Incenso: cos’è, a cosa serve e come usarlo

Gli incensi sono sostanze naturali usati fin dall’antichità per purificare gli ambienti, portare buone energie e favorire rilassamento e meditazione

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Tatiana Maselli

Erborista ed Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze e Tecnologie Erboristiche, ambientalista e appassionata di alimentazione sana, cosmesi naturale e oli essenziali, scrive per il web dal 2013.

Cos’è

L’incenso è una sostanza naturale usata fin dall’antichità nelle cerimonie religiose e nei rituali, impiegata ancora oggi sia durante i riti religiosi sia per profumare e purificare gli ambienti.

Con il termine “incenso” in realtà si indicano diverse sostanze vegetali che, una volta bruciate, producono fragranze gradevoli. La parola incenso deriva infatti dal dal latino incendere cioè bruciare. In modo più specifico però, quando si parla di incenso ci si riferisce normalmente alle resine prodotte da alcune varietà di piante, in particolare quelle della famiglia delle Burseraceae che include la Boswellia carterii, la Boswellia sacra e la Commiphora molmol, la mirra. L’incenso è dunque una resina prodotta da alcune specie vegetali, che fuoriesce dalle incisioni del tronco. A contatto con l’aria, le resine solidificano e vengono raccolte, ripulite da eventuali impurità e messe in commercio.

La resina può essere venduta così com’è nel caso dell’incenso in grani oppure lavorata per produrre l’incenso. In quest’ultimo caso, normalmente la resina è mescolata con cortecce, semi, radici, fiori, oli essenziali, polvere di legno e carbone vegetale e modellata a dare una forma specifica come i bastoncini di incenso, i coni di incenso eccetera. Le essenze maggiormente utilizzate per conferire determinati profumi all’incenso sono quelle di sandalo, cannella, vaniglia, patchouli, ma gli incensi oggi sono disponibili in svariate fragranze.

A cosa serve

L’incenso è ampiamente utilizzato per profumare la casa in modo naturale ma il suo uso risale a tempi molto antichi, quando si iniziò ad impiegarlo durante le pratiche religiose e la meditazione per i suoi effetti purificanti e rilassanti. All’incenso è infatti stata attribuita la capacità di allontanare le energie negative e di portare calma e pace interiore. Sembra che respirare i fumi prodotti dall’incenso possa alleviare gli stati ansiosi e avere un’azione antinfiammatoria generale sull’organismo. Per questo motivo si usa bruciare incenso quando si praticano tecniche di mindfulness o lo yoga.

Sebbene bruciare l’incenso possa avere effetti benefici e creare un’atmosfera che facilita e favorisce il rilassamento e la meditazione, va sottolineato che respirare il fumo degli incensi comporta anche alcuni rischi per la salute. Il fumo che si sviluppa durante la combustione dell’incenso rilascia infatti una grande varietà di componenti, incluso monossido di carbonio, idrocarburi, composti aromatici, benzene e particolato fine. Respirare abitualmente il fumo di incenso, soprattutto in ambienti chiusi o poco areati, espone a tali composti e può provocare irritazioni alla gola, al naso e in generale alle vie respiratorie, peggiorare l’asma e altri problemi respiratori. Inoltre, l’esposizione al fumo di incenso aumenta lo stress ossidativo cellulare, influenza in modo negativo il metabolismo e non è escluso possa essere cancerogeno, anche se in misura probabilmente inferiore al fumo di sigaretta.

Chiaramente, i rischi sono proporzionali alla frequenza di esposizione e bruciare incensi in modo saltuario non dovrebbe dunque avere grandi rischi per la salute. In ogni caso, è bene scegliere incensi di qualità, che contengano esclusivamente ingredienti naturali poiché i pericoli sono maggiori se un prodotto è formulato con sostanze potenzialmente dannose. Per limitare l’uso degli incensi, il loro utilizzo può essere alternato con altri prodotti naturali per profumare la casa o per favorire il rilassamento durante la meditazione e gli esercizi di respirazione. Tra questi troviamo ad esempio le candele realizzate con cere e profumazioni naturali e gli oli essenziali, che possono essere diffusi nell’ambiente grazie a bruciatori simili ai bruciaresine o a diffusori elettrici. Va comunque sottolineato che non esistono sostanze la cui esposizione è completamente priva di rischi e dunque anche i prodotti naturali non sono esenti da pericoli.

Come usarlo

L’incenso è disponibile sia in grani sia in diversi formati tra cui bastoncini e coni. I grani di incenso si bruciano grazie a carboncini che vanno accesi con una fiamma e successivamente spenti e sistemati su un supporto resistente al calore o sulla sabbia; la resina viene posizionata sul carboncino e lasciata bruciare fino a che si esaurisce. Un altro modo per usare l’incenso in grani è quello di usare appositi bruciaresine dotati di una piccola candela che scalda l’incenso. Per usare l’incenso in bastoncini o in coni è sufficiente accenderlo con una fiamma; quando l’incenso appare rosso, lo si spegne e lo si lascia bruciare, così che possa emanare un fumo gradevolmente profumato.

In base alla forma e alla dimensione dell’incenso, questo può bruciare per un tempo variabile che va dai quindici minuti fino a oltre un’ora: gli incensi in coni e in bastoncini durano generalmente poco tempo, mentre i grani di incenso bruciati nel bruciaresine hanno una durata decisamente maggiore. Una volta esaurito il materiale, l’incenso si spegnerà da solo. Per evitare di provocare incidenti, l’incenso va posizionato su una superficie resistente al fuoco e al calore e non dovrebbe essere lasciato incustodito.