Glicine: dove posizionarlo, quando piantarlo e quanto dura

È una delle più belle e profumate piante rampicanti al mondo: scopriamo come coltivare il glicine e tutti i trucchi per farlo crescere rigoglioso

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Giulia Sbaffi

Web Content Editor

Appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Quando non è in giro o al pc, riempie di coccole i suoi amati gatti.

Se avete un bel giardino con portico o un piccolo balcone da impreziosire con qualche fiore colorato, il glicine potrebbe essere la scelta giusta: si tratta di una pianta rampicante molto rigogliosa, in grado di crescere parecchio sia in altezza che in orizzontale. In primavera, la sua fioritura è una vera esplosione di colori e di profumi inebrianti, non sorprende dunque che sia una delle piante più diffuse per scopi ornamentali. Ama particolarmente il sole, non è affatto difficile da coltivare e può resistere bene a diverse condizioni atmosferiche. Scopriamo come prendersi cura del glicine.

Glicine, le caratteristiche della pianta

Il glicine (Wisteria) è una pianta rampicante appartenente alla famiglia delle Fabacee, che include soprattutto specie leguminose come il fagiolo, il pisello, la fava, il lupino e il cece. Originaria dell’Oriente, pare sia nato in Cina e in Giappone: fu Marco Polo, secondo quanto riportato da alcune testimonianze storiche, ad averlo introdotto in Europa, grazie ai semi che aveva raccolto nel suo lungo viaggio. Oggi la pianta è ampiamente diffusa in tutto il mondo, soprattutto perché è molto rustica e in grado di adattarsi bene a molti ambienti diversi.

Una delle sue caratteristiche è la capacità di raggiungere dimensioni davvero importanti: il glicine può svilupparsi fino a 20 metri in altezza e fino a 10 metri in orizzontale. La pianta tende ad avvolgersi a qualsiasi supporto venga posizionato nei suoi paraggi, sia in senso orario che in senso antiorario. Le sue foglie sono piuttosto lunghe, mentre i fiori sono riuniti in racemi penduli: generalmente sono di color viola o lilla, ma alcune varietà ne producono di bianchi o persino di azzurri. La fioritura avviene in primavera, con il suo apice tra aprile e maggio, tuttavia è possibile che duri persino per tutta l’estate.

Il glicine produce dei frutti simili a molti altri legumi, che sono però velenosi. La pianta stessa contiene una saponina che, se ingerita, risulta tossica: può provocare vertigini, confusione, disturbi gastrointestinali e persino collasso. Per questo motivo è importante tenerla lontana da bambini e animali domestici, facendo attenzione che non ne mangino qualche parte. È bene poi indossare sempre dei guanti e lavarsi bene le mani quando si maneggia la pianta, per evitare contaminazioni accidentali – possono essere molto pericolose, soprattutto nei soggetti fragili.

Come e quando piantare il glicine

Avete deciso che il glicine è la pianta giusta per voi? Allora vediamo qualche consiglio su come e quando piantarla. Innanzitutto, è bene sapere che può essere sistemata sia in giardino che in vaso, purché abbia dei supporti su cui crescere: è ottima dunque in qualsiasi situazione, anche se avete solamente un piccolo balconcino che volete colorare con i suoi splendidi fiori. Il periodo migliore per piantare il glicine è tra l’autunno e l’inverno, ovvero nei mesi che precedono la fioritura. Se dalle vostre parti fa molto freddo, conviene approfittare dei tiepidi mesi autunnali e non attendere troppo a lungo.

Per quanto riguarda la posizione, il glicine ha bisogno di molto sole per crescere rigogliosamente: tutto il resto non ha molta importanza, perché questa pianta si adatta bene a qualsiasi condizione. Ad esempio, sebbene dia il suo massimo dove c’è un clima temperato, non teme particolarmente la siccità estiva né il gelo invernale (ma è pur sempre consigliato optare per una protezione nel caso di freddo prolungato, soprattutto nei primi anni di vita della pianta). Il terreno migliore è profondo e fresco, con uno strato argilloso per il drenaggio dell’acqua e ricco di sostanze nutritive. L’unico su cui non cresce bene è quello calcareo.

Il metodo ideale per coltivare il glicine consiste nel partire da una piantina già nata, da acquistare in un vivaio, oppure da una talea (in particolar modo se si è abbastanza esperti di giardinaggio). Sebbene si possano utilizzare i semi, bisogna ricordare che la pianta può richiedere fino a 10-15 anni prima di iniziare a fiorire, e potrebbe addirittura non farlo mai. Mettete dunque a dimora la giovane piantina in giardino o in un grande vaso preparato con il terriccio giusto, aggiungete un fertilizzante apposito e fornitegli il giusto sostegno attorno al quale crescere. Vi regalerà fioriture meravigliose e profumatissime.

Coltivare il glicine: tutti i segreti

La coltivazione del glicine è davvero molto semplice, perché la pianta è rustica e non richiede particolari attenzioni. Per quanto riguarda l’irrigazione, è importante basarsi sull’età della pianta. Quando è molto giovane, in estate ha bisogno di essere bagnata almeno una volta alla settimana e in maniera più abbondante. In inverno, invece, si può ridurre gradualmente l’innaffiatura fino a sospenderla completamente. Le piante più mature necessitano di irrigazioni meno frequenti se si trovano in vaso, mentre in giardino è sufficiente affidarsi alle piogge – a meno di periodi di particolare siccità.

Il glicine può trarre giovamento dalla concimazione periodica del terreno, per avere le giuste sostanze nutritive di cui ha bisogno per crescere rigogliosamente. In particolare, dalla primavera all’autunno è consigliabile usare un fertilizzante liquido da mescolare all’acqua dell’irrigazione, indicativamente una volta al mese. Non è tuttavia un passaggio fondamentale, perché la pianta è in grado di svilupparsi correttamente anche con le risorse di cui è già fornito il terreno. In questo caso, però, è possibile che la fioritura sia un po’ meno spettacolare.

Infine, passiamo alla potatura: sebbene anche in questo caso non sia fondamentale, può essere utile per pulire la pianta e stimolarne la crescita. L’ideale sarebbe effettuare due interventi annuali, uno in inverno e uno in estate. La potatura invernale serve dapprima a dare la forma al glicine, e in seguito a ripulirlo dalle parti secche e ormai divenute improduttive, affinché non tolgano aria e luce al resto della pianta. La si pratica tra gennaio e febbraio, eliminando i rami più vecchi e quelli eventualmente ammalati.

La potatura estiva, invece, è quella che si usa per sfoltire le parti verdi in eccesso ed evitare che la pianta cresca eccessivamente. Quest’ultima viene praticata tra luglio e agosto, quando la pianta può favorire di maggior luce e aria per far crescere nuova vegetazione. È importante effettuare questa potatura soprattutto nelle piante più giovani che devono ancora finire di svilupparsi. Come si pratica? I rami più lunghi e nati da poco dovrebbero essere accorciati, lasciando soltanto 6-7 gemme su ciascuno di essi: in questo modo si sfoltirà la pianta.