Si configura una battaglia milionaria tra Chiara Ferragni, precisamente Fenice Srl, e Safilo. Secondo quanto appreso dalle testate, la data sarebbe il 28 novembre. Finisce così in tribunale la storica collaborazione tra l’azienda di ottica e quella della Ferragni, dopo quanto avvenuto a seguito dello scandalo del Pandoro Gate. L’estate dell’imprenditrice digitale rischia di essere minata da una vicenda economica tutt’altro che facile da affrontare.
Chiara Ferragni e Safilo in tribunale: la causa
A parlare della richiesta di risarcimento danni avanzata da Safilo nei confronti di Fenice Srl, l’azienda di Chiara Ferragni, è Radiocor de Il Sole 24 ore. In breve, Safilo ha avviato contro Fenice Srl una causa di risarcimento dal valore di 5,9 milioni di euro. Le richieste di risarcimento milionarie, tuttavia, sarebbero da entrambe le parti, per la precisione.
Dobbiamo fare un passo indietro nel tempo: dicembre 2023. Tutto scorre lineare nella vita di Chiara Ferragni: poi, un fulmine si staglia nel cielo, e il castello di carte crolla, una dopo l’altra. Il primo brand a defilarsi e tagliare la collaborazione dopo la vicenda del Pandoro Gate è stato proprio Safilo, citando la “violazione dei principi etici”. Così, la partnership di “licenza per il design, la produzione e la distribuzione delle collezioni eyewear a marchio Chiara Ferragni” è tramontata.
Torniamo a oggi: dopo la rottura, Safilo avrebbe citato Fenice Srl in tribunale con un maxi risarcimento di 5,9 milioni di euro, per la “violazione degli accordi contrattuali”. Ma Fenice aveva rigettato la validità del recesso, e a sua volta l’azienda di Chiara Ferragni aveva chiesto un risarcimento di 3,65 milioni di euro, riferendosi a “importi dovuti”. I problemi della Ferragni con Safilo sarebbero emersi nelle carte in cui i legali di Pasquale Morgese hanno citato il fondo rischi della società. Ci sono in corso anche un procedimento di mediazione con Swinger International (risarcimento per “asseriti danni di immagine e di fatturato“) e il recesso con Angelini.
Chiara Ferragni è azionista di maggioranza del suo brand
A fine aprile, Chiara Ferragni aveva annunciato di essere diventata l’azionista di maggioranza del suo brand, con il 99% delle quote. Una decisione arrivata dopo gli strascichi del Pandoro Gate, che continuano tutt’oggi, e i problemi di capitale. “Questa decisione è un passo concreto. È la scelta di rimettere le mani sulla mia storia, senza delegare, senza più far finta che vada tutto bene quando non va. È assumersi il peso e la bellezza di guidare, decidere, cambiare”.
Fino a poco tempo fa, le quote del capitale della società erano ripartite in percentuali ben precise: la Ferragni deteneva il 32,5% del capitale, mentre Paolo Barletta il 40% e il 27,5% Pasquale Morgese. Secondo le indiscrezioni, Barletta voleva vendere le quote già da mesi; con Morgese, invece, c’erano state delle frizioni. Oggi, è tutto nelle mani della Ferragni, che dovrà inoltre presentarsi in tribunale a settembre in quanto rinviata a giudizio per truffa aggravata per il Pandoro Gate e il Caso delle Uova di Pasqua. I legali: “Restiamo fermamente convinti che questa vicenda non abbia alcuna rilevanza penale e che ogni profilo controverso sia già stato affrontato e risolto avanti l’Agcom”.