Sensualità, libertà, presenza scenica. Il primo grande concerto di Elodie a San Siro è stato tutto questo, e anche di più. Un live costruito come uno show internazionale che ha portato sul palco musica, performance e simboli attraverso il talento di una donna che, con concentrazione e visibile emozione per un palco sognato da molti, è stata capace di cantare quello in cui crede lasciando il segno.
Elodie incanta San Siro
Mesi di preparativi, concentrazione e impegno sembrano non bastare mai quando l’obiettivo appare mastodontico: sconvolgere San Siro.
Ma Elodie, ormai parte dell’Olimpo della musica italiana, ci è riuscita benissimo: sul palco dello stadio milanese alla data di apertura del suo tour, la cantante ha regalato ai fan uno spettacolo mozzafiato, completamente in linea con se stessa.
Sul palco, davanti a 45.000 persone, ha messo in scena uno spettacolo pensato in ogni dettaglio. Uno show diviso in quattro atti, Audace, Galattica, Erotica e Magnetica, veri e propri capitoli del suo racconto personale. Un viaggio dentro e fuori di sé tra desiderio, potenza, energia e fragilità con un’estetica propria.
Il vero filo rosso resta, ovviamente, Elodie e la sua piena padronanza del palco: la cantante ha danzato, cantato ricordandoci che le grandi popstar possono avere successo senza perdere quel tratto personale che le rende uniche. A rendere lo show ancora più speciale, una serie di ospiti che hanno accompagnato l’artista in momenti diversi della serata. Prima Achille Lauro con Folle città e Rolls Royce, poi l’intramontabile anima rock di Gianna Nannini con America, Nina Kraviz e il finale accanto a Gaia sulle note di Ciclone e Chiamo io chiami tu.

Elodie riempie San Siro di inclusione e sensualità
Protagonisti dello show, insieme alla cantante, diversi messaggi di inclusione e libertà. Chi la segue lo sa: Elodie non è mai stata una che le manda a dire e a San Siro lo ha confermato senza filtri né paure.
Tra le luci, la musica e l’energia, l’atmosfera ancora più calda, quel palco è diventato uno spazio dove sentirsi liberi di essere chi si è, senza maschere o compromessi. Corpi diversi, femminilità sfaccettate, performance che celebravano la libertà di espressione in tutte le sue forme.
Nel mese che celebra il Pride e in un momento in cui parlare di inclusione non è mai banale, Elodie ha dato tutto: i ringraziamenti alla comunità queer, il Make Equality Great Again che abbraccia la comunità LGBTQIA+, l’energia condivisa durante Bagno a mezzanotte e quel gesto finale, la bandiera palestinese portata in scena: una presa di posizione forte e senza giri di parole.

E non è un caso che il suo ultimo album si chiami proprio Mi ami mi odi: un mix di canzoni che raccontano le contraddizioni dell’amore e la complessità di essere se stessi, proprio come Elodie fa sul palco e nella vita.
E dopo questo debutto, in cui ci sentiamo di promuoverla, il prossimo grande palco è quello di Napoli, dove canterà allo stadio Diego Armando Maradona il 12 giugno.