Luciano Pavarotti
Luciano Pavarotti è stato un tenore italiano di fama internazionale, tra i più noti della sua generazione e profondamente impegnato nelle cause umanitarie
BIOGRAFIA
Luciano Pavarotti nasce a Modena il 12 ottobre 1935. È figlio di Fernando Pavarotti (1912-2002) e Adele Venturi (1915-2002); dalla loro unione nasce anche la sorella minore, Gabriella, che sceglie la pallavolo. Fernando lavora come fornaio nell’Arma dei Carabinieri e canta per passione in una piccola associazione di coristi non professionisti, la Corale Gioachino Rossini di Modena, trasmettendo al figlio l’amore per l’opera.
A vent’anni, nel 1955, Pavarotti decide di non entrare in conservatorio. Preferisce formarsi come insegnante di educazione fisica: dopo il diploma all’istituto magistrale di Modena e due anni come maestro alle elementari, si iscrive all’ISEF di Bologna. Intanto continua a insegnare e arrotonda come venditore porta a porta di polizze; per tre anni studia canto con il tenore Arrigo Pola, di cui fa propri canoni e principi per la futura carriera. Quando Pola parte per il Giappone, prosegue con il maestro Ettore Campogalliani, perfezionando fraseggio e concentrazione. Pavarotti riconosce in Pola e Campogalliani i suoi unici e onorati maestri.
Mentre entra a pieno ritmo nel mondo della lirica e continua a perfezionarsi, arrivano i primi riconoscimenti. Nel 1955, in Galles, si esibisce con il padre e la Corale Gioachino Rossini al Festival di Llangollen, dove il coro conquista il primo premio. Nel 1995, quarant’anni dopo, Pavarotti torna a Llangollen per un concerto con le arie più celebri.
CARRIERA
- Nel 1961 Luciano Pavarotti ottiene il primo premio personale al Concorso Internazionale Achille Peri di Reggio Emilia, organizzato da Luigi “Gigetto” Reverberi, talent scout che ha già lanciato Renata Tebaldi e Fiorenza Cossotto. Grazie a questa vittoria, il 29 aprile 1961 si consacra davanti al grande pubblico al Teatro Municipale di Reggio Emilia debuttando come Rodolfo ne La bohème di Giacomo Puccini, diretto da Francesco Molinari Pradelli. Per sua stessa ammissione, Rodolfo in La bohème resta il ruolo-simbolo del suo repertorio, una sorta di alter ego in scena.
- La produzione di La bohème gira in più città italiane e riceve richieste anche dall’estero. Intanto Pavarotti interpreta il Duca di Mantova in Rigoletto a Carpi, a Brescia e al Teatro Massimo di Palermo, dove sotto la guida di Tullio Serafin ottiene un successo decisivo che lo impone in tutta Italia. Sempre nel 1961 è Alfredo Germont ne La traviata nella tournée a Belgrado del Teatro La Fenice di Venezia.
- Con la fama ormai solida in patria, Pavarotti muove i primi passi fuori dall’Italia. All’inizio degli anni Sessanta è ancora poco noto all’estero, ma la svolta arriva di nuovo con La bohème: a febbraio 1963 canta Rodolfo alla Wiener Staatsoper e si fa conoscere anche dal pubblico inglese. Nello stesso 1963 riceve più inviti per La bohème alla Royal Opera House di Covent Garden e, per l’improvvisa malattia di Giuseppe Di Stefano, lo sostituisce come Rodolfo sia in teatro sia nel popolarissimo programma TV inglese Sunday Night at the Palladium, seguito da oltre 15 milioni di spettatori. Sempre nel 1963 è il Duca di Mantova in Rigoletto alla Wiener Staatsoper.
- Poco dopo escono le prime incisioni per Decca Records. Il giovane direttore Richard Bonynge lo chiama a cantare accanto alla moglie, il soprano Joan Sutherland: con lei, nel 1965, Pavarotti mette piede per la prima volta negli Stati Uniti, a Miami, come Edgardo in Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti, diretto dallo stesso Bonynge. Con la Sutherland si presenta poi in La sonnambula di Vincenzo Bellini alla Royal Opera House e in La traviata di Giuseppe Verdi.
