Laura Iucci, UNHCR: “Cifra record di persone in fuga e questo è il momento più difficile”

Laura Iucci, UNHCR: "È essenziale far sentire il nostro calore" perché hanno perso tutto: sono oltre 114 milioni le persone in fuga da guerre e violenze

Foto di Federica Cislaghi

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

Oltre 114 milioni di persone nel mondo sono in fuga da guerre e violenze, e tra queste, 4,7 milioni si preparano a un inverno estremamente difficile in luoghi come l’Ucraina, la Siria e l’Afghanistan, dove molte famiglie lottano per proteggersi dal freddo, trovare rifugio e cibo, a causa dei crescenti prezzi dell’energia e delle materie prime.

Lo attesta il recente rapporto “Mid-Year Trends” dell’UNHCR che lancia la campagna “Fai sentire il tuo calore” con l’obiettivo di raccogliere fondi per fornire assistenza vitale a quasi 5 milioni di persone in 8 paesi.

Laura Iucci, direttrice della raccolta fonti UNHCR Italia, ci ha spiegato quali sono le emergenze più pressanti in vista dell’inverno per le milioni di persone in fuga da guerre e violenze e quali sono gli obiettivi del progetto “Fai sentire il tuo calore”.

Laura Iucci UNHCR
Fonte: Ufficio stampa UNHCR
Laura Iucci, direttrice della raccolta fondi UNHCR Italia

Qual è l’obiettivo della campagna UNHCR “Fai sentire il tuo calore”?
La campagna di UNHCR “Fai sentire il tuo calore” ha l’obiettivo di raccogliere fondi a sostegno del nostro piano di aiuti invernali a beneficio di 4,7 milioni di rifugiati e sfollati vulnerabili in 8 Paesi: Afghanistan, Egitto, Giordania, Iran, Libano, Pakistan, Siria e Ucraina. L’inverno è il momento dell’anno più difficile per le famiglie in fuga da guerre violenze e persecuzioni. Sono purtroppo moltissime. La stagione fredda comporta numerosi rischi per la sopravvivenza delle persone già vulnerabili in quanto costrette a vivere in rifugi di emergenza non isolati termicamente o in appartamenti danneggiati dai bombardamenti. Se pensiamo che in alcune aree di questi Paesi le temperature scendono di molti gradi sotto lo zero non è difficile immaginare quanto la vita stessa di queste persone sia a rischio. In una situazione del genere anche una semplice coperta può fare la differenza. Ecco perché’ è essenziale “far sentire il nostro calore”. 

I fondi raccolti a cosa serviranno?
Serviranno innanzitutto a garantire un posto sicuro e caldo da chiamare casa. Stiamo lavorando, infatti, alle riparazioni delle abitazioni danneggiate dai bombardamenti e all’isolamento termico delle case e degli alloggi di emergenza per metterle al riparo da vento, pioggia e gelo. Lavoriamo inoltre per ampliare e migliorare gli alloggi, le strutture di accoglienza e le infrastrutture nei campi che ospitano rifugiati e sfollati. Forniamo inoltre beni di prima necessità, fondamentali per la sopravvivenza quali coperte termiche, sacchi a pelo e abiti invernali. Un’altra modalità di intervento che sempre più utilizziamo è l’assistenza economica diretta. Si tratta di contributi in denaro per le famiglie vulnerabili. È uno strumento indispensabile che tutela la dignità delle famiglie e assicura loro la libertà di scegliere cosa comprare per far fronte ai bisogni vitali della propria famiglia.

 A quali Paesi verranno destinati?
Il piano si articola intorno a 3 gravissime emergenze umanitarie Afghanistan, Siria e Ucraina e prevede l’assistenza sia agli sfollati in questi Paesi che ai rifugiati siriani in Egitto, Giordania, Libano e gli afghani che sono fuggiti in Iran e Pakistan. Complessivamente abbiamo identificato 4.745.860 persone che necessitano aiuti urgenti alle quali dobbiamo garantire un rifugio dignitoso, sicuro e caldo. Il nostro appello è urgente: con il freddo alle porte, ogni istante conta. Ogni contributo, grande o piccolo che sia, è fondamentale e prezioso.

I numeri di rifugiati e sfollati sono in aumento?
In questo momento nel mondo 114 milioni di persone sono in fuga da guerre, violenze e persecuzioni. Una cifra record e un risultato diretto del proliferare di conflitti brutali e del fallimento nel garantire pace e sicurezza. Purtroppo, la condizione di molti fra loro, soprattutto i bambini, gli anziani e in generale dei più fragili, diventa ogni giorno più complicata: devono affrontare gravi e crescenti difficoltà, in particolare l’aumento del costo dell’energia e delle materie prime alimentari, la povertà estrema, l’insicurezza alimentare, ma anche la perdita di opportunità di lavoro a causa della situazione economica e dell’impatto a lungo termine della pandemia COVID-19. A questo si aggiunge anche la crisi climatica che sta causando disastri naturali sempre con maggiore frequenza, intensità e imprevedibilità.

 Come viene organizzata l’assistenza umanitaria in questi Paesi?
Lo staff sul campo di UNHCR lavora già da diversi mesi per pianificare e organizzare al meglio il piano di aiuti. A partire da settembre e per tutti i mesi invernali, lo staff sul campo di UNHCR, con il contributo dei nostri partner, lavora senza sosta per fornire aiuti urgenti e supporto umanitario ai rifugiati e agli sfollati per aiutarli a sopravvivere alle dure condizioni invernali. Per la realizzazione del piano servono 267 milioni di dollari. Purtroppo, lo scorso anno non siamo riusciti a fornire aiuti invernali a quanti ne avrebbero avuto bisogno, la carenza di risorse non ce l’ha purtroppo consentito. Per questo ci appelliamo alla generosità di tutti, la nostra speranza è di riuscire a raggiungere tutte le persone che ne hanno bisogno. Con il contributo di tutti piccolo grande che sia siamo convinti di potercela fare.

 Come è possibile sostenere la campagna “Fai sentire il tuo calore”?
Si può sostenere la campagna “Fai sentire il tuo calore” effettuando una donazione online oppure, è possibile utilizzare una delle seguenti opzioni: paypal, bonifico bancario o bollettino postale intestato a UNHCR – Causale: Aiuti per l’inverno.

UNHCR
Fonte: Diego Ibarra Sanchez
“Fai sentire il tuo calore”, il progetto di UNHCR per aiutare i profughi nel mondo

Paesi in emergenza

Ucraina, affrontare il gelo in case danneggiate, senza calore ed elettricità 

Con oltre 6,2 milioni di rifugiati e più di 5 milioni di sfollati interni, il Paese si appresta a vivere il suo secondo inverno in guerra. In Ucraina le temperature invernali possono scendere parecchi gradi sotto le zero. Moltissime case sono state danneggiate o distrutte dai bombardamenti. Non tutti i danni causati alle infrastrutture energetiche e di riscaldamento lo scorso inverno sono stati riparati e c’è un alto rischio che vengano attaccate di nuovo.  UNHCR è al lavoro per dare sostegno a 900 mila persone che hanno bisogno di assistenza urgente per l’inverno. Gli interventi sul campo mirano ad assicurare assistenza abitativa alla popolazione sfollata, compreso il sostegno ai costi di affitto, l’isolamento termico degli alloggi danneggiati e la fornitura di stufe e kit termici; aiuti in denaro per il fabbisogno energetico invernale, tra cui combustibile o generatori elettrici, per le persone più vulnerabili; consegna di kit invernali con coperte termiche, termosifoni, trapunte e lanterne solari, che saranno distribuiti alle persone che vivono lungo la linea del fronte o che hanno esigenze e vulnerabilità specifiche.

Afghanistan, dove le temperature possono scendere fino a quasi -25 

In Afghanistan vivono 3,2 milioni di sfollati interni; oltre 3,4 milioni di rifugiati afghani si trovano attualmente in Iran e 2,1 milioni in Pakistan. UNHCR ha identificato in totale 1 milione e 890 mila persone per le quali l’inverno rappresenta un immediato e grave pericolo per la sopravvivenza. Ad aggravare il quadro, il 7 e il 15 ottobre scorsi l’Afghanistan è stato sconvolto da forti terremoti nella provincia di Herat che hanno causato migliaia tra vittime e feriti, 12 villaggi sono stati completamente distrutti e più di 440 colpiti e 2.500 case crollate. In un vasto territorio nel quale le temperature invernali possono scendere fino a -25, l’inverno rappresenta una grave minaccia per le famiglie sfollate, soprattutto per quelle che vivono sotto le tende, in rifugi danneggiati o in alloggi senza protezioni e quindi più esposti al freddo gelido.

Siria, il gelo in arrivo sul tredicesimo inverno di crisi

Questo sarà il 13° inverno consecutivo lontano da casa per molti rifugiati siriani: sono 6,7 milioni quelli sfollati in Siria, 5,2 milioni di rifugiati siriani si trovano in Libano, Turchia, Giordania, Iraq ed Egitto (paese che ospita anche 310 mila rifugiati sudanesi arrivati di recente). Il freddo intenso in gran parte del Medio Oriente, combinato con frequenti tempeste invernali, crea condizioni molto pericolose per la sopravvivenza. Inoltre, in Siria il terremoto dello scorso febbraio ha causato la distruzione di rifugi e dei mezzi di sussistenza della popolazione sfollata a causa del conflitto, aggravando ulteriormente le loro difficoltà.

Fonte bibliografica

UNHCR, Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati