Non è un periodo facile per Chiara Ferragni: se da un lato l’abbiamo vista risplendere e tornare protagonista della Milano Fashion Week prima e di quella di Parigi dopo, dall’altro continuano i suoi guai finanziari. A breve si deciderà infatti delle sorti di una delle sue società, Fenice, che nell’ultimo anno ha subito perdite da 10 milioni di euro, azzerandone il patrimonio.
Chiara Ferragni, la società a rischio: patrimonio azzerato
La situazione finanziaria di Chiara Ferragni è tutt’altro che rassicurante. Nelle prossime ore si decideranno infatti le sorti della sua società Fenice – la società chiave e titolare dei marchi dell’imprenditrice digitale – in perdita e con i ricavi precipitati. Si parla di perdite da 10 milioni di euro: i ricavi 2024 sarebbero oltre sette volte meno quelli pre Pandoro gate (circa 2 milioni contro i 14 del 2022), che hanno azzerato di fatto il patrimonio aziendale.
Ma i guai per l’influencer non finiscono qua: non sono poche le riserve del socio Pasquale Morgese, che detiene il 27,5% delle quote, sulla ricapitalizzazione della società. Insomma, un quadro complesso, che dovrebbe trovare qualche risposta con le due assemblee in programma: una ordinaria per l’approvazione (in ritardo) del bilancio 2023 e una straordinaria per varare un’urgente ricapitalizzazione, che aiuterebbe l’azienda a coprire le perdite e sostenere l’attività nei prossimi 12 mesi cruciali per un possibile rilancio.
Il bilancio 2023, nonostante il caso Balocco, si è chiuso con ricavi buoni, intorno agli 11-12 milioni, anche se comunque in calo rispetto al picco dei 14,3 milioni del 2022. L’impatto più importante è sul 2024, perché di fatto il Pandoro gate risale al dicembre del 2023. E secondo quanto emergerebbe dai conti parziali al 30 novembre, c’è stato un crollo verticale dei ricavi, con poco meno di 2 milioni di fatturato con perdite cumulate a circa 10 milioni.
Il futuro di Chiara Ferragni
Adesso bisognerà capire qual è il futuro della società di Chiara Ferragni: i costi sono stati tagliati in modo drastico, riducendo a otto i dipendenti (erano il doppio) e trasferendo gli uffici nella sede di Sisterhood, la holding dell’influencer. Ma non basta: sarà necessario procedere con un aumento di capitale da parte dei soci per salvare Fenice e darle solidità per i prossimi 12 mesi.
Ma secondo fonti vicine al Corriere della Sera, il socio Pasquale Morgese sarebbe pronto non solo a opporsi alla ricapitalizzazione della società, ma anche a impugnare il bilancio in tribunale se dovesse essere approvato, a causa dell’incertezza dei prossimi mesi. La sua preoccupazione principale riguarda l’assenza di un piano industriale solido che garantisca un futuro sostenibile all’azienda.
Insomma, il futuro del brand Ferragni è ancora tutto da scrivere. Nel frattempo però l’imprenditrice digitale continua la sua operazione di rebranding, con la presenza alla Milano Fashion Week, dove è apparsa più bella che mai. Ma sulla sua testa pende anche l’udienza del prossimo settembre per il rinvio a giudizio per truffa aggravata per il Pandoro gate. Alla Paris Fashion Week l’influencer però si è detta tranquilla per il suo futuro: “Sto molto bene. Come mi sto preparando all’udienza di settembre? Bene, sono serena, non ho fatto niente alla fine“.