Terapia di coppia: come si svolge e quando è utile

Vuoi saperne di più sulla terapia di coppia? Scopri come si svolge e in quali casi è utile

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Antonella Lobraico

Editor specializzata in Salute & Benessere

Specializzata nella comunicazione online, ha collaborato con testate giornalistiche, uffici stampa, redazioni tv, case editrici e agenzie web in progetti su Salute e Benessere.

La quotidianità della vita di una coppia è costellata da eventi di condivisione meravigliosi, da affetto reciproco, da impegni. Tuttavia, c’è anche un altro lato della medaglia che può presentarsi di rado, come di frequente, ovvero quello costituito da incomprensioni, discussioni, conflitti, fino ad arrivare (in alcuni casi) ad un vero e proprio allontanamento.

D’altronde, non è sempre facile andare d’accordo e questo vale tanto per una coppia longeva quanto per una giovane. Dietro, possono celarsi ad esempio, punti di vista differenti o una modalità di approccio nei confronti degli eventi che ha subìto dei cambiamenti con il trascorrere degli anni. Il risultato può essere un clima di tensione, accentuato a volte, da una mancata o errata comunicazione.

A questo punto, diventa fondamentale sbloccare la situazione, affrontare il periodo di crisi per poi ritrovarsi.

Un grande aiuto arriva soprattutto dalla terapia di coppia, un percorso da fare con la partecipazione di entrambi i partner con il supporto di un professionista del settore, il quale dopo una valutazione della situazione, proporrà la modalità di intervento. È poi possibile fare un percorso individuale focalizzato sulla propria vita di coppia, ma è un lavoro diverso.

Come si svolge e quando è utile, dunque, la terapia di coppia? Ne abbiamo parlato con la Dottoressa Sara De Maria, Psicologa-psicoterapeuta individuale e di coppia, specializzata in Psicoterapia Sistemico-Relazionale, Operatrice certificata di training autogeno. È anche co-ideatrice di Vitamina di Coppia, un programma gratuito basato sull’invio di una mail al mese con testi, video, podcast e attività da svolgere rigorosamente con il proprio partner.

Come si svolge

«Una seduta di terapia di coppia può svolgersi online oppure dal vivo. Il mio metodo di lavoro affinato in quasi venti anni di pratica, è principalmente basato sul modello sistemico-relazionale e integrato con altri metodi e modelli di psicoterapia. Iniziamo col dire che c’è sicuramente differenza tra il primo incontro e gli eventuali successivi», spiega la dottoressa.

L’obiettivo della terapia di coppia è quello di sviscerare le problematiche alla base dei conflitti della coppia per risolverle e ritrovare l’equilibrio che prima consentiva ai partner di affrontare serenamente la vita quotidiana.

Cosa accade nel primo incontro

«Nel primo incontro cerco di comprendere la situazione dei partner per poter capire se effettivamente possiamo lavorare in coppia. Al termine del primo colloquio, se offro la mia disponibilità a lavorare con loro, propongo un progetto di intervento, ovvero le aree su cui intervenire e gli strumenti da utilizzare.

Diversamente, nel caso in cui il problema non risieda nell’interazione tra i due, piuttosto in una crisi recente o perdurante o ci sia una situazione che rientra nello spettro della violenza domestica reciproca o unidirezionale, propongo di lavorare individualmente per poi eventualmente passare a lavorare assieme. Succede infatti che nel colloquio emergano degli elementi che rendono evidente la necessità per i membri della coppia di effettuare dapprima un percorso personale in psicoterapia, poiché se questi elementi non vengono trattati individualmente, rischiano di impedire il progredire del lavoro di coppia.

Nei casi in cui io offra la mia disponibilità e il progetto di intervento, chiedo alla coppia di valutare se accettare o meno la proposta ricevuta e decidere assieme se desiderano investire tempo, emozioni e denaro in un percorso che li accompagnerà a una nuova versione della loro coppia. Saranno poi loro a contattarmi per fissare il primo dei successivi colloqui che avranno cadenza più o meno quindicinale», continua l’esperta.

Cosa accade negli incontri successivi

«Le consulenze che seguiranno potranno avere dei contenuti psicoeducativi, ovvero contempleranno informazioni su come funzionano le dinamiche del conflitto, gli aspetti fisiologici che le attivano e gli strumenti per gestirle. Ci saranno momenti di esplorazione delle storie famigliari reciproche, ci saranno momenti di esercitazioni pratiche per migliorare l’efficacia del dialogo e una volta rinforzato il legame e la fiducia, ci sarà spazio in abbondanza per processare gli eventi sgradevoli ed eventualmente quelli traumatici che hanno segnato la loro storia».

Quando è utile?

«La terapia di coppia è indicata quando il problema appartiene alla coppia ed entrambi i membri hanno partecipato a crearlo e a tenerlo in piedi, nonostante gli sforzi per risolverlo.

Può essere utile quando:

  • ci sono difficoltà ad affrontare argomenti importanti senza litigare;
  • “da quando sono nati i figli il nostro rapporto è diventato insoddisfacente”.
  • la maggior parte dei litigi e dei malumori è in merito alla\e famiglie di origine;
  • “l’altro non tiene conto dei miei bisogni”;
  • c’è un brutto clima emotivo in casa e si rinvia il più possibile l’ora del rientro;
  • il tradimento ha creato una rottura che sembra impossibile risaldare;
  • non si riconosce più il proprio partner come oggetto della scelta fatta tempo prima;
  • non si sa se lasciarsi o riprovare;
  • lasciarsi sembra impossibile, anche se entrambi i coniugi lo desiderano;
  • nonostante un grande sentimento di amore reciproco, spesso ci si fa del male;
  • uno dei coniugi si sente escluso dal gruppo che l’altro ha creato con i figli;
  • ci sono difficoltà di gestione, ad esempio quando sono presenti figli del matrimonio precedente», conclude la dottoressa.

Per poter avere dei benefici, è importante che entrambi i partner credano nella terapia di coppia, che si fidino del proprio terapeuta e che partecipino attivamente al percorso. Il professionista che conduce la terapia di coppia non deve essere considerato come una sorta di “giudice” che “darà ragione” a un componente della coppia invece che all’atro. Piuttosto a un arbitro neutrale con competenze specifiche che accompagna la coppia in un percorso di “ricostruzione”, favorendo il confronto pacifico e la risoluzione dei problemi.