I dieci anni di regno di Philippe e Mathilde del Belgio

Il Belgio è in festa per i dieci anni di regno di re Philippe e della regina Mathilde. Un re che ha stupito tutti facendo cambiare idea anche ai più scettici.

Foto di Gilda Faleri

Gilda Faleri

Royal editor

Royal Watcher toscana laureata in comunicazione. Conduce un programma TV dedicato alle famiglie reali e ha fondato uno dei primi blog italiani a tema royals.

Il re del Belgio festeggia dieci anni di trono. Nonostante i dubbi iniziali sulle sue capacità e la sua immagine di uomo freddo e impacciato, in questi anni Philippe ha stupito anche i più scettici regnando in modo quasi impeccabile.

I ritratti di corte

In occasione dei dieci anni di regno, il re Philippe e la regina Mathilde del Belgio hanno posato per alcuni nuovi ritratti ufficiali che saranno appesi alle pareti di tutti gli edifici amministrativi del Paese.

Per gli scatti in abiti eleganti, re Philippe indossa l’uniforme cerimoniale di generale dell’esercito. È con questa uniforme che ha prestato giuramento 10 anni fa al Palais de la Nation, il palazzo che ospita le due camere del parlamento federale. Le nuove foto hanno una notevole somiglianza con quelle scattate 5 anni fa: la regina Mathilde indossava un abito di una tonalità molto simile, sempre di Armani, oltre alla stessa tiara e agli stessi gioielli.

Mathilde, infatti, per le ultime foto indossa un abito di Armani Privè plissettato viola. Il colore dell’abito è molto simile alla tonalità ufficiale dell’Ordine di Leopoldo, che nello specifico è il viola amaranto. Il re è gran maestro dell’Ordine e la Regina ha ricevuto il gran cordone dell’Ordine di Leopoldo dal suocero nel 2000. Nel ritratto entrambi i reali indossano le insegne dell’Ordine che è il più alto ordine del Paese, ed è stato dedicato al re Leopoldo I del Belgio, fondatore dello stato belga.

La tiara delle Nove Province

La regina porta sui capelli la tiara delle Nove Province, uno dei pochi diademi della collezione reale belga. La tiara rappresenta il simbolo dell’unità delle nove province che componevano il Paese al momento della creazione del regno del Belgio, nato dalla scissione con i Paesi Bassi.

Il diadema delle Nove Province
Fonte: Getty Images
La tiara delle Nove Province

La Tiara delle Nove Province compirà 100 anni nel 2026. Fu creato dal gioielliere Van Bever e venne donato dal Belgio alla principessa Astrid di Svezia, nipote del re Oscar II di Svezia, in occasione del suo matrimonio nel novembre 1926 con il principe Leopoldo del Belgio, duca di Brabante, figlio del re Alberto I.

L’abdicazione di re Alberto II

Nel 2013, re Alberto comunicò improvvisamente che avrebbe abdicato in favore del figlio Philippe. Quando il 3 luglio 2013 il Palazzo Reale annunciò che il re si sarebbe rivolto al popolo quella sera, le voci di una possibile abdicazione circolavano già da tempo. A 79 anni, Alberto era il monarca più anziano della storia del Belgio. Il re confermò le voci in circolazione e comunicò che, dopo venti anni di regno, la sua età e la sua salute non gli consentivano più di ricoprire il ruolo. Divenne così il primo monarca belga ad abdicare volontariamente al trono. L’abdicazione avvenne solo sei mesi dopo quella di un’altra regina europea: Beatrice dei Paesi Bassi.

Abdicazione Alberto del Belgio
Fonte: Getty Images
L’abdicazione Alberto II del Belgio

In tutto il Paese, i dubbi sulle capacità di Philippe erano forti da molti anni. Nonostante il successo negli studi, la sua immagine non convinceva. In particolare, si era distinto per la mancanza di tatto e la freddezza dimostrata in più occasioni. Agli occhi dell’opinione pubblica, l’immagine dei suoi anni da principe gli ha attribuito il profilo di una persona goffa, impacciata e insicura.

I dubbi sul nuovo re

Nonostante il matrimonio con Mathilde d’Udekem d’Acoz, celebrato nel 1999, abbia avuto un effetto positivo sui belgi e sulla stampa, il bacio freddo e rigido dato alla neo-moglie sul balcone reale il giorno delle nozze e l’annuncio un po’ imbarazzante della nascita della prima figlia – “è una donnina vera” – non sono passati inosservati e hanno alimentato sempre di più le voci sulla personalità fredda e impacciata del re. Di conseguenza, anche prima del suo insediamento, meno della metà dei fiamminghi vedeva di buon occhio Philippe come sovrano, mentre la Vallonia aveva più fiducia nelle sue capacità e il 66% pensava che sarebbe stato un buon re.

Un regno quasi impeccabile

Tuttavia, il nuovo re ha sfidato le aspettative e finora ha avuto un regno quasi impeccabile. Ad esempio, la lunga faida tra il partito nazionalista fiammingo N-VA e la casa reale si è un po’ placata, permettendo ai colloqui per la formazione del governo di procedere più agevolmente.

Dopo le elezioni del 2019, Philippe ha addirittura ricevuto il leader del partito di estrema destra Vlaams Belang, un partito che ha sempre sostenuto apertamente l’indipendenza fiamminga.

