Meditazione orientale: benefici e tecniche

Il bacino delle diverse tecniche di meditazione orientale è molto vasto e ciascuna arreca benefici sia al corpo che alla psiche. Scopriamole insieme

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Elisa Cappelli

Esperta di fitness

Laureata in Filosofia e Master in Giornalismo Internazionale LUISS. Trainer certificata CONI e FIF (Mat base e avanzato). Studia Anatomy in Motion (Gary Ward) e Qi gong.

Meditazione: avere occhi per andare dentro

A cosa serve la meditazione? Questa domanda ci spinge prima di tutto a vederne l’aspetto legato a quanto ci serve, quanto ci rimane utile e fornisce abbondanza. Nella vita quotidiana siamo molto spinti e tirati da continui stimoli che sono dati da condizioni esterne. Le relazioni, il lavoro, la famiglia di origine, i desideri sono tutti fattori che influenzano il modo in cui spendiamo la nostra energia. Per usare la saggezza, l’intelligenza e rendere l’aspetto emotivo una forza e una potenza occorre avere il coraggio e la forza e soprattutto trovare il tempo per guardarsi dentro.

In questo senso occorre fare uno spazio che sia al mattino oppure alla sera o lungo la giornata per “immergersi” dentro se stessi/e. Nel silenzio si intuisce e si forma una voce interiore forte che guida poi nei giorni e nelle varie fasi della vita. Si diventa maggiormente se stessi/e a forza di andare dentro alla quiete interna che contiene tutte le risposte.

Nel praticare la meditazione in modo costante si hanno grandi benefici a livello del sistema nervoso; si gestisce meglio lo stress, si riesce a prendere la vita con maggiore ottimismo e a osservare tutte le situazioni con del sano distacco. Nel momento in cui si medita tutte le cellule si rilassano e anche la comunicazione tra le cellule migliora. La meditazione rilassa la mente, riduce l’ansia, diminuisce la paura e aiuta a definire l’intenzione momento per momento, in ogni condizione della vita. Questa pratica ci aiuta anche a superare i momenti in cui ci sentiamo preda di pensieri ossessivi, “masticazione” mentale continua che non fa bene all’equilibrio mentale.

Meditazione orientale: 5 tecniche principali

Chiaramente le tecniche che appartengono alla categorie della meditazione orientale sono tantissime e noi ne descriviamo 5 principali per iniziare a entrare in questa magnifica dimensione:

Meditazione Vipassana

Questa meditazione ha origini molto antiche (VI secolo a.C.) e avviene in silenzio. Il termine deriva dal pali (una lingua antica strettamente imparentata con il sanscrito) che significa “vedere chiaramente” oppure “guardare dentro”. Si va dentro per fare un viaggio anche con la consapevolezza, portando l’attenzione parte dopo parte nel corpo in tutte le zone. Questa meditazione rappresenta una delle più antiche tecniche meditative al mondo e deriva dalla tradizione buddista theravada. A livello storico affonda le radici nel 528 a.C., quando, dopo l’illuminazione, il Buddha trascorse i rimanenti 45 anni della sua vita a insegnare la via per uscire dalla sofferenza (il Dharma) in modo che gli uomini e le donne l’apprendessero. I ritiri di Vipassana sono silenziosi e molto impegnativi ma creano una vera trasformazione all’interno dell’essere della persona. Questo metodo si diffondeva in India anche sotto il regno dell’imperatore Asoka (273-236 a.C.) che unificò il Paese e diede inizio ad un’epoca di pace e unificatrice in cui la meditazione Vipassana si diffuse notevolmente.

Meditazione trascendentale

Questa tecnica, molto diffusa negli Stati Uniti, fu ideata dal maestro Maharishi Mahesh Yogi in India nel 1955 per poi diffondersi in occidente alla fine degli anni 60. Il mantra che viene affidato alla persona va recitato a occhi chiusi in una finestra di tempo precisa durante il giorno. Tra i benefici di questa meditazione: maggiore focus mentale, sensazione di equilibrio e consapevolezza anche nelle singole azioni e parole, pace interiore, calma. La recitazione del mantra consente poi di placare la mente anche attraverso il potere del suono. I benefici sono anche a livello immunitario e cardiovascolare. Allo stato attuale viene praticata da milioni di persone in tutto il mondo.

Meditazione Kundalini

Immaginate che attorno alla colonna vertebrale esista una forma di energia a spirale che la investe e circonda e attraversa completamente e che mediante la meditazione e gli esercizi fisici assecondati dalla respirazione viene attivata e potenziata. Ecco, nella meditazione kundalini questa energia che parte dalla base della colonna sale verso il rachide cervicale e la testa e dona a tutto il corpo energia. Se la meditazione viene inserita in un corso con sessioni specifiche l’insegnante potrebbe scegliere di concentrarsi ogni volta su un chakra diverso andando ad approfondire ambiti diversi della fisiologia sottile.

Meditazione dinamica

Si pensa spesso che la meditazione debba essere qualcosa di essenzialmente immobile e fisso. Il maestro Osho ha messo a punto una tecnica che include movimento ed espressione, dove il corpo fluisce libero come anche le emozioni e ci si sente nel proprio spazio sacro mentre ci si muove su ritmi che cambiano. Alla fine della sessione di meditazione dinamica si sente un senso di pace, quiete e si riesce ad ascoltare meglio la voce interiore, oltre a creare una bellissima connessione con le altre persone che partecipano al gruppo.

Meditazione camminata

A ogni passo, la pace, direbbe il grande maestro Tich Nath Han, che ha scritto diversi libri al riguardo. Nella meditazione camminata mente e corpo si uniscono grazie al respiro e all’incedere consapevole. Tutto il corpo viene impegnato al cento per cento nel passo e la mente non deve andare altrove se non nella rollata del piede. Ci si domanda se la schiena rimane allineata, se il collo e la testa sono leggeri e se si continua a respirare in modo profondo. Se praticata nei boschi o in natura, si ottengono ottimi benefici per tutto il sistema nervoso e cardiovascolare.