- Nel 1965 interpreta L’elisir d’amore e debutta al Teatro alla Scala di Milano, espressamente richiesto da Herbert von Karajan, accanto a Mirella Freni, per La bohème di Puccini. Visto il successo, nel 1966 ritorna in sala per la Messa da Requiem in memoria di Arturo Toscanini. Tra il 1965 e il 1966 firma anche I Capuleti e i Montecchi di Bellini con Claudio Abbado (allestimento portato al Festival mondiale di Montréal per Expo 1967, alla Salle Wilfrid Pelletier) e Rigoletto di Verdi diretto da Gianandrea Gavazzeni.
- Nel 1966 e 1967, alla Royal Opera House, Pavarotti e Sutherland brillano in La Fille du régiment di *Donizetti: i famosi “nove do” di Tonio lo trasformeranno in leggenda sei anni dopo. Nel 1966 è ancora Rodolfo in La bohème alla Wiener Staatsoper, dove si esibisce fino al 1996 per un totale di 56 rappresentazioni. Nel 1967 è Tebaldo in I Capuleti e i Montecchi al Festival Internazionale di Edimburgo con la London Symphony Orchestra diretta da Claudio Abbado.
- Nel 1968 e nel 1969 il trionfo dei “nove do” di Tonio in La figlia del reggimento alla Scala rafforza il mito. Pavarotti è presenza costante nelle stagioni del teatro milanese fino al 1992 e tiene anche un recital nel 1988. Nel 1968 è Lord Arturo Talbo in I puritani al Teatro Massimo “Vincenzo Bellini” di Catania; nel 1969 canta lo stesso ruolo nella prima radiofonica dall’Auditorium RAI del Foro Italico di Roma.
- Nel 1967 è Rodolfo in La bohème alla San Francisco Opera; nel 1968 torna a San Francisco come Edgardo in Lucia di Lammermoor e debutta al Metropolitan Opera House con La bohème. Nel 1969 è ancora alla San Francisco Opera con Rodolfo e con Nemorino in L’elisir d’amore. Nel 1970 il Met lo annuncia come Nemorino e Alfredo ne La traviata. Nello stesso anno incide per Decca Un ballo in maschera con Renata Tebaldi.
- Nel 1971 è di nuovo Rodolfo al Met e il Duca di Mantova in Rigoletto al Covent Garden. Scritturato per Lucia di Lammermoor allo Sferisterio di Macerata, deve rinunciare alla “prima” per una laringite, sostituito da Carlo Bini. Nel 1972 è Lord Arturo Talbo nella ripresa di I puritani alla Metropolitan Opera House di Filadelfia.
- Il 17 febbraio 1972 alla Metropolitan Opera House di New York, in La Fille du Régiment, Pavarotti sfodera i celebri nove do acuti nell’aria di Tonio “Ah, mes amis”: riceve una standing ovation senza precedenti e 17 chiamate al sipario, un record tuttora imbattuto. Al Met resta in cartellone fino al 2004 con circa 380 recite, affrontando anche il Duca di Mantova in Rigoletto, Nemorino in L’elisir d’amore, Arturo in I puritani, il cantante italiano in Der Rosenkavalier, Manrico ne Il trovatore, Fernando ne La favorita, Cavaradossi in Tosca, Riccardo in Un ballo in maschera, Rodolfo in Luisa Miller, Idomeneo, Ernani, Radamès in Aida, Guest in Die Fledermaus, Oronte ne I Lombardi alla prima crociata, Canio in Pagliacci, Andrea Chénier, la Messa da Requiem di Verdi, Calàf in Turandot.
