Quercia come rimedio naturale: proprietà e utilizzi

La quercia è usata come rimedio naturale in caso di diarrea lieve e irritazioni che interessano pelle e mucose

Foto di Tatiana Maselli

Tatiana Maselli

Erborista ed Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze e Tecnologie Erboristiche, ambientalista e appassionata di alimentazione sana, cosmesi naturale e oli essenziali, scrive per il web dal 2013.

Caratteristiche e proprietà

Il genere Quercus include numerose specie di piante appartenenti al genere delle Fagaceae, diffuse allo stato spontaneo in Europa e Asia. Simbolo di forza e vigore, le querce sono alberi longevi, che possono raggiungere altezze anche notevoli, fino a 30-50 metri.

La corteccia della quercia è spessa, fessurata, di colore grigio-marrone e i rami sono molto frondosi, con foglie coriacee lucide sulla pagina superiore. I fiori sono amenti giallini e penduli, mentre i frutti – che maturano in autunno – sono ghiande ovali lunghe da 2 a 3,5 centimetri, verdi da acerbe e marroni a maturità. Le ghiande, oltre a essere un alimento di cui sono ghiotti i cinghiali, possono essere torrefatte e usate per preparare un succedaneo del caffè, come avviene con le radici del tarassaco e della cicoria.

Della quercia, l’erboristeria e la fitoterapia utilizzano soprattutto la corteccia di diverse specie, in particolare Quercus robur, Quercus petraeae e Quercus pubescenses, rispettivamente note con i nomi comuni di farnia, rovere e roverella.

I principali costituenti presenti nella quercia sono tannini, acido gallico, sostanze amare, flavonoidi. Alla quercia sono attribuite proprietà antidiarroiche, astringenti, antisettiche, antinfiammatorie, analgesiche e astringenti.

La corteccia, prelevata in primavera dai giovani rami è utilizzata dunque nelle infiammazioni lievi di pelle e mucose e nella diarrea per via della presenza di tannini dalle proprietà protettive.

Un’altra specie utilizzata a scopo medicinale e terapeutico è la Quercus infectoria, pianta che cresce in tutta l’area mediterranea orientale. In fitoterapia si utilizzano le galle, formazioni tondeggianti che si formano a livello delle gemme e dei rami giovani in seguito alla puntura e alla deposizione delle uova di Cynips o Diplolepis gallae tinctoriae. Quando la gemma è attaccata dall’insetto, va incontro a un abrnorme accrescimento di forma globosa e consistenza dura, chiamato galla. Le galle della quercia contengono tannini idrolizzabili, acido gallico e acido ellagino, amido e triterpeni. Dalle galle, raccolte prima che l’insetto adulto fuoriesca, si estrae un composto noto come acido tannico, impiegato come astringente ed emostatico per uso esterno.

In Italia alcune delle specie di quercia presenti sono, oltre a farnia, rovere e roverella, anche la sughera (Quercus suber), il cerro (Quercus cerris) e il leccio (Quesrcus ilex), utilizzate per ottenere legno e sughero.

Come utilizzarla

La quercia è reperibile in erboristeria sotto forma di droga secca o estratto secco o liquido. La droga secca della quercia, costituita dalla corteccia dei giovani rami essiccata e sminuzzata, si utilizza per preparare un decotto utile per il trattamento di numerosi disturbi. Il decotto di quercia si prepara facendo bollire 3 grammi la corteccia per 10 minuti in 350 millilitri acqua, per poi filtrare.

Per uso interno, il decotto di quercia è utile in caso di diarrea acuta lieve, assumendone fino a tre tazze al giorno per un periodo non superiore ai tre giorni ed evitando di superare il dosaggio di 9 grammi di corteccia al giorno.

Esternamente, il decotto si prepara con 20 grammi di corteccia di quercia ogni litro di acqua e può essere utilizzato tiepido per applicazioni locali in caso di emorroidi, geloni, ragadi al seno, ragadi anali, piccole ferite o infiammazioni della pelle e delle mucose. In caso di infiammazioni della bocca e della gola, ad esempio, il decotto si utilizza per effettuare risciacqui e gargarismi, mentre per irritazioni della mucosa vaginale può essere impiegato per lavaggi esterni.

Il decotto ottenuto dalla corteccia di quercia è utile anche in caso forfora: in questo caso di usa per frizioni del cuoio capelluto da ripetere quotidianamente, una volta al giorno.

La corteccia di quercia è usata anche per bagni, pediluvi e lavaggi in caso di irritazioni cutanee, eccesso di sebo ed eccessiva sudorazione. In questo caso si aggiungono 5 grammi di corteccia in acqua calda. Il tempo consigliato per i bagni è pari a 20 minuti.

In erboristeria è disponibile inoltre il gemmoderivato di quercia, utile in caso di ipotensione e affaticamento nella misura di 50 gocce da assumere una-tre volte al giorno in caso o, prima dei pasti per regolarizzare la funzione intestinale.

Infine, con la polvere ottenuta dalle ghiande torrefatte e macinate si può preparare una bevanda alternativa al tradizionale caffè. Il caffè di ghiande è nutriente, ricostituente e tonico e ha azione regolatrice sull’intestino.

Controindicazioni, effetti collaterali e interazioni

La quercia non sembra presentare particolari effetti collaterali e controindicazioni. I preparati ottenuti da questa pianta non devono pero essere assunti in caso di ipersensibilità o allergie verso uno o più componenti.

L’uso della quercia è inoltre sconsigliato in gravidanza e durante l’allattamento, nonché prima di un’operazione.

Inoltre, è bene che i preparati per uso interno non siano somministrati per più di tre giorni.

Per quanto riguarda le interazioni, l’assunzione di quercia può diminuire l’assorbimento di farmaci contenenti alcaloidi e altre molecole basiche.

 

Fonti:

Acta planctarum

European Mecidines Agency