A ottantotto anni già compiuti, Renzo Arbore non ha smesso di sorprendere. Stavolta lo ha fatto salendo in cattedra all’Università La Sapienza di Roma, per tenere una lectio magistralis sui quarant’anni di Quelli della notte, lo show che, con la complicità di Ugo Porcelli, ha rivoluzionato la televisione italiana. Un salto nel buio, come lui stesso lo definisce, ma che che ha aperto una strada nuova, dissacrante, vivace, fatta di improvvisazione e talento puro. Non è un caso se ancora oggi si parla di quell’esperienza come di un momento di rottura. Renzo Arbore ha portato l’arte nella seconda serata, facendo della tv un luogo in cui si poteva anche pensare, sorridere e giocare insieme.
Le parole su Stefano De Martino
Ma che ne è oggi di quello spirito, di quella scintilla? Renzo Arbore non gira intorno alla domanda, e lo dice con la schiettezza di chi ha vissuto, costruito e rinnovato la televisione italiana per decenni: “Gli unici programmi sorridenti oggi sono Domenica In e gli show di De Martino”. Una frase che ha un peso, soprattutto se a pronunciarla è proprio lui, uno degli ultimi veri signori della televisione, il cui giudizio non è mai banale. Stefano De Martino, dunque. Un nome che torna, e che torna in positivo. Perché se oggi Renzo Arbore salva qualcuno dal grigiore televisivo, lo fa proprio con lui.
C’è qualcosa, nel conduttore di Affari tuoi, che sembra aver catturato il rispetto – e forse anche un po’ di affetto – del grande maestro. Forse per quella leggerezza intelligente e quell’abilità di sorridere e far divertire senza essere superficiale. Un’arte rara, che in pochi maneggiano con naturale capacità.
Stefano De Martino erede di Renzo Arbore
Per molti, Stefano De Martino è stato “solo” un ballerino diventato conduttore televisivo. Ma oggi, agli occhi di Arbore, pare essere già molto di più. Non un imitatore, né un epigono, ma un presentatore che potrebbe rappresentare il futuro più vicino della nostra televisione.
Non è Fiorello, certo – che Arbore definisce esplicitamente il suo erede più diretto – ma è, in qualche modo, un altro tipo di figlio di quella scuola. Più misurato, forse, ma degno di occupare il posto per il quale si sta impegnando al massimo. Il suo modo di fare tv ha pure qualcosa artigianale. Non è costruito in maniera finta ma curato in ogni dettaglio.
L’appello alla Rai
Non a caso, Arbore ha consigliato a Mara Venier di non abbandonare la Rai, proprio perché, insieme a figure come De Martino, costituisce un patrimonio umano prima ancora che artistico. In fondo, il vero lascito di Arbore non è un format o un successo di ascolti, ma un’idea di televisione come atto creativo, come luogo di incontro tra talento e cultura popolare.
In un passaggio della sua intervista, Arbore si lascia andare a una riflessione amara: “Temo che talenti come Marisa Laurito, Bracardi o Marenco non ci siano più…”. Ma forse non tutto è perduto. Forse, proprio in chi come Stefano De Martino riesce ancora a sorridere davanti alla telecamera con naturalezza, c’è il seme di una nuova primavera.