Britney Spears nomina un nuovo tutore, per liberarsi dal giogo del padre

Prosegue la battaglia di Britney Spears, che adesso chiede la rimozione di suo padre quale tutore legale

Britney Spears ha deciso di chiedere alla corte la rimozione di suo padre Jamie dall’incarico di suo tutore legale, proponendo al contempo che tale ruolo sia affidato ad un esperto da lei stessa scelto. Continua dunque così la battaglia della popstar, che da tempo cerca di riprendere possesso della sua vita.

È tramite il suo nuovo avvocato, Mathew Rosengart, che la cantante ha depositato la sua richiesta presso la Superior Court di Los Angeles. Britney Spears vuole infatti liberarsi del giogo paterno, facendolo rimuovere dal suo ruolo di custode legale nei confronti della figlia e del suo patrimonio. Al suo posto, Rosengart ha proposto un professionista qualificato che si occupi delle finanze della popstar: si tratta di Jason Rubin, che ha un’ampia esperienza nella gestione di asset di un certo livello, oltre ad essersi più volte impegnato in casi di sfruttamento finanziario di persone mediante la “custodianship”, stesso istituto legale che ha finora permesso a Jamie Spears di controllare sua figlia.

Qualcosa sembra finalmente muoversi. Britney Spears è stata per anni in una prigione dorata, senza poter scegliere liberamente per se stessa – recentemente ha dichiarato di non aver potuto togliere la spirale, sebbene desiderasse tanto avere un altro figlio. Lo scorso 23 giugno, per la prima volta la cantante era intervenuta, seppur solo telefonicamente, ad un’udienza nella quale aveva annunciato l’intenzione di fare causa a suo padre e all’intera famiglia. Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe usato impropriamente i soldi di Britney per arricchirsi, a partire dal 2008, anno in cui ha avuto inizio la tutela legale.

Nei giorni seguenti, la popstar aveva continuato a buttar fuori tutta l’amarezza che covava dentro da anni. E, in un lungo sfogo su Instagram, aveva anche rivelato di non volersi più esibire finché non fosse stata finalmente libera di scegliere come vestirsi, truccarsi e ballare sul palco. “Quello che loro chiamano il mio ‘sistema di supporto’ mi ha ferita profondamente. Questa tutela ha ucciso i miei sogni. Tutto quello che ho è la speranza, e la speranza è l’unica cosa in questo mondo che è davvero difficile uccidere. Eppure le persone ancora ci provano” – aveva scritto Britney Spears. Parole che celano un grande dolore, quello di non essere padrona di se stessa, né nel corpo né nella mente.