Qualche lacrima ma anche tanti sorrisi per la serata che Maria De Filippi ha condotto in ricordo di Maurizio Costanzo. Il celebre giornalista romano, scomparso a febbraio 2023 dopo breve malattia, è tornato idealmente sulle tavole del Teatro Parioli – che oggi porta anche il suo nome – per uno speciale presentato da sua moglie e dall’amico Fabio Fazio, che per l’occasione è approdato a Mediaset (per la gioia di Pier Silvio Berlusconi). Tante le testimonianze, portate sul palco dai colleghi e amici che hanno incrociato la sua strada, mentre con il discorso iniziale è stato impossibile trattenere le lacrime.
Il ricordo di Maria De Filippi per Maurizio Costanzo
Quando è morto Maurizio Costanzo non ha pianto in pubblico, se non per un breve momento al di fuori della Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo a Roma e stretta a suo figlio Gabriele, che non l’ha lasciata per un momento. Maria De Filippi è così: fatica a mostrare la morbidezza che si nasconde sotto la corazza che si è costruita, nonostante il pubblico – con gli anni – le abbia riconosciuto una grande umanità.
Ad aprire la serata Dedicato a…, organizzata a un anno dalla scomparsa del conduttore Mediaset, è stata lei a sipario chiuso. E, davanti al pubblico presente in sala e a quello numeroso da casa, ha voluto spiegare le ragioni che l’hanno spinta a non parlare più di suo marito, né in televisione né in altre interviste: “In questo anno in tanti mi hanno chiesto di parlare di lui, tanti giornalisti hanno richiesto interviste, sia della carta stampata che della televisione. Non ho mai voluto farlo non per mancanza di stima nei confronti dei giornalisti ma perché ho sempre avuto paura, e ce l’ho anche adesso un pochettino, che con le parole si banalizzi sia l’amore che il dolore. Le mie parole, non quelle di tutti, perché so di non essere tanto brava a raccontare le mie cose, quelle degli altri ho imparato, ma con le mie non ancora”.
E poi, spiega perché parli di lui in un certo modo: “Quando parlo di lui al presente, mia mamma faceva l’insegnante di italiano non è che non conosca i tempi e le coniugazioni, ma parlo al presente perché penso che lui sia presente e quindi uso il presente”.
Dopo la sua scomparsa, Maria De Filippi è tornata a lavorare quasi subito. Per riprendere in mano la sua vita ma anche per onorare i tanti insegnamenti appresi da lui, tra i primi a credere nel suo talento televisivo. Sul palco, per ricordarlo, c’era anche Fabio Fazio, a cui aveva concesso una delle sue ultime interviste in collegamento da casa.
La lettera di Luciana Littizzetto
Tra i tanti a ricordare Maurizio Costanzo c’era anche lei, Luciana Littizzetto, legata a Maria De Filippi da un’amicizia profonda. È stata lei a emozionare tutti attraverso una lunga lettera con la quale l’ha omaggiato al meglio: “Ciao Maurizio, o Maury come ti chiamano qui, o Costanzo come ti chiamano gli italiani. Te ne sei andato da un anno e da allora la tv non è più la stessa. Qui è un po’ come il Louvre senza la Gioconda o Atene senza il Partenone o Sanremo senza Vessicchio. Certo, si va avanti, ma ti accorgi che manca qualcosa. Perché tu sei stato la televisione, più della parabola, del telecomando o del tubo catodico. Sei stato l’invenzione, quello che prima non c’era, in tv c’è un avanti C e un dopo C, dove C sta per Costanzo. E sei stato il talk show, l’alto e il basso che si mescolano, le vite della gente che diventano storia”.
“Hai dato una chance anche a me, una piccola comica torinese agli inizi. Poi è arrivata la chiamata ‘le andrebbe di venire?’. Nemmeno il tempo di riagganciare che ero già in stazione. Poi quei minuti in attesa passati davanti alla porta del tuo camerino insieme agli altri ospiti della puntata, tra politici, magistrati, scrittori, ballerine, giornalisti, scappati di casa, sembrava il bar di Guerre Stellari”, ha raccontato, tornando indietro nel tempo fino ai suoi esordi improbabili e invece così chiari a Maurizio Costanzo, che aveva già capito il suo valore.
Infine, il ringraziamento per Maria De Filippi: “E voglio dire grazie a Maria per avermi fatto salire qui su questo palco a ricordare il tuo Maurizio. Il tempo non cambia nulla del dolore, ma ricordare insieme è una specie di carezza che lo rende un po’ più lieve. Siete una bella coppia. PS: Maurizio, almeno da lassù, cambiando prospettiva, hai capito cosa c’è dietro l’angolo?”.