Appoggio del piede: perché è importante e come capire qual è il tuo

Agevolare e sostenere il piede ci consente di muoverci in avanti e proteggere tutta la struttura, scaricando bene i pesi

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Elisa Cappelli

Esperta di fitness

Laureata in Filosofia e Master in Giornalismo Internazionale LUISS. Trainer certificata CONI e FIF (Mat base e avanzato). Studia Anatomy in Motion (Gary Ward) e Qi gong.

A ognuno il proprio piede

Il piede rappresenta un meccanismo bellissimo, un insieme di ossa, tendini e legamenti che ci aiutano a reggere e scaricare tutto il nostro peso. Il punto tra i due piedi rappresenta il centro della base d’appoggio ovvero l’area dentro cui scarichiamo tutto il peso. La colonna si compone di diverse curve e scendendo incontriamo il bacino, che collega la parte superiore e quella inferiore del corpo. Un piede che calza scarpe sbagliate o che scarica male il peso va incontro a problemi articolari alle giunture superiori, dita a martello, fascite plantare, tendiniti, dolori alle caviglie, talloniti e molte altre forme infiammatorie.

In generale esistono grandi differenze tra piede e piede date dalla conformazione, dal vissuto, dagli sport praticati, dall’atteggiamento posturale globale. In generale, possiamo dire che:

  • un piede normale ha bisogno di scarpe neutre, ammortizzanti;
  • se invece si registra un eccesso di pronazione [ndr. rotazione del piede verso l’interno], la calzatura dovrebbe dare protezione, sicurezza;
  • il piede piatto richiede una scarpa che permetta di controllare bene i movimenti;
  • calzature ammortizzanti e neutre servono per il piede cavo o con eccesso di supinazione o il cosiddetto piede equino, che riporta una deformità in cui l’asse del piede forma con l’asse della gamba un angolo superiore all’angolo retto, dando problemi spesso anche alla caviglia.

Se vediamo che molti squilibri interni al corpo si scaricano nel piede, nel piede troviamo anche la soluzione. Andando a osservare il nostro passo, modificando l’assetto in fase statica, massaggiandolo, conoscendone le linee, possiamo migliorare la condizione del piede e quindi di tutta la struttura. Le fasi del passo sono diverse e ciascuna fase richiede azioni diverse del piede e del resto del corpo.

Come si scarica il peso sul piede

Dobbiamo pensare al passo come a un ciclo, un insieme di fasi che ora andiamo a esplorare. Quando si parla di gait cycle ci si riferisce allo studio della cinematica e della biomeccanica della locomozione umana che riguarda il cammino. Si definisce ciclo del passo (gait cycle), il periodo che intercorre tra due appoggi successivi dello stesso arto al terreno. Si tratta di una finestra di tempo in cui avvengono due fasi diverse: fase di stance, o di appoggio, durante la quale il piede rimane a contatto con il terreno. Nella normale deambulazione occupa circa il 60 % del ciclo, mentre ovviamente con la corsa arriva da esempio al 37% nello sprint.

Oltre all’appoggio abbiamo la fase di swing, o fase di trasferimento dove l’arto va tutto avanti per preparare il terreno all’appoggio successivo. Dentro la fase di stance troviamo cinque momenti diversi mentre invece sono tre in quella quella di swing. Nello stance troviamo il contatto iniziale, la fase di risposta, l’appoggio intermedio, l’appoggio terminale e il momento che precede lo swing. La fase di swing comprende il momento iniziale, la sospensione e il momento iniziale cui poi segue ovviamente un nuovo appoggio.

Consigli importanti per l’appoggio del piede

Per capire prima di tutto se si possiede un piede piatto o un piede arcuato, basta vedere l’impronta che lascia. Potete immergere il piede in acqua e poi porlo su un cartone in modo che lo bagni o lo renda scuro. Se fosse molto arcuato, potreste essere supinatori, mentre se sul cartone rimane completamente o quasi tutta l’impronta della tua pianta significa che i piedi sono quelli di un iperpronatore, ovvero piatti, con la conseguente inclinazione eccessiva verso l’interno del piede mentre si cammina o corre. In questo ultimo caso abbiamo bisogno di una calzatura che supporti in arco e sostenga il piede. Se l’appoggio risulta invece supinato dobbiamo scegliere scarpe stabili, in quanto il piede inclina verso l’esterno nel momento in cui il piede appoggia per terra durante una camminata o una corsa.

appoggio piede

In qualsiasi caso occorre stimolare il piede passeggiando anche a piedi scalzi su un giardino o un prato, massaggiare tutto l’arco, regalarsi un trattamento di riflessologia plantare, essendo il piede pieno di punti riflessi collegati a visceri e organi interni. Massaggiare il piede ha enormi benefici anche sul sistema nervoso.

A volte anche il mal di schiena dipende dal piede, che esso sia discendente (partire dall’alto) oppure ascendente (partire dal basso). In molti casi si tratta di un problema di gestione del sovraccarico. Non raramente la diversità di carico dei piedi va a influire sulle condizioni del ginocchio e in seguito sulla schiena, traducendosi in lombosciatalgia o lombalgia. A volte l’analisi attraverso una pedana stabilometrica risulta essenziale per capire come si sta gestendo il carico e permette di avviare un processo di prevenzione e cura della schiena. In molti casi quindi, anche quando un dolore rimane localizzato sulla colonna o sulle ginocchia, dobbiamo scendere in basso per risolvere il problema e analizzarlo in modo davvero profondo. A seguito di questa analisi e attenta osservazione di come si comporta il piede possiamo avviare una vera e propria riprogrammazione posturale, con studio del passo e specifici esercizi di equilibrio e coordinazione. Andare a migliorare la propriocezione con processi dettagliati e personalizzati permette di raggiungere risultati importanti, specie se coadiuvata da trattamenti osteopatici che riallineino tutte le fasce e lavorino sia a livello strutturale che viscerale. In altri casi si ricorre a una soletta plantare su misura, che riabilita il piede e corregge il passo.