- Tra gli speciali figurano il Freni–Pavarotti–Levine Concert (1985), il concerto Pavarotti–Levine (1988, in TV), il Gala Performance per i 25 anni al Met con Plácido Domingo (1993), il Luciano Pavarotti Recital (1994), il Luciano Pavarotti Concert (1997) e il Pavarotti Gala (1998) per i 30 anni dal debutto.
- Nel 1972 è Edgardo Ravenswood in Lucia di Lammermoor a San Francisco. Alla San Francisco Opera si esibisce fino al 1991, con due recital nel 1983, due concerti nel 1984 e uno nel 1991. All’Arena di Verona debutta nel 1972 con Un ballo in maschera; nel 1973 ritorna con La bohème diretta da Peter Maag e con Lucia di Lammermoor accanto al soprano Cristina Deutekom. Nel 1973 è anche Edgardo in Lucia di Lammermoor alla Royal Opera House di Londra, dove canta in venti recite fino al 2002.
- Nel 1974 è Riccardo in Un ballo in maschera al Teatro La Fenice di Venezia, Fernando nella ripresa de La favorita al Teatro Comunale di Bologna e interpreta la Messa da Requiem di Verdi al Festival di Edimburgo diretto da Carlo Maria Giulini. È il Duca di Mantova in Rigoletto allo Sferisterio di Macerata.
- Nel 1975 è Fernand nella prima in forma di concerto di La favorita alla Carnegie Hall di New York con l’Orchestra del Met.
- Il 22 dicembre 1975, di rientro da New York, esce illeso dall’incidente del volo TWA 842 durante l’atterraggio a Malpensa. Il suo nome esplode in TV: la Bohème in diretta dal Met nel marzo 1977, con Renata Scotto, raggiunge share record per un’opera televisiva. Arrivano anche Grammy, dischi d’oro e di platino.
- Nel 1978 torna all’Arena con Il trovatore di Verdi insieme a Katia Ricciarelli, Pietro Cappuccilli e Fiorenza Cossotto, diretti da Gianandrea Gavazzeni; chiude “Di quella pira” con un acuto extra-partitura che scatena un applauso interminabile.
- A dicembre partecipa a Good Morning America, dove ritorna nel febbraio 1980 e nel giugno 1993. Nel 1980 canta Rigoletto in forma di concerto a Central Park davanti a oltre 200.000 persone e interpreta Rodolfo in La bohème alla San Diego Opera. Nel maggio 1984, alla Royal Opera House di Londra, si esibisce davanti a Lady Diana e Carlo d’Inghilterra ottenendo cinque minuti di applausi e quattro chiamate in scena.
- Nel 1985 tiene un concerto alla Sports Arena per la San Diego Opera. Nel giugno 1986 approda a Pechino per un concerto attesissimo al Teatro delle Esposizioni; il successo è tale che il pubblico lo richiama per un secondo show in diretta TV, cui seguono altri appuntamenti nei giorni successivi (tra cui La bohème), tutti accolti con entusiasmo. Dagli anni Novanta Pavarotti cura con attenzione i concerti all’aperto in stadi e parchi, che diventano veri happening.
- Nel 1987 incide “Nessun dorma” con la London Philharmonic Orchestra diretta da Zubin Mehta per la colonna sonora de Le streghe di Eastwick; registra anche una selezione da Madama Butterfly con Mirella Freni e Christa Ludwig, diretta da Herbert von Karajan, per Attrazione fatale (lo stesso brano verrà ripreso in L’amore ha due facce, 1996). Nel 1988 firma la regia de La favorita alla Fenice; il 24 febbraio, dopo Nemorino in L’elisir d’amore alla Deutsche Oper di Berlino, riceve un’ovazione di un’ora e sette minuti con 165 chiamate alla ribalta.
- La stagione 1990 dell’Arena di Verona è la sua ultima a Verona: una monumentale Messa da Requiem di Verdi con il World Festival Choir (circa 2.500 coristi) è dedicata ai rifugiati nel mondo, alla presenza di Lady Diana, con Lorin Maazel sul podio e Dolora Zajick. Sempre nel 1990 è Mario Cavaradossi in Tosca al Teatro dell’Opera di Roma.
