Mi ha tradita, mi ha lasciata e ora vuole tornare

Insieme fin da giovanissimi, mettono su famiglia ma poi lui perde la testa per un'altra e va a vivere con lei. Però, quando questa lo molla, lui chiede di tornare a casa

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Marina Mannino

Giornalista

Laureata in Lettere, è stata la caporedattrice di una famosa rivista per ragazze e ha lavorato nella produzione musicale. Scrive per diverse testate e per DiLei si occupa di test sulla personalità, della rubrica #segretidelcuore e scrive articoli per la sezione DiLei GirlZ.

Ho 36 anni, un figlio di 3 anni. Avevo un compagno. Fidanzati giovanissimi, qualche ripensamento iniziale, poi la decisione di mettere su famiglia. Due anni fa le cose iniziano a scricchiolare. Lui, che era pantofolaio, improvvisamente si trasforma in un uomo dinamico, attento alla forma fisica. Finché scopro che ha una storia con una collega. Lascia casa nostra e va a vivere da lei. Io distrutta, tocco il fondo ma devo restare in piedi perché nostra figlia ha bisogno di me. Oggi non posso dire di stare bene, ma sto sicuramente meglio, curo le mie ferite. Lui però bussa di nuovo alla mia porta. L’altra l’ha mollato. Mi chiede di tornare, mi dice che ha sbagliato, che siamo una famiglia. Io vacillo. Lui è stato il grande amore della mia vita, il padre di mio figlio. Che faccio? Sara

Il tradimento può scardinare il rapporto più consolidato, perché spezza il patto di fiducia che c’è tra due persone. Un patto costruito grazie al sentimento forte che si è creato, al tempo vissuto insieme, alla condivisione di un progetto di vita, ai figli che sono nati. E alla (presunta) profonda conoscenza reciproca.

Il tradimento lascia sgomente, ferite, umiliate. Poi però ci si rende conto che, per la nostra salvaguardia e per quella dei figli, dobbiamo cominciare a ricostruire. E se proprio allora il traditore, che aveva compiuto una scelta definitiva andando via di casa, vuole tornare sui suoi passi? Le strade da seguire possono essere due: il perdono o l’addio.

Il perdono è una strada difficile

L’indulgenza non significa debolezza. Tutt’altro. Per perdonare ci vuole forza. Bisogna calmare il dolore, placare il risentimento, tacitare la rabbia. Guardare a ciò che si è ricostruito da sole e scegliere di ricominciare a condividere. Recuperare il sentimento e riportarlo in vita, senza recriminazioni e risentimenti. Ce la sentiamo di intraprendere la strada dell’assoluzione? Il nostro amore per lui è davvero così forte? E lui è realmente ancora innamorato di noi?

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Prendiamoci tempo per rispondere a queste e ad altre mille domande che ci verranno in mente. Ma cerchiamo di capire se, nel nostro cuore, “sentiamo” di poter ricostruire quel patto di fiducia che c’era tra noi. La parola fiducia viene dal latino fides, che significa “onestà, parola data, credibilità, impegno”. Saremo noi quindi a dover credere di nuovo all’onestà dell’uomo che ci ha tradito ma si è pentito, se vogliamo ricostruire la nostra relazione e uscirne migliorati.

Teniamo però bene in mente che se perdoniamo per il bene dei figli senza risolvere il conflitto che c’è con il nostro compagno, non sarà né incoraggiante né educativo per loro crescere con due genitori che non hanno più niente da dirsi e si comportano da estranei o, peggio, creano un clima familiare teso e conflittuale.

L’addio, per ricominciare

Se il tradimento ci ha ferite irrimediabilmente, se lui tende ad essere recidivo (tanto ormai i segni li riconosciamo), se l’amore di un tempo è sfumato nell’indifferenza e soprattutto se la vita che ci siamo costruite da sole ci sembra migliore di quanto potrebbe essere la convivenza con lui, prendiamo in considerazione che forse tra noi sia davvero finita. Se lui vuole tornare a tutti i costi nella nostra esistenza e in quella dei figli non si arrenderà tanto facilmente e potrebbe ricorrere a colpi bassi dolorosi e scorretti. Prima di fare qualsiasi mossa consultiamo un legale e magari facciamoci aiutare da una psicoterapeuta.

La priorità è il benessere nostro e dei nostri figli che, inevitabilmente, soffriranno non poco della fine della famiglia come loro la conoscevano. Ma crescere con un papà e una mamma il cui rapporto si è deteriorato può nuocere anche alla loro stessa educazione sentimentale. Se decidiamo per l’addio, avremo accanto chi ci vuole bene – i nostri genitori, gli amici più cari – che formeranno comunque una famiglia speciale per i nostri bambini.