Fitwalking: cos’è, benefici e consigli per l’allenamento

Quali sono i benefici del Fitwalking e come svolgere al meglio l’allenamento per avere il massimo dei benefici

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Elisa Cappelli

Esperta di fitness

Laureata in Filosofia e Master in Giornalismo Internazionale LUISS. Trainer certificata CONI e FIF (Mat base e avanzato). Studia Anatomy in Motion (Gary Ward) e Qi gong.

Come funziona e quali sono i benefici

Il Fitwalking rappresenta una pratica che consente di tenersi in forma in modo efficace e senza eccessivo sforzo, soprattutto senza andare a gravare troppo sulle articolazioni. Si tratta di una pratica che aiuta il metabolismo e permette a tutto il corpo di mantenersi attivo. Ottimo per chi non vuole fare sessioni di movimento ad alto impatto sulle giunture e per chi ama trascorrere tempo all’aria aperta. La parola corrisponde all’unione tra le due parole “Fit” e “Walking” e rappresenta proprio l’unione dell’aspetto dello studio del passo e del mantenersi in forma in modo funzionale.

Attraverso questa pratica si svolge una passeggiata rispettando la corretta meccanica del passo e andando a produrre un movimento armonico a livello del bacino, con giusto scarico e assorbimento delle forze attraverso l’appoggio podalico. Le assi di movimento delle articolazioni (ossa del cranio, sacro, ossa del piede, etc) lavorano tutte in sinergia e permettono di dare al corpo la sua postura ortostatica e poi producono il movimento grazie ai mezzi di sostegno passivi (legamenti) e attivi (muscoli).

Il corpo si adatta continuamente al passo e fornisce possibilità di migliorare attraverso l’allenamento costante. L’allenamento del passo rappresenta un allenamento continuo che assesta tutte le ossa del corpo e sollecita tutti i muscoli, se eseguito nel modo corretto. Durante il Fitwalking il cuore detta le regole, come anche il piede e i polmoni. L’intensità della camminata, e di conseguenza l’impegno al quale viene sottoposto il corpo durante l’allenamento,viene determinato dalla frequenza cardiaca e si possono fare specifiche prove e test da sforzo prima di iniziare l’allenamento.

Tutto l’allenamento del Fitwalking si basa sul rapporto tra velocità e lavoro cardio-circolatorio. Oltre ad approfondire il passo e il proprio appoggio podalico, l’allenamento finalizzato al Fitwalking permette di stimolare il raggiungimento e il potenziamento di una buona forma fisica, sia dal punto di vista aerobico che muscolare,in modo da rendere al meglio durante la passeggiata. Si allenano sempre simultaneamente la coordinazione, la forza, la velocità. Allenarsi con il Fitwalking ha effetti positivi anche sull’umore e sulla concentrazione mentale.

Quali scarpe usare

Esistono in commercio delle scarpe apposite che non vi fanno andare a consumare troppo le suole e hanno dei tessuti che non creano troppo attrito. Per la versione più sportiva e veloce del Fitwalking, sarebbe ideale utilizzare una scarpa da marcia o comunque una scarpa con un tessuto idoneo per fare anche lunghe percorrenze. Quando scegliete le scarpe andate a valutare la stabilità del piede all’interno della calzatura, evitate di optare per scarpe che vi aggradano solo dal punto di vista estetico. La suola dovrebbe essere abbastanza flessibile per dare al piede maggiore spinta per la propulsione, ovvero il lavoro dell’alluce e di strutture muscolari annesse.

La calzatura deve poter sostenere la muscolatura del piede che permette movimenti di flessione plantare, di supinazione e di inversione (questa muscolatura viene spesso definita muscolatura “cavizzante” del piede); si tratta dei gruppi muscolari coinvolti in tutte le fasi di spinta e propulsione del piede. I muscoli antagonisti a quelli “cavizzanti” sono invece tutti i muscoli che permettono movimenti di pronazione, eversione e flessione dorsale.

I muscoli del piede si dividono in estrinseci (che hanno origine non nell’area podalica) e intrinseci (originano e si inseriscono nel piede). Tra i primi ricordiamo il gastrocnemio, il soleo, il tibiale posteriore, il flessore lungo delle dita e il flessore lungo dell’alluce per quel che riguarda la loggia posteriore, mentre nella loggia laterale troviamo i peronieri breve, lungo e terzo e nella loggia anteriore il tibiale anteriore, l’estensore delle dita e il flessore lungo dell’alluce. Tra i muscoli intrinseci abbiamo quattro strati: un primo dove troviamo flessore breve delle dita, abduttore dell’alluce e flessore breve delle dita, un secondo costituito da quadrato della pianta e lombricali, un terzo con flessore breve dell’alluce, adduttore dell’alluce e flessore breve del dito mignolo, infine un quarto strato con interossei plantari e dorsali. Occorre conoscerli anche solo per avere un’idea di quanto la calzatura sia importante per dare espressione di movimento a tutte queste preziose strutture.

Consigli per l’allenamento

Cercate di optare per un abbigliamento con tessuti acrilici di nuova generazione, studiati per non trattenere il sudore a contatto con la pelle, per adattarsi bene ai cambiamenti stagionali. Maglie, tute, felpe, ecc. con tessuti tecnici propri dell’abbigliamento da running vanno benissimo, e altrettanto bene vanno anche pantaloncini corti tecnici (cercate sempre di scegliere indumenti che hanno almeno una tasca per le chiavi o per l’occorrente). Cercate anche sempre di avere cura dei piedi e di lasciarli all’asciutto per un tempo ragionevole in modo da evitare fastidiose verruche, vesciche o problemi cutanei che possono influenzare negativamente l’appoggio. Potete decidere di comprare dei bastoni con cui agevolare il movimento del passo (caratteristici del Nordic Walking) oppure lavorare a corpo libero, magari richiamando bene il movimento di torsione del tronco rispetto al bacino.

Date sollievo alla cute e ai muscoli annessi facendo anche auto-massaggi rilassanti, pure senza tecnica, ma con tanto amore. Benissimo anche pediluvi e allenamenti con bande elastiche che vanno a migliorare i movimenti di estensione e flessione del piede, come anche esercizi che mobilizzano la sottoastragalica e vanno ad aumentare il range di movimento in eversione e inversione, adduzione e abduzione. Una caviglia pronta e forte, sia nelle strutture muscolari che ossee e legamentose, corrisponde a una caviglia che tiene lontani infortuni tipici di chi non cura l’appoggio podalico.