La famiglia reale belga
Fonte: Getty Images
La famiglia reale del Belgio

Dopo 10 anni di trono, in Belgio le critiche al re sono ai minimi storici. Un paio di situazioni in cui ha avuto delle contestazioni sono state quando è emerso che era in vacanza mentre il Belgio aveva un alto livello di possibili attacchi terroristici poco dopo quelli avvenuti a Parigi e per il suo discorso di Natale del 2018, perché mentre il re stava esprimendo preoccupazione per le questioni climatiche, sullo sfondo del video c’era un caminetto acceso e quindi è stato ritenuto poco coerente.

Philippe ha avuto un percorso quasi impeccabile“, afferma l’esperta reale e scrittrice Joëlle Vanden Houden, aggiungendo che “Non è un uomo che batte il pugno sul tavolo, ma cerca di creare delle connessioni tra le persone e mette sempre il Belgio al primo posto. Di conseguenza, negli ultimi anni è diventato sempre più popolare”.

Le scuse all’ex colonia

Durante i dieci anni di regno di re Philippe, si sono moltiplicate le richieste di scuse al Congo a causa del colonialismo belga nel Paese. Nel giugno 2020, il re ha scritto una lettera al presidente congolese Felix Tshisekedi in cui esprimeva il suo grande dispiacere per i misfatti compiuti sotto il regno di re Leopoldo II. Durante una visita nella capitale congolese, il discorso fatto dal re belga è stato considerato una pietra miliare storica: Philippe ha condannato senza mezze parole il regime coloniale “razzista” “basato sullo sfruttamento e sul dominio”.

Re Philippe del Belgio in Congo
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Il re Philippe del Belgio in visita in Congo

La “Royal Family” del Belgio

Spinto dalla moglie Mathilde, negli ultimi dieci anni Philippe è diventato più sicuro di sé negli impegni pubblici e, oltre a essere re, si è creato un’ottima reputazione di marito e padre amorevole con i suoi quattro figli.

Il rapporto con la figlia Elisabeth, futura regina

Il re sta preparando la figlia maggiore, la principessa ereditaria Elisabeth, a comportarsi da regina. L’appuntamento più recente e importante che ha visto insieme padre e figlia è stata l’incoronazione di Carlo III: per il ricevimento a Buckingham Palace, Philippe si è presentato orgogliosamente con la primogenita che gli succederà al trono.

La principessa Elisabeth con il padre Philippe del Belgio
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La principessa Elisabeth con il padre Philippe del Belgio al ricevimento a Buckingham Palace per l’incoronazione di Carlo III

La figlia illegittima del padre

Durante questi dieci anni di trono, Philippe è riuscito anche a risolvere la lunga saga familiare di Delphine Boël, la figlia illegittima di suo padre. Ha invitato la sorellastra a palazzo la settimana dopo che un tribunale di Bruxelles aveva accettato la paternità di re Alberto e le aveva conferito il titolo di principessa. Le foto dell’incontro hanno fatto il giro del mondo dato che la storia era stata per anni protagonista della cronaca rosa.

Il re Philippe con la sorella Delphine Boel
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Il re del Belgio saluta Delphine Boël

Le origini italiane del re

Scorre sangue italiano nelle vene del re del Belgio: la madre di Philippe è la nobildonna italiana Paola Ruffo di Calabria che è stata regina consorte dei Belgi dal 1993 al 2013, quando il marito Alberto II ha abdicato. Il nonno materno di Philippe era il principe Fulco Ruffo di Calabria, eroe dell’aviazione militare, che durante la prima guerra mondiale conseguì oltre venti vittorie aeree che gli fecero guadagnare sul campo la medaglia d’oro al valore militare e molte altre onorificenze.

Philippe con la madre Paola Ruffo di Calabria, poi regina dei Belgi
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Philippe con la madre Paola Ruffo di Calabria nel 1966

Un re più “social”

Durante il regno di Philippe è cambiata anche l’immagine rigida e antiquata della monarchia belga, che ha optato per un modo di comunicare più aperto e moderno e ha fatto il suo ingresso sui social media. Il profilo Instagram oggi vanta 138.000 followers.

Il discorso del re

Nel discorso che ha rivolto alla nazione pochi giorni fa in occasione della festa nazionale belga, il re ha detto: “Negli ultimi dieci anni abbiamo affrontato insieme molte cose, conoscendo gioie e dolori. Ricorderemo questo decennio come un susseguirsi di crisi, alcune delle quali senza precedenti: gli attacchi terroristici del 22 marzo, la pandemia, l’estrema siccità e le inondazioni, la guerra in Ucraina e la crisi energetica. Abbiamo affrontato queste crisi insieme, al meglio delle nostre capacità, e con risultati tangibili”.

Il re si è complimentato con la popolazione per “il grande senso di solidarietà” che regna nel Paese e ha elogiato “la generosità, la cura per le persone in difficoltà, l’apertura al confronto e la ricerca di compromessi. Siamo spontanei e pragmatici. E abbiamo il senso dell’umorismo”.

Festeggiamenti per i 10 anni di regno di Philippe del Belgio
Fonte: Getty Images
I Festeggiamenti per i 10 anni di regno di Philippe del Belgio

Ha proseguito dicendo che queste “caratteristiche profondamente umane dei belgi possono essere percepite sia nel nord che nel sud del Paese. È ovvio che ognuno di noi le esprima a modo suo, con la propria lingua, la propria cultura e le proprie convinzioni. Ma l’essenza è la stessa.”

Un discorso che vuole conciliare e unire un popolo tanto diverso che però può riconoscersi nel capo di stato: re Philippe.