Infedeltà coniugale: quali sono le conseguenze giuridiche?

Quali sono le conseguenze legali dell'infedeltà coniugale? Scopri cosa si rischia

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Rita Paola Maietta

Giornalista pubblicista

Giornalista e blogger dal 2010, le piace scrivere di moda, design, casa, matrimonio e lifestyle mentre si destreggia nella vita da mamma.

In tempi moderni, le coppie sono portate a sposarsi soprattutto per amore molto più che in passato, dove vigevano magari obblighi ed opportunità. Nel momento in cui si decide di diventare marito e moglie si fa un’assunzione di responsabilità di tutto ciò che quella unione comporta.

Il tradimento o infedeltà coniugale che dir si voglia, porta con se tanto e cuori spezzati. Al di la di questo, ci sono anche delle conseguenze di un altro tipo: quelle con la legge. Ebbene sì, perché il matrimonio è un contratto tutelato giuridicamente.

Se il matrimonio non va come sperato, bisogna chiederne lo scioglimento attraverso una richiesta di separazione e di divorzio. Tali richieste sono aumentati tantissimo negli ultimi anni, sia in Italia che all’estero. Tra i motivi principali delle richieste c’è proprio l’infedeltà coniugale.

Dopo gli svariati lockdown a causa del mostro invisibile che il mondo ha dovuto combattere, ci sono state delle conseguenze anche dal punto di vista sociale. Sul finire del 2020, infatti, i divorzi in Italia sono aumentati del 60% rispetto al 2019. Tra le cause ci si può annoverare la convivenza forzata che ha fatto emergere, ad esempio, dei lati caratteriali che non si conoscevano dell’altro. Un dato sconcertante, però, è stato che, il 40% di queste richieste di divorzio è stato causato da tradimenti, anche virtuali in un contesto in cui, l’amore è bello finché il partner non scopre l’infedeltà di chi tradisce.

Infedeltà coniugale: cosa s’intende

Le ragioni che potrebbero portare a tradire il partner sono numerose. Ci può stare che una persona si innamori di un’altra poiché al cuore non si comanda. Oppure, ci può essere la voglia di soddisfare una pulsione sessuale e tante altre motivazioni.

Tuttavia, quando ci si sposa si stipula un contratto. Quest’ultimo, è tutelato dalla legge e, in particolare, dall’articolo 143 del codice civile. I due coniugi hanno gli stessi diritti ma anche gli stessi doveri. Entrambi, ad esempio, hanno il dovere alla fedeltà reciproca ma anche all’assistenza di tipo morale e materiale, a collaborare e a coabitare.

A differenza di ciò che accadeva in passato, il dovere di fedeltà deve essere rispettato sia dal marito che dalla moglie. Fino a qualche tempo fa, infatti, l’adulterio e la conseguente separazione, era permessa soltanto se fosse stato il marito ad essere tradito.

Per tradimento s’intende sia una relazione di tipo fisico che di tipo platonico che un soggetto sposato, intraprende con una persona diversa dal proprio marito o moglie. Il tradimento viene, per così dire, giustificato a livello giuridico ma porta con se delle conseguenze.

Il tradimento passibile per legge avviene soltanto tra due persone sposate che, però, non abbiano già intrapreso la strada della separazione o del divorzio. L’infedeltà può avere delle conseguenze giuridiche soltanto se si consuma tra due persone sposate. Dinanzi alla legge, dunque, non hanno valore i tradimenti fatti da fidanzati o conviventi. In questi casi, l’unica cosa prevista dalla legge potrebbe essere, al massimo, la restituzione dei regali che il partner tradito ha fatto all’altro infedele.

La parola tradimento spesso viene utilizzata come sinonimo ad adulterio. In realtà, giuridicamente parlando, l’adulterio fa riferimento ad una relazione di lunga durata condotta da uno dei due coniugi fuori dal matrimonio. Il tradimento, invece, si configura come una semplice scappatella che può durare anche solo una notte.

Sia nell’adulterio che nel tradimento c’è infedeltà coniugale ovvero la violazione di un obbligo previsto dalla legge. Entrambi, dunque, possono essere discussi in Tribunale.

Infedeltà coniugale: cosa dice la legge

Per i motivi di cui sopra, quando  si va a discutere la fine del matrimonio davanti ai giudici, per motivi di infedeltà coniugale, si va alla ricerca di un colpevole. Se costui viene riconosciuto durante le udienze in tribunale, gli può venire addebitata la separazione ovvero dovrà erogare gli assegni di mantenimento all’ex coniuge.

Per imputare un colpevole della fine del proprio matrimonio sarà necessario dimostrare che il tradimento è stato l’inizio della fine di un’unione che, prima di quell’episodio, era comunque sereno. Infatti, se la coppia dovesse aver avuto dei problemi anche prima dell’infedeltà, la separazione non sarà a carico del fedifrago.

Un altro importante aspetto da considerare fa riferimento alle conseguenze che il partner tradito potrebbe aver sviluppato. Il soggetto in questione, infatti, potrebbe richiedere un risarcimento danni. Si tratta di problemi di salute, siano essi fisici e psichici emersi dopo il tradimento, ma anche danni alla propria dignità e moralità. Ciò potrebbe verificarsi, ad esempio, se il tradimento è avvenuto in un contesto lavorativo oppure sociale che potrebbe influire seriamente sulla dignità e l’orgoglio del soggetto tradito. I danni potrebbero essere fatti al soggetto tradito anche rendendo palese il proprio tradimento. Ad esempio condividendo foto sui social. Approfondiremo la questione di seguito.

Anche rivelare un tradimento può costituire un reato perseguibile penalmente poiché verrebbe commesso il reato di molestie, passibile per legge secondo l’art. 660 del Codice Penale.

Addebito della separazione per infedeltà coniugale

Il giudice deve, quindi, stabilire che ci sia un nesso tra la violazione dell’obbligo di fedeltà e la fine del matrimonio. In questo caso, ci sarà l’addebitabilità. Altrimenti, si procederà con una sentenza.

Le conseguenze giuridiche immediate per l’infedele considerato colpevole della fine del matrimonio sono:

  • non avere diritto al mantenimento e agli alimenti;
  • essere escluso alla partecipazione dell’eredità se l’ex coniuge dovesse mancare;

A questo punto, è doveroso fare una distinzione tra mantenimento ed alimenti. Il primo è un sussidio economico che viene riconosciuto, secondo la legge, al coniuge considerato più debole. Il mantenimento può essere variabile in base al tempo ma anche alle possibilità economiche di chi deve erogarlo. In linea di massima, si calcola in base al tenore di vita che si era perpetrato durante il matrimonio. In altri casi, vengono considerati anche l’indipendenza del coniuge beneficiario e se può o meno trovare un lavoro.

Per quanto riguarda gli alimenti, questi dovrebbero essere riconosciuti sempre, indipendentemente dall’addebitabilità. Gli alimenti, infatti, devono essere erogati se la persona è in stato di bisogno e non può sopravvivere senza. Lo stato di bisogno è attestato nell’incapacità del soggetto di provvedere a se stesso e l’impossibilità di essere mantenuto dai parenti. Gli alimenti non possono cadere in prescrizione e non sono pignorabili.

Un altro discorso è quello della pensione di reversibilità. Quest’ultima potrebbe spettare lo stesso al coniuge separato anche se responsabile di tradimento e, dunque, della fine del matrimonio. Il che si iscrive nella parità di trattamento di entrambi i coniugi.

Oltre all’addebito della separazione, il giudice potrebbe riconoscere al soggetto tradito, il riconoscimento di un danno morale. In questo caso, egli avrà diritto ad un risarcimento che sarà proporzionale alla lesione ricevuta. I casi di risarcimento non sono molto frequenti perché ci dovrebbe essere, da parte del giudice, la verifica degli effettivi danni subiti dal soggetto tradito. Più frequente è il riconoscimento di un risarcimento se l’infedeltà ha comportato un danno nello stato di salute del coniuge. Rientra in questi problemi di salute anche la depressione. Per i problemi fisici, infatti, si potrebbe sborsare del denaro per le cure e proprio  questo sarebbe oggetto del risarcimento.

Oltre ai danni fisici accertati potrebbe essere chiesto il risarcimento anche per danni morali. Basti pensare ad un’infedeltà uscita alla luce del sole, alla diffamazione, il venir meno della reputazione e così via.

Ciascuna richiesta di risarcimento dovrà essere integrata con delle prove inequivocabili. Tra le prove potrebbero essere inseriti dei messaggi sui social che insultano il coniuge tradito. Il risarcimento potrebbe essere erogato anche dal coniuge a cui è stata addebitata la separazione. In aggiunta, potrebbe essere chiesto anche in caso di separazione consensuale, anche dopo diverso tempo. L’importo del risarcimento verrà valutato dal giudice sulla base di tutti gli elementi probatori che saranno presentati in Tribunale.

Ne consegue, dunque, in una visione semplicistica che sarebbe meglio tradire evitando comportamenti denigratori prediligendo piuttosto la discrezione. Si potrebbero risparmiare molti soldi.

Infedeltà coniugale online

Nella società attuale la libertà del singolo di fare le sue scelte tende a prevalere, anche a livello sessuale. Non è raro sentire di coppie, anche del mondo dello spettacolo, che si lasciano andare ad esperienze trasgressive con o senza il coniuge, per movimentare la propria relazione. Ciò è frutto di accordi comuni e consapevolezza di entrambi che non si configurerebbe come infedeltà. Perciò, univocamente, non si può dare un significato al tradimento.

Come abbiamo scritto poco più sopra, l’infedeltà coniugale può palesarsi anche online. Per poter attestare durante il procedimento di separazione, l’avvenuto tradimento, bisognerà procedere proprio come per i tradimenti reali. Con l’infedeltà che corre in rete, però, ci sono molti più elementi che lasciano traccia ovvero i messaggi scambiati oppure le applicazioni presenti sul telefono del fedifrago, i social per fare conoscenza, e via dicendo.  Dunque, anche un rapporto platonico nato in rete può essere considerato tradimento. Non a caso, ci ha pensato la Cassazione a regolamentare tali infedeltà, pur non essendoci stato il rapporto carnale. Per la cassazione, dunque, la fedeltà risulta essere un obbligo imperativo da rispettare sia per la moglie che per il marito.