- Nel 1991 canta a Hyde Park davanti a 330.000 persone, in diretta TV in Europa e negli Stati Uniti, con Lady Diana e Carlo tra il pubblico; l’impatto è tale che 200 personalità inglesi propongono di conferirgli il titolo di Lord. A dicembre 1991 allo stadio Pacaembù di San Paolo oltre 50.000 spettatori assistono al concerto con il soprano Sumiva Moreno, chiuso da fuochi d’artificio.
- Nel 1992 è Riccardo in Un ballo in maschera all’Opéra national de Paris e tiene un concerto alla Sports Arena per la San Diego Opera con Leone Magiera. Nello stesso anno collabora per la prima volta con un artista non lirico, l’amico Zucchero Fornaciari: insieme incidono Miserere, che dà vita all’evento periodico Pavarotti & Friends. A giugno 1993 oltre 200.000 persone affollano il concerto gratuito a Central Park, seguito in TV da milioni; partecipa anche ai World Music Awards. A settembre, ai piedi della Torre Eiffel, raduna oltre 70.000 persone per un live trasmesso su Canal+.
- Nel 1993 canta alla Fenice con Anna Caterina Antonacci. Nel 1994 è Riccardo in Un ballo in maschera al Teatro di San Carlo di Napoli; nel 1996, nello stesso teatro, è di nuovo Cavaradossi in Tosca con l’amica Raina Kabaivanska e il baritono Juan Pons. Nel 1996 interpreta La bohème a Torino per il centenario, con Mirella Freni, Lucio Gallo, Pietro Spagnoli, Nicolaj Ghiaurov e Alfredo Mariotti, in diretta TV con oltre tre milioni di spettatori.
- Nel 1997 è Nemorino in L’elisir d’amore al San Carlo e incide “’O sole mio” con la National Philharmonic Orchestra diretta da Giancarlo Chiaramello per la colonna sonora di Marius e Jeannette. Nello stesso anno affronta l’impervio Calaf in Turandot al Met, diretto da James Levine con regia di Franco Zeffirelli.
- Nel 1999 registra “M’appari tutt’amor” da Marta di Friedrich von Flotow per Terapia e pallottole ed è ancora Cavaradossi al Met. Nel 2000 canta Aida con Fiorenza Cedolins in un gala alla Detroit Opera House ed esegue La donna è mobile con la London Symphony Orchestra diretta da Richard Bonynge per The Family Man e all’Opera di Roma per il centenario di Tosca. Il 30 giugno 2001 torna alla Sports Arena per la San Diego Opera con Leone Magiera e Cynthia Lawrence.
- Nel gennaio 2001 è Radamès in una sontuosa Aida al Met, alla prima è presente il Presidente Bill Clinton. Sempre nel 2001 presta la voce a Vesti la giubba per il videogioco Twisted Metal: Black e a Chi mi frena in tal momento da Lucia di Lammermoor con Renata Scotto e Piero Cappuccilli diretti da Francesco Molinari Pradelli, oltre a La donna è mobile con la Scotto e l’Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Firenze diretti da Carlo Maria Giulini, presenti in Grand Theft Auto III.
- Il 29 aprile 2001 festeggia i 40 anni di carriera al Teatro Comunale di Modena con un gala che riunisce Josep Carreras, Fiorenza Cedolins, Plácido Domingo, Renata Scotto.
- Il 7 luglio 1990, per la finale dei Mondiali a Roma, i “Tre Tenori” Luciano Pavarotti, José Carreras e Plácido Domingo tengono un concerto alle Terme di Caracalla diretti da Zubin Mehta. L’orchestra di 180 elementi nasce dall’unione del Teatro dell’Opera di Roma e del Maggio Musicale Fiorentino; le richieste superano i 200.000 biglietti a fronte di circa 6.000 posti. In programma arie celebri e brani popolari da tutto il mondo.
- Il momento clou è un medley firmato Lalo Schifrin con i tre voci insieme. Seguono numerosi eventi: il 17 luglio 1994 a Los Angeles, per la finale di USA 1994, dedicano My Way e Singin’ in the Rain a Frank Sinatra e Gene Kelly presenti in sala; nel 1997 si esibiscono a Modena, con Michael Jackson tra gli ospiti; nel 1998 a Parigi per la finale dei Mondiali di Francia e nel 2002 a Yokohama per la finale in Giappone e Corea.
- Il 6 maggio 2004, su invito di Zucchero Fornaciari, Pavarotti partecipa al concerto-evento alla Royal Albert Hall per l’apertura dello Zu & Co. Tour, duettando su Miserere. Sempre nel 2004, per l’addio ufficiale all’opera al Metropolitan Opera House durante Tosca, riceve 35 secondi di ovazione dai 4.000 spettatori al suo ingresso in scena. Nello stesso anno tiene un concerto all’Arena di Pola, in Croazia (dove due anni prima ha cantato con Domingo e Carreras).
- Il 10 febbraio 2006, alla cerimonia inaugurale dei XX Giochi olimpici invernali di Torino, esegue in playback Nessun dorma da Turandot – scelta necessaria per le temperature proibitive – firmando l’ultima apparizione pubblica. Nel luglio 2006 viene operato d’urgenza a New York per l’asportazione di un tumore maligno al pancreas.
VITA PRIVATA
Luciano Pavarotti ha due mogli e quattro figlie. Nel 1961 si sposa con Adua Veroni, fidanzata da otto anni, e dalla loro unione nascono Lorenza, Cristina e Giuliana. Nel 1993 circolano indiscrezioni, soprattutto sui media statunitensi, su una possibile relazione extraconiugale con la modella italiana Lucia Debrilli; lei smentisce pubblicamente, spiegando che si tratta solo di amicizia.
Nel 1994 emergono nuove voci su una storia con Nicoletta Mantovani, nata a Bologna il 23 novembre 1969. La relazione è reale e, complice la differenza d’età di 34 anni, diventa un caso mediatico mondiale. La vicenda si conclude con il divorzio da Adua Veroni e un accordo economico da miliardi di lire, al centro dell’attenzione della stampa.
Tra le amicizie più care di Pavarotti c’è Diana Spencer, allora moglie di Carlo, principe di Galles. Insieme promuovono una raccolta fondi contro le mine antiuomo. Invitato a cantare al funerale della Principessa, Pavarotti rifiuta e preferisce essere presente in silenzio, convinto di non poter cantare “con il dolore in gola”.
Nel 2000 il fisco italiano contesta a Pavarotti un’evasione, legata alla residenza a Monaco e alla gestione a Modena di gran parte dei suoi interessi. L’importo stimato supera i 40 miliardi di lire. Il 27 luglio 2000, al Ministero delle finanze, incontra il ministro Ottaviano Del Turco: viene annunciato un patteggiamento, con l’impegno a versare 24 miliardi di lire in rate da 500 milioni. Del Turco dichiara di ritenerlo in buona fede e di aver promosso il dialogo con l’amministrazione fiscale. Chiuso il contenzioso tributario, resta in piedi il procedimento penale, che si apre a Modena nel settembre 2001; il 19 ottobre 2001 il giudice Carla Ponterio assolve Pavarotti perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato.
Nel gennaio 2002 Pavarotti perde la madre Adele, e a maggio dello stesso anno muore anche il padre Fernando. Il 13 dicembre 2003 sposa Nicoletta Mantovani con una cerimonia sontuosa al Teatro Comunale di Modena, alla presenza di Bono, Zucchero Fornaciari, Ligabue e molti altri artisti. Undici mesi prima, il 13 gennaio 2003, nasce Alice Pavarotti, che sopravvive a un parto gemellare in cui il fratellino Riccardo muore, lasciando il tenore in un profondo sconforto.
Luciano Pavarotti muore a Modena il 6 settembre 2007 per tumore al pancreas. Dopo le esequie, che si sono tenute presso il Duomo di Modena, la salma è stata trasferita presso il piccolo cimitero di Monte Rangone dove riposa nella tomba di famiglia accanto ai genitori e al piccolo Riccardo.
PREMI E RICONOSCIMENTI
Grammy Award
- 1978 - Candidatura alla miglior interpretazione vocale classica solista per Luciano Pavarotti - O Holy Night
- 1979 - Miglior interpretazione vocale classica solista per Luciano Pavarotti - Hits From Lincoln Center
- 1980 - Miglior interpretazione vocale classica solista per O Sole Mio - Favorite Neapolitan Songs
- 1982 - Miglior interpretazione vocale classica solista per Live From Lincoln Center - Sutherland/Horne/Pavarotti
- 1982 - Candidatura al miglior album di musica classica per Live From Lincoln Center - Sutherland/Horne/Pavarotti
- 1987 - Candidatura alla miglior registrazione d'opera per Verdi: Un Ballo In Maschera
- 1987 - Candidatura al miglior album di musica classica per Passione Pavarotti
- 1989 - Miglior interpretazione vocale classica solista per Luciano Pavarotti In Concert
- 1989 - Candidatura alla miglior registrazione d'opera per Mozart: Idomeneo
- 1989 - Candidatura alla miglior registrazione d'opera per Bellini: Norma
- 1991 - Miglior interpretazione vocale classica solista per Carreras, Domingo, Pavarotti In Concert
- 1991 - Candidatura al miglior album di musica classica per Carreras, Domingo, Pavarotti In Concert
- 1995 - Candidatura all'album dell'anno per The 3 Tenors in Concert 1994
- 1995 - Candidatura al miglior album pop vocale per The 3 Tenors in Concert 1994
- 1997 - Candidatura alla miglior collaborazione vocale pop per My Way
- 1998 - MusiCares Person of the Year
- 1998 - Grammy Legend Award
Primetime Emmy Awards
- 1980 - Candidatura al miglior speciale varietà (live) per New York Philharmonic with Zubin Mehta and Luciano Pavarotti (Live from Lincoln Center)
- 1981 - Candidatura al miglior speciale varietà (live) per Joan Sutherland, Marilyn Horne and Luciano Pavarotti in Recital (Live from Lincoln Center)
- 1983 - Miglior speciale varietà (live) per Paravotti in Philadelphia: La Bohème
- 1983 - Candidatura alla miglior performance individuale in un programma di varietà o musicale per Luciano Pavarotti and the New York Philharmonic (Live from Lincoln Center)
- 1985 - Miglior performance individuale in un programma di varietà o musicale per Duke of Mantua, Rigoletto Great Performances
- 1987 - Candidatura al miglior speciale varietà (live) per An Evening with Joan Sutherland and Luciano Pavarotti (The Metropolitan Opera Presents)
- 1991 - Candidatura al miglior speciale varietà (live) per Pavarotti Plus! (Live from Lincoln Center)
- 1991 - Candidatura al miglior speciale varietà (live) per The 100th Telecast: Pavarotti Plus! (Live from Lincoln Center)
- 1994 - Candidatura al miglior speciale varietà (live) per Pavarotti in Paris
FAQ e Curiosità su Luciano Pavarotti
Che malattia aveva Luciano Pavarotti?
Luciano Pavarotti era affetto da tumore al pancreas maligno che aveva rimosso rallentando il decorso della malattia che è stato comunque fatale.
Chi sono gli eredi di Luciano Pavarotti?
Non esiste un unico erede di Luciano Pavarotti ma si ritiene che almeno due possano essere individuati in Salvatore Licitra, venuto a mancare nel 2011, e in Francesco Demuro.
Quanto era potente la voce di Luciano Pavarotti?
Luciano Pavarotti aveva un'estensione vocale pari a 3,5 ottave.
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