Cedro: agrume ricco di benefici, alleato della salute e della dieta

Tipico frutto mediterraneo, il cedro ha ottime proprietà nutrizionali che aiutano la salute e a dimagrire

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Ivana Barberini

Giornalista specializzata in Salute e Benessere

Giornalista ed economa dietista, scrive articoli su salute, alimentazione e benessere ed è specializzata nell’editing di volumi e pubblicazioni medico-scientifiche.

Il cedro, il cui nome botanico è Citrus medica, appartiene alla famiglia degli agrumi e sembrerebbe originario dell’India nord-orientale per poi essere diffuso anche nell’area mediterranea. È coltivato soprattutto sulla costa calabrese per il suo habitat favorevole.

In cucina trova il suo spazio più che altro per la buccia, che viene candita o utilizzata per preparare bevande (come la cedrata), liquori o marmellate.

È anche molto profumato perché ricco di oli essenziali, soprattutto nella buccia. Con la pressatura a freddo, infatti, si ricava dal cedro un olio dalla fragranza molto intensa con proprietà digestive, diuretiche, calmanti e che rinforzano il cuoio capelluto, contrastando la caduta dei capelli. È comunque un frutto ricco di nutrienti importanti per il benessere dell’organismo, come sali minerali e vitamine. Tra quest’ultime spicca, come tutti gli agrumi, la vitamina C, sostanza fondamentale per rafforzare le difese immunitarie e prezioso antiossidante.

Ma qual è il gusto del cedro? Piuttosto aspro, che ricorda quello acidulo e pungente del limone, ma un po’ più amaro.

Cos’è il cedro

Si tratta di un frutto particolare, dalla forma ovale e più grande del limone. La sua scorza è gialla e conferisce al frutto il suo aspetto rugoso. La parte bianca, tra buccia e polpa, è molto spessa e costituisce gran parte del frutto. Per questo motivo il cedro ha poca polpa, anche se morbida, e poco succo. I monaci buddisti lo consideravano un simbolo di prosperità, felicità e longevità. Ma è anche un frutto sacro per gli Ebrei, che lo impiegano ancora oggi per alcune feste tradizionali.

Ha tre fioriture ma è quella estiva la più importante. I frutti possono avere dimensioni anche notevoli, con un peso che può arrivare fino a mezzo kg e 20-30 cm di lunghezza. Sono diverse le varietà del cedro. Tra queste ce n’è una chiamata appunto “mano di Budda”, una varietà orientale che presenza delle protuberanze, causate da una malformazione genetica che comporta la crescita degli spicchi separatamente, come se fossero le dita di una mano.

Le sue proprietà nutrizionali, come tutti gli agrumi, sono molto utili alla salute e al benessere dell’organismo: vitamine, sali minerali e fitocomposti dalle caratteristiche antiossidanti come i flavonoidi. Contiene anche una buona quota di fibre, alleate dell’intestino e della dieta, poiché aumentano il senso di sazietà e riducono, di conseguenza, l’appetito e quindi l’apporto calorico.

Che differenza c’è tra cedro e limone

Per prima cosa le dimensioni. Il limone, infatti, è più piccolo e ha una scorza più liscia rispetto al cedro che è più grinzosa. La parte bianca poi, quella interna, nel limone è piuttosto sottile, mentre nel cedro è molto più spessa e costituisce più del 70% del frutto. La polpa del cedro è poca mentre quella del limone è più abbonante.

Infine, per quanto riguarda il sapore, il limone è acido e aspro, così come il cedro, ma quest’ultimo è un po’ più amarognolo.

Cedro: proprietà nutrizionali

Non ci sono studi o indagini specifiche per le proprietà nutrizionali del cedro fresco. Come tutti gli agrumi però, è un frutto poco calorico, con pochissimi grassi ma ricco di sali minerali come potassio, fosforo, sodio, calcio e ferro. Tra le vitamine spiccano la C e quelle del gruppo B. Non mancano però gli zuccheri.

Contiene poi sostanze bioattive come i flavonoidi che aiutano a contrastare lo stress ossidativo e quindi l’invecchiamento cellulare. Sono composti molto diffusi nel mondo vegetale. Si tratta, infatti, di metaboliti prodotti dalle piante che svolgono un ruolo biologico molto utile per l’organismo. Aiutano la circolazione, combattono i radicali liberi, proteggono la pelle dall’esposizione solare eccessiva, sostengono il sistema immunitario, ecc. Insomma, sono sostanze davvero preziose per la salute.

In commercio è molto diffuso il cedro candito, che ha le stesse caratteristiche nutrizionali del frutto al naturale, ma è più calorico per l’aggiunta dello zucchero.

Infatti, se 100 g di cedro fresco apportano circa 11 kcal (più o meno come il limone), la stessa quantità di scorza candita ne conta molto di più, almeno 200. È per questo motivo che occorre fare attenzione a non esagerare, soprattutto se si segue una dieta ipocalorica.

A cosa fa bene il cedro?

Secondo uno studio del 2018, pubblicato su Food & Function, questo frutto possiede numerosi benefici nutraceutici, comprovati da studi farmacologici. Ad esempio, protegge i capillari e contrasta l’ipertensione, anche per le sue proprietà diuretiche. È anche antibatterico e aiuta la salute del cuore e a tenere bassi i livelli di trigliceridi nel sangue.

La presenza delle fibre, inoltre, fondamentali per il corretto funzionamento intestinale e per il nutrimento della flora batterica, è un ottimo vantaggio per chi vuole dimagrire, perché aumentano il senso di sazietà e sgonfiano la pancia. In particolare, c’è la pectina tra le fibre alimentari presenti nel cedro, che svolge un ruolo molto importante: è un alleato per il controllo del peso, riduce il livello di colesterolo nel sangue e funziona da prebiotico.

Il cedro possiede inoltre proprietà digestive e carminative, soprattutto sotto forma di tisana. La sua azione antisettica lo rende poi utile in caso di cistite e i disturbi renali, mentre l’efficacia diuretica, che riduce la ritenzione idrica e la tanto temuta cellulite, lo rende un ottimo alimento detox. Ma non solo.

Antidolorifico naturale

In caso di mal di testa, può essere di aiuto bere un bicchiere d’acqua con un po’ di succo di cedro appena spremuto. I cedri, infatti, avrebbero qualità antinfiammatorie e antidolorifiche. Uno studio iraniano, pubblicato su Journal of Ethnopharmacology, ha evidenziato che l’estratto di cedro può avere effetti antidolorifici. È stato testato su un campione di 90 persone affette da emicrania, mostrando una riduzione dei sintomi del mal di testa. Occorrono tuttavia ulteriori studi.

Alleato contro i mali di stagione

Poiché ricco di vitamina C, il cedro favorisce i meccanismi di difesa naturali dell’organismo, aiutando a prevenire e ridurre la gravità delle infezioni respiratorie come il raffreddore, oltre a velocizzare la guarigione. Può essere utile, quindi, aggiungere un po’ di succo di cedro in una tazza di tè caldo.

Promuove la salute cardiovascolare

Sono diverse le ricerche che evidenziano come il consumo di agrumi sia un fattore di protezione dalle malattie cardiache e sia collegato a una riduzione della pressione sanguigna. Inoltre, la fibra solubile e i flavonoidi possono migliorare i livelli di colesterolo, aumentando il colesterolo “buono” HDL e riducendo quello “cattivo” LDL e i trigliceridi.

Inoltre, molti dei flavonoidi presenti, tra cui la naringina, sono forti antiossidanti che apportano numerosi benefici al cuore.

Preziosa fonte di antiossidanti

I cedri contengono diversi composti vegetali bioattivi che hanno effetti antinfiammatori e antiossidanti. Tra questi ci sono flavonoidi e la vitamina C. Tra i flavonoidi, c’è in particolare la naringenina, presente anche negli altri agrumi, associata a vari benefici per la salute. Favorisce la funzione dei vasi sanguigni e migliora le difese antiossidanti dell’organismo.

Utile contro le punture di insetti

Il frutto e le foglie del cedro emanano un buon odore di limone che, se per noi è piacevole, respinge, invece, efficacemente zanzare, tarme e altri insetti. Strofinare alcune gocce di succo di cedro su una puntura di zanzara può inoltre ridurre la sensazione di prurito.

Rimedio naturale per l’alito cattivo

La polpa, il succo, l’estratto o i semi di cedro sono usati per aiutare a migliorare l’alito cattivo in modo naturale. Tuttavia, poiché l’alito cattivo è spesso solo un sintomo di un disturbo sottostante, si tratta comunque solo di una soluzione temporanea.

Usi in cucina e non solo

Il cedro non è proprio adatto per essere consumato fresco e al naturale, un po’ come il limone, dato il sapore acidulo e un po’ amarognolo. In cucina, è quindi utilizzato soprattutto per preparare frutta candita e bibite come la cedrata. La scorza e la polpa, invece, possono essere adoperate per preparare ottime marmellate o aromatizzare dolci o creme.

Ma quest’agrume è anche ricco di olio essenziale usato nell’industria cosmetica per profumi, acqua di colonia, bagno schiuma, creme per il corpo, ecc., oppure per preparare essenze profumate per la casa. Questo olio, infatti, è ottimo per purificare l’aria, per favorire la creatività e la concentrazione ma è utile anche nei trattamenti anti-cellulite (sono ideali i massaggi con poche gocce di olio essenziale diluite in olio di mandorle dolci).

Si può aggiungere qualche goccia a un pediluvio, oppure impiegare il succo o l’olio essenziale per uno scrub viso o corpo. Occorre solo un po’ di zucchero, 1 cucchiaio di miele e il succo o l’olio essenziale del cedro. Poi, amalgamare fino a ottenere un composto granuloso e strofinare sul viso, sulle mani e sul corpo per rimuovere efficacemente le cellule morte.

Controindicazioni

Come tutti gli agrumi, anche il cedro non ha particolari controindicazioni. Tuttavia, potrebbe interagire con alcuni farmaci e non essere adatto per chi soffre di gastrite o ulcere gastriche.

La vera controindicazione resta comunque associata ai casi di allergia agli agrumi.

Il cedro nella storia

Il cedro è una pianta antichissima e considerata sacra, nota già da almeno 4000 anni in Mesopotamia e in Egitto.

Alcuni documenti risalenti al IX secolo a.C. ritrovati in India parlano degli agrumi, tra cui cedro e limone. Quindi arriva nel Mediterraneo da Oriente, forse dall’India o dalla Cina o perfino dalla Persia (l’attuale Iran). È citato anche dal filosofo greco Teofrasto e dal romano Plinio il Vecchio, nonché da Virgilio. Era usato in particolare a scopi decorativi.

Le sue origini non sono ancora molto chiare, ma il merito di averlo portato nelle zone del Mediterraneo sembrerebbe essere di Alessando Magno e dei suoi soldati.

Molti studiosi affermano che il merito invece spetta alle migrazioni degli Ebrei, che ne diffusero la coltivazione prima in Palestina e poi in tutte le altre regioni dove emigrarono per sfuggire alle persecuzioni.

È un frutto, infatti, strettamente legato alle tradizioni religiose ebraiche e citato nella Bibbia come “i frutti dell’albero più bello”. È poi legato ad alcune feste ebraiche come la Festa delle capanne.

Pare che fosse il primo agrume a giungere in Italia, proprio grazie agli ebrei che vivevano in Grecia. Nei secoli si è tramandato questo legame tra il cedro e la religione ebraica, tanto che, ancora oggi, ogni estate i Rabbini arrivano in Calabria per scegliere e raccogliere con meticolosità e con le loro mani i frutti più belli, necessari alla festa. Sono poi spediti in casse di legno in Israele e in altre parti del mondo.

Nella Riviera dei Cedri, in provincia di Cosenza, la coltivazione del cedro rappresenta più del 90% della produzione nazionale.

A Santa Maria del Cedro, sulla riviera calabrese, esiste perfino un museo dedicato a questo agrume, istituto dal Consorzio del Cedro di Calabria, che celebra questo frutto e racconta la sua storia e la sua tradizione.

Fonti bibliografiche