Elleboro o fiore di Natale: come si cura e dove posizionarlo

Questa splendida pianta invernale è molto rustica e si può coltivare facilmente anche in casa: ecco come crescere l'elleboro (o fiore di Natale)

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Giulia Sbaffi

Web Content Editor

Appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Quando non è in giro o al pc, riempie di coccole i suoi amati gatti.

Siete soliti pensare che la primavera sia l’unica stagione della fioritura? Ebbene, ci sono tantissime piante autunnali e invernali, che proprio nei periodi più freddi dell’anno offrono il loro spettacolo più bello (e colorato). Se volete portare un tocco di verde in casa quando ormai le giornate si sono accorciate e fuori le temperature si avvicinano allo zero, allora l’elleboro potrebbe fare al caso vostro. Questa pianta, conosciuta anche con il nome di fiore di Natale (o rosa di Natale), è davvero facilissima da coltivare anche in vaso. Vediamo come fare.

Elleboro, le caratteristiche della pianta

L’elleboro (Helleborus) è una pianta rustica appartenente alla famiglia delle Ranunculacee, in cui sono incluse molte specie ornamentali come il ranuncolo, l’aconito e l’anemone. Originaria dell’Europa, è diffusa principalmente nel bacino del Mediterraneo: ne esistono 15 specie, e solo una è presente al di fuori di questa regione (e più precisamente in Estremo Oriente). Si tratta di una pianta spontanea che cresce prevalentemente nei sottoboschi, ben protetta da alberi ad alto fusto. Nel nostro Paese ce ne sono diverse varietà, tra cui l’elleboro nero o rosa di Natale, che si può trovare facilmente nelle zone erbose delle Alpi e degli Appennini.

Oggi la pianta viene coltivata soprattutto per scopi ornamentali: è velenosa (occhio dunque ad animali domestici e bambini!), ma in passato veniva impiegata anche per le sue proprietà medicinali, con grandissima attenzione per le dosi e la sua tossicità. L’elleboro è una pianta erbacea che, in base alla varietà, può persino superare i 50 cm di altezza e in inverno produce bellissimi fiori che possono assumere infinite sfumature, dal bianco al rosa e al viola. La pianta non è particolarmente profumata, emana spesso un odore acre – quando non addirittura nauseabondo, ma solamente se ne vengono sfregate le foglie. È tuttavia molto resistente al freddo, esteticamente gradevole e perfetta da coltivare in casa per la sua facilità nel prendersene cura.

Dove posizionare l’elleboro in casa

In quanto pianta autunnale e invernale, l’elleboro ha un’ottima resistenza alle basse temperature ed è, al contrario, meno adatta per i luoghi particolarmente caldi e secchi. Nel caso di coltivazione in vaso, dunque, potete lasciarlo all’aperto tutto l’anno in un punto riparato dalle correnti d’aria – e dal contatto diretto con la luce del sole, naturalmente. Se invece preferite tenere la pianta in casa, sistematela lontano da fonti di calore come termosifoni e stufe, in una zona semi ombreggiata: i raggi del sole possono infatti bruciare le sue foglie.

I trucchi da conoscere per coltivare l’elleboro

Vediamo adesso come coltivare l’elleboro: è davvero molto facile, perché la pianta richiede poche cure. Una volta trovata la posizione giusta in cui sistemarla, non dovrete far altro che trapiantarla in vaso (o seminarla), concimarla nel modo corretto e innaffiarla di tanto in tanto, completando l’opera con una potatura annuale da effettuare al termine della fioritura. Con queste poche e semplici accortezze, avrete un elleboro bellissimo e rigoglioso, che proprio nel periodo natalizio vi regalerà fiori magnifici. Ecco qualche trucchetto per far sì che la pianta sia sempre in salute.

La semina (o la messa a dimora)

La prima cosa da fare consiste nel piantare l’elleboro. Se avete intenzione di partire dal seme, adottate qualche tecnica di germinazione veloce e poi trapiantate la piantina appena nata in vaso, preparandovi ad una lunga attesa: generalmente ci vogliono tre anni prima di vedere i fiori. Se decidete invece di acquistare una piantina già cresciuta, il periodo migliore per metterla a dimora è tra settembre e ottobre, quando i boccioli si stanno preparando a sbocciare. Rinvasatela in un vaso abbastanza grande e usate un terriccio alcalino, meglio ancora se calcareo. Aggiungete anche uno strato di argilla espansa, per far sì che la terra sia ben drenata.

Dopo aver piantato l’elleboro, concimate il terreno per fornire alla piantina tutte le sostanze nutritive di cui ha bisogno. Generalmente, si consiglia di usare del fertilizzante organico in primavera, dopo la fine della fioritura, e in autunno, per preparare la pianta ad una nuova esplosione di colori bellissimi. Se partite dal seme, naturalmente, dovrete avere qualche accortezza in più con la concimazione, perché la pianta deve prima diventare robusta a sufficienza per dare i suoi fiori. In inverno, se avete intenzione di sistemarla all’aperto, ricordate infine di proteggerla con del tessuto non tessuto o pacciamandola con della corteccia.

L’irrigazione

Una volta piantato, l’elleboro ha bisogno davvero di pochissime cure. Per quanto riguarda l’irrigazione, nei primi anni della sua crescita è importante bagnare il terreno regolarmente, evitando però i pericolosi ristagni idrici che potrebbero far marcire le radici. Diventata adulta, la pianta è molto resistente anche alla siccità e, soprattutto durante la stagione invernale, è sufficiente darle acqua una sola volta alla settimana. In ogni caso, tastate il terriccio e ricordate di innaffiarla solamente se quest’ultimo si sta asciugando. In caso contrario, l’eccesso d’acqua indebolirà le radici e causerà la formazione di pericolose muffe.

La potatura

Infine, la potatura: questo gesto, fondamentale per molte piante, nel caso dell’elleboro non è così indispensabile, ma si rivela utile per renderlo più vigoroso e stimolare la crescita di nuovi fiori. È importante effettuare i tagli dopo il periodo della fioritura, per non danneggiare la pianta. Eliminate le foglie vecchie e i fiori appassiti, così da far sì che l’elleboro concentri le sue energie e le risorse nutritive solo sulle parti vive e in salute. Ricordate di usare sempre attrezzi ben affilati e disinfettati, per non favorire l’insorgenza di malattie.

Elleboro, attenzione alla sua tossicità

Come abbiamo anticipato, sebbene in passato venisse usata come rimedio per diversi disturbi, questa pianta è velenosa e può provocare diversi sintomi come irritazioni cutanee o problemi gastrointestinali (se ingerita erroneamente). Ricordate dunque di maneggiarla sempre con cura, indossando dei guanti ogni volta che dovete toccarla – o lavando bene le mani dopo averlo fatto. Tenete inoltre lontani gli animali domestici e i bambini, per evitare problemi.