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Disturbi dell’orgasmo
Lasciarsi andare al partner significa anche scoprire forza dal sentirsi vulnerabili. L’orgasmo rappresenta un “trionfo” di sensazioni legate al sistema vascolare, endocrino, muscolare e nervoso. Il cervello gioca un ruolo fondamentale. A volte quel che pensiamo lo rallenta, inibisce o blocca. Le condizioni psicologiche, la salute fisica globale e il nostro livello di autostima sono strettamente legati all’orgasmo. La fiducia che abbiamo in noi stessi/e gioca un ruolo fondamentale nel processo graduale di eccitamento che si “conclude” nell’orgasmo, quando si vive il piacere in modo rilassato e pieno. L’esperienza dell’orgasmo risulta travolgente e a essa segue la fase della risoluzione in cui si sperimenta rilassamento muscolare e benessere generale.
Esistono molti disturbi che bloccano l’orgasmo e la fase successiva come il disturbo da avversione sessuale, il disturbo del desiderio (fase iniziale caratterizzate dal forte bisogno fisico e mentale di avere un rapporto con la persona che ci attrae), il disturbo dell’eccitazione (fase che precede l’orgasmo e si caratterizza per una sensazione di piacere sessuale con erezione nell’uomo e lubrificazione nella donna), il disturbo da dolore sessuale (dispaurenia), il vaginismo. Ricordiamo che entrambi i tipi di orgasmo nella donna (clitorideo o vaginale/coitale) nascono dalla stimolazione del clitoride e si vivono prima di tutto nel “cervello” e possono dar luogo a esperienze di immenso piacere visibile attraverso lo squirting, liquido sacro della donna. Anche nell’uomo l’orgasmo – visibile grazie all’eiaculazione – sintetizza una serie di processi psico-neuro-fisiologici che si verificano durante l’acme nella fase dell’orgasmo del ciclo di risposta sessuale che arrivano all’acme, punto massimo di piacere.
5 fattori che bloccano l’orgasmo e diminuiscono l’autostima
Vediamo insieme i 5 fattori che inibiscono o bloccano totalmente l’orgasmo e hanno effetti negativi sul senso dell’autostima:
Paragoni e senso di vergogna
Paragonarsi a qualcuno o paragonare il partner a precedenti relazioni non aiuta il raggiungimento del piacere. Lo stesso vale per condizioni di vergogna verso il proprio corpo o in generale verso la sfera intima. La vergogna blocca l’espressione, la limita e la danneggia. Migliorare il rapporto con il proprio corpo, accettarsi e accettare il partner nelle sue imperfezioni rappresenta la via migliore per godere a pieno.
Pensare che l’orgasmo sia il punto d’arrivo
Alcune persone intraprendono un approccio intimo pensando subito all’orgasmo come al punto di arrivo. Dobbiamo invece invertire la rotta e goderci il momento presente e l’istante in cui una persona si dona a noi o noi ci doniamo a lei. Il sentiero per arrivare al piacere parte da una carezza e significa essa stessa piacere puro. Se si pensa all’orgasmo come all’obiettivo raramente si riesce a godere in pieno e a lungo, la mente rimane fissa su un punto e non si procede oltre nel conoscere se stessi/e e l’altro/a.
Giudizio svalutante sul proprio corpo
Se non si ha confidenza col proprio corpo si rischia di non volerlo condividere con un’altra persona e questo alla lunga fa male al rapporto. Guardatevi allo specchio e cercate di elencare le cose che vi piacciono. Parlate anche con voi stesse allo specchio, cercate di costruire un legame con la vostra persona. Se da piccole avete avuto giudizi, critiche, polemiche sul vostro aspetto, diventa difficile accettarsi pienamente e godere della stimolazione sessuale. Diventare consapevoli delle proprie zone erogene rappresenta un altro passo importante; cosa vi porta piacere e quali zone sono sensibili. Comunicatelo a voi stesse e poi al partner, in modi espliciti o impliciti, anche giocando, scherzando.
Non dialogare col partner
Spesso l’orgasmo non si raggiunge se manca il dialogo. Parte fondante del rapporto di coppia, il dialogo rappresenta la base del piacere. Non troppo, non poco, il giusto. Se ci sono state delle mancanze di rispetto non palesate, se non si perdona al partner qualcosa di cui vale la pena parlare, sarebbe bene farlo. In sintesi, quel che non si ritrova sul piano della coscienza va a finire tra le lenzuola. Cercate sempre di parlare con la persona con cui condividete l’atto sessuale; il dialogo fa bene al rapporto intimo.
Pensieri, colpa, piacere
Se si vive il piacere come un peccato, magari per credenze tramandate nella famiglia, si innesca l’inibizione e diventa un problema vivere pienamente l’orgasmo. Alcune credenze religiose radicate ma non sentite nel profondo portano a non lasciarsi andare e mantenere forme di controllo molto controproducenti che non permettono di aprirsi pienamente al piacere. La morale riesce a creare inibizione del piacere in modo importante, anche se il partner ci piace e ci eccita molto. Questo meccanismo autoboicottante non permette di godere a pieno e a volte ha proprio l’effetto di una bomba che autoesplode (o implode) dentro al rapporto. Se la mente non stacca mai, oltre ai sensi di colpa, ci si trova a gestire un contatto fisico senza viverlo pienamente e questo rende molto difficile darsi all’altro o all’altra.