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3 cose che non sai sulle articolazioni
Le articolazioni – lo dice il nome stesso – articolano, rendono mobile e insieme conferiscono un assetto stabile. Abbiamo articolazioni nel corpo ma anche nel cranio e nel bacino. Hanno diversi gradi di movimento a seconda delle funzioni; pensando alla spalla, per esempio (che sarebbe l’insieme di 5 diverse articolazioni (sterno-costo-claveare, acromion-claveare, scapolo-toracica e sottodeltoidea, gleno-omerale o scapolo-omerale), abbiamo un range di movimento molto diverso rispetto, per dire, alla coxo-fermorale. Se l‘anca ci serve per essere stabili, la spalla si collega alla mano che deve afferrare. Ognuno di noi le usa in modo diverso, facendo punto di scarico o punto fisso su una piuttosto che sull’altra. Sicuramente, tenerle in uno stato di benessere arreca beneficio a tutto l’organismo e permette di vivere bene il rapporto con il proprio corpo. In secondo luogo, le articolazioni non sono tutte uguali. Possono infatti essere classificate in modo diverso a seconda di quanto si muovono, quanto sono libere (struttura e funzione sono ovviamente molto legate). A seconda del grado di mobilità consentito dall’articolazione, abbiamo:
- Articolazioni fisse o Sinartrosi. Ovvero articolazioni ben incastrate tra loro con pochissimo movimento se non di minimo scivolamento. Sono segmenti ossei continui deputati a stare insieme in modo saldo. A seconda del tipo di tessuto connettivo interposto le sinartrosi vengono distinte in: sindesmosi, sincondrosi, sinfisi, sinostosi. Un esempio di sinfisi? L’anello fibroso tra i due emilati che connettono la zona ischiatica e pubica ovvero la sinfisi pubica, un vero e proprio anello che permette la congruenza tra le due superfici ossee. Per i segmenti ossei che si trovano collegati da connettivo fibroso invece intendiamo strutture come le superfici tra radio e ulna e tibia e perone oppure il legamento ioideo.
- Articolazioni ipomobili o anfiartrosi. Hanno, rispetto alle precedenti, maggiore mobilità e sono legate da tessuto di natura cartilaginosa. Un esempio classico sono i dischi intervertebrali.
- Articolazioni mobili o sinoviali. Danno grande ampiezza di movimento e vengono anche definite come “diartrosi”. A loro volta godono di una suddivisione in 6 categorie principali in base ai movimenti possibili: enartrosi (o a sfera), trocleartrosi (o ginglimo angolare), condilartrosi (due superfici ellissoidali), trocoidi (a ginglimo laterale parallelo), artrodie (come nella mano e nel piede, ossa che accolgono piccoli gradi di scivolamento), a sella (una delle ossa ha una superficie convessa mentre l’altra ha una superficie concava).
Esistono anche rapporti tra i visceri, che in osteopatia prendono comunque e sempre il nome di articolazioni, in questo caso articolazioni viscerali. Il trattamento degli organi interni si occupa di risolvere gli squilibri determinati da disfunzioni e lesioni a livello viscerale.
Infine, ci sono determinate abitudini che le danneggiano. Primo tra tutti lo stile di vita sedentario, che non permette alle capsule di lubrificarsi e alle articolazioni di mantenere il loro livello di scivolamento naturale. Mangiare troppe farine e troppi zuccheri danneggia tantissimo le articolazioni e crea delle infiammazioni interne che non danno beneficio alle strutture di sostegno. Un alimento che favorisce molto il benessere delle articolazioni è l’olio di pesce, soprattutto di pesce d’acqua dolce (come il salmone selvatico, la trota) ma anche di mare (come il tonno, il merluzzo, la sardina). Ricco di omega 3, favorisce lo scivolamento e la lubrificazione articolare.
Rinforzare le articolazioni: 4 consigli utili
Vuoi prenderti cura delle articolazioni ma non sai da dove iniziare? Oltre ai consigli alimentari che abbiamo dato, un altro consiglio utilissimo se decidi di rinforzare le articolazioni: fare stretching. L’allungamento muscolare permette di mantenere le articolazioni in salute e aiuta la vascolarizzazione, la comunicazione a livello nervoso e la trasmissione a livello linfatico. Benissimo allungarsi specie dopo una passeggiata o una camminata in natura.
Inoltre, cerca di idratarti a sufficienza: il benessere delle giunture dipende tantissimo dal nostro grado di idratazione e una carenza di liquidi determina un assetto rigido delle stesse. Evita le bevande zuccherate e non eccedere con gli alcolici, che richiedono tantissima idratazione successiva. Attenzione soprattutto in estate, quando il caldo fa perdere un sacco di sali minerali attraverso il sudore.
Anche la mente gioca un suo ruolo importante: hai mai fatto caso che quando ci sentiamo bloccati/e non riusciamo ad andare avanti e anche le articolazioni si mettono a scrocchiare in modo insistente? Lavora quindi anche sul mentale, cerca di sentirti davvero elastica, pronta ad alzarti ogni 40 minuti anche se magari stai facendo un lavoro sedentario. Pensati fluida, in movimento, elastica, adattabile, resiliente. Il modo in cui ti percepisci influenza tutto il corpo e anche le ossa.
Puoi anche decidere di fare scorta di sali minerali che rinforzano le articolazioni in modo efficace: via libera allo zolfo che trovi nelle crucifere (cavoli, broccoli…) e nelle liliacee (asparagi, cipolla, porro, erba cipollina…); benissimo anche procacciarsi il magnesio, che ritrovi in piselli, legumi di vario tipo e infine il silicio, presente per esempio nella frutta secca, che arreca benessere a cartilagini e ossa. Sono indicati anche minestroni caldi, verdura in enormi dosi, zuppe e verdure.