25 consigli ayurvedici per un’alimentazione consapevole

Come ritrovare il benessere fisico e mentale secondo i principi fondamentali della medicina più antica elaborata dall’uomo

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Luana Trumino

Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze dell’Alimentazione e Nutrizione Umana, da oltre 15 anni scrive di benessere, occupandosi prevalentemente del rapporto tra nutrizione e salute.

Chi la segue da tempo è pronto a giurarci: non riuscirebbe più a tornare indietro. In effetti, la dieta ayurvedica insegna non solo a ritrovare il benessere rispettando i ritmi della natura, ma anche a mangiare meglio, scoprendo quali sono i cibi più indicati per il proprio organismo. “Infatti, la disciplina ayurvedica – spiega Loredana Maggialetti, esperta in metodologie ayurvediche, nel suo ultimo libro dal titolo “Ayurveda. L’antica scienza del vivere bene” (Tecniche nuove) – consente l’autoconoscenza e, considerando eziologia, sintomatologia e trattamento delle varie malattie, si pone come obiettivo quello di prevenire le stesse, curando e mantenendo la salute al fine di promuovere la longevità”. 

I princìpi dell’alimentazione ayurvedica non si esprimono in termini di calorie, carboidrati, proteine o grassi, ma di tessuti del corpo, livelli idrici e salini, proprietà dei cibi, energia vitale, gusti e assimilazione. In questo modo si integrano armoniosamente salute, benessere ed equilibrio tra mente, corpo e spirito.

Si tratta di una dieta prevalentemente vegana, ma adattabile alla cultura dei territori e ai bisogni fisiologici dell’organismo. Viene infatti personalizzata in relazione alla stagione, al soggetto o alla costituzione del soggetto, che può essere Vata, Pitta o Kapha (chiamati Dosha) in base alle sue caratteristiche. Dal loro equilibrio dipende il nostro stato di salute, ma bisogna anche considerare che normalmente uno dei tre dosha è dominante e sapere di quale si tratta è fondamentale per iniziare a seguire un’alimentazione più in linea con la nostra costituzione e le esigenze del nostro corpo e della nostra mente. 

Qual è il tuo tipo?

Nel libro di Loredana Maggialetti viene indicato un test per scoprire a quale costituzione si appartiene, in base alla propria struttura fisica, la forma della testa o di altre parti del corpo, la sudorazione, la resistenza alla fatica ecc. Una volta individuata, è possibile seguire dei consigli personalizzati. Per fare un esempio, se hai una costituzione di tipo pitta sei sicuramente una persona calorosa e nelle stagioni fredde soffri meno rispetto agli altri. Le persone kapha, invece, in autunno tendono ad accumulare più liquidi e possono incorrere più facilmente nella comparsa di muchi, catarri e problemi respiratori o articolatori. Il tipo vata, infine, è il soggetto che è più incline a seccare: possono presentarsi tosse secca, rigidità alle articolazioni e intestino più irritabile. Per non accumulare chili di troppo, ognuno di questi biotipi dovrebbe privilegiare certi alimenti e ridurne altri.

Esistono, tuttavia, 25 consigli ayurvedici che sono adatti a tutti e che possiamo subito mettere in pratica:

  1. Ricercare cibi biologici prodotti nel rispetto degli uomini, degli animali, di tutte le creature e dell’ambiente. 
  2. Preferire alimenti di qualità, freschi, prodotti nel territorio in cui si risiede e di stagione. 
  3. Evitare cibi industriali e ricchi di conservanti. 
  4. Il cibo deve essere adeguato all’età di chi lo assume o all’eventuale stato di squilibrio presente. 
  5. Considerare la professione svolta per un giusto apporto di quantità e nutrienti. 
  6. Assumere alimenti solo se si ha fame e il pasto precedente è stato digerito. 
  7. Non mangiare all’alba o al tramonto. 
  8. Non assumere cibo per emotività. 
  9. Non cominciare la giornata consumando tè o caffè: provocano stitichezza, inibizione dell’attività ormonale, nervosismo e stress. 
  10. Consumare cibi preparati al momento. 
  11. Consumare una quantità adeguata di alimenti evitando gli eccessi; a fine pasto non si dovrebbe restare né troppo sazi, né troppo affamati. 
  12. Consumare prima gli alimenti di consistenza liquida, successivamente quelli solidi. 
  13. Assumere la frutta singolarmente, lontano dai pasti, tranne alcune eccezioni come per le banane, il mango, l’avocado, perché proteici, o i datteri, le mele e le pere cotte. 
  14. Assaporare le pietanze con gusto, masticando lentamente. 
  15. Assumere i pasti da seduti, in ambienti tranquilli, in stato di quiete, serenità, gioia, calma interiore e gratitudine. 
  16. Non ridere esageratamente, urlare o discutere quando si mangia. 
  17. Consumare i pasti indicativamente alla stessa ora. 
  18. Non lavorare, leggere, guardare TV, PC o cellulare quando si mangia. 
  19. Non effettuare attività fisica o lavorativa subito dopo aver effettuato un pasto; non guidare, esporsi a fonti di calore o dormire. È necessario attendere circa un’ora. 
  20. Non cenare in ora tarda ed effettuare, subito dopo, una breve passeggiata digestiva. 
  21. Consumare i pasti in un contesto ricco di igiene e con utensili puliti. 
  22. L’assunzione di acqua fredda indebolisce il potere digestivo e ostacola la digestione; l’acqua a temperatura ambiente o calda favorisce l’attività dell’apparato digerente e la perdita di peso. 
  23. Occorre idratarsi fino a un’ora prima dei pasti e da un’ora dopo l’assunzione di cibo. 
  24. Non si dovrebbe bere subito dopo aver mangiato o durante i pasti, eccezionalmente per pochissime quantità, per non aggravare il Dosha Kapha, diluire i succhi gastrici adibiti alla digestione e non favorire l’aumento di peso. 
  25. Effettuare periodi di digiuno seguiti da un professionista o medico esperto per consentire all’organismo di riposare, depurarsi, disintossicarsi e ritrovare il giusto equilibrio metabolico.