Dovessimo descrivere il velluto saremmo tutti concordi nel definirlo sconfinata opulenza fatta tessuto, che non conosce tempo e che non smette di affascinare con la sua aura tutta lusso e raffinatezza, densa di drammaticità.
Manifestazione per eccellenza dello sfarzo che fa da fil rouge nella moda attualmente in vigore, il soffice ordito capace di affascinanti giochi di chiaroscuro è da qualche mese tornato ad occupare una posizione di rilievo tra le tendenze dedicate alla stagione invernale: nel ruolo di assoluto must-have, si è vista la sua texture morbida dalla finitura lucente e cangiante brillare su tonalità ricche e intense quali il rosso ciliegia, il blu notte e il verde petrolio, ad esaltarne grandemente ancor di più l’apparenza pregiata.
Ma non soltanto d’apparenza si tratta: in fin dei conti parliamo di una stoffa che ha segnato la storia dall’alto dell’armadio dei regnanti, da Enrico VIII d’Inghilterra a Napoleone Bonaparte, di epoca in epoca. Le prime conferme a riguardo risalgono al XIII secolo, dall’antico Oriente, e da lì, complice la rete di scambi commerciali con Venezia e Palermo, la diffusione in tutta Europa che lo trasformò nel tessuto emblema dell’aristocrazia e dalla borghesia benestante che oggi noi tutti conosciamo. Fu durante il Rinascimento, però, che il velluto conobbe il suo massimo momento di gloria come autentico simbolo di ricchezza, impiegato per i costumi dei nobili e per gli arredi di palazzi e cattedrali.
Ora, dopo aver trascorso qualche tempo nell’ombra del dimenticatoio, ecco il velluto spogliato una volta per tutte della sua esclusività riprendersi la scena in perfetto equilibrio tra raffinatezza e inattesa modernità.
Indice
Come si indossa il (nuovo) velluto nel 2025 secondo le sfilate di stagione
Da indossare non più solo e soltanto per occasioni formali, il velluto è approdato nei guardaroba di ogni fashion addicted in vesti tutte nuove ed eterogenee su blazer strutturati e pantaloni, spezzati oppure in completo, come anche su lunghissimi abiti super glamour dall’irresistibile eleganza durante l’intero periodo delle Feste, incarnandone appieno lo spirito.
L’inedita accezione casual acquisita nel 2025, che paradossalmente ancora strizza l’occhio ad un lontano passato, lo vede invece esordire con pantaloni lisci o a costine, visti – esattamente come il manuale del granny style cita – accanto ad ampi pullover, gilet e giacche oversize.
Regnante dapprima sui defilé di stagione, il velluto è stato proposto in chiave haute couture dalle grandi maison secondo le esigenze narrative delle proprie collezioni, talora mediante un linguaggio gotico, talora mediante quello boho, liscio oppure operato, froissé o a coste: una volta abbandonato il sapore rétro che la stoffa istantaneamente emana, fatta eccezione per Anna Sui che ha deliziosamente omaggiato il cosiddetto grandpacore a suon di bermuda nocciola a coste larghe accanto a lunghe giacche vintage e baