarebbe verificato un episodio, evidenziato da alcuni giornali come il Daily Star, che attesterebbe la scarsa propensione di Camilla verso Kate. Secondo l’esperto di lettura labiale Jeremy Freeman, la nuova regina consorte avrebbe ordinato bruscamente alla principessa di Galles di richiamare all’ordine Charlotte, che si sarebbe risentita col fratello George dopoché quest’ultimo le aveva dato un pizzicotto su una guancia. Telecamere e fotografi hanno immortalato l’aria a prima vista stizzita e impaziente di Camilla. C’è da dire che il contesto era molto solenne e formale. Forse tendiamo anche a enfatizzare certi modi spicci e sbrigativi perché non rientrano nelle corde del nostro popolo mediterraneo. E poi – mia considerazione personale – piace e fa rumore l’idea dello scontro tra due donne così forti e in vista. Ma, come nel caso di Harry e William, certi eventuali dissapori e ruggini, nonché rivalità, non sono certo una prerogativa di genere.

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In cantiere per il 2023, sempre per Diarkos Editore, ci sarebbe già una biografia storica su Anna Bolena. Un personaggio femminile complesso e interessante, che merita di essere raccontato a tutto tondo, con le sue luci e le sue ombre, le sue carezze e i suoi graffi, non senza sorprendenti lati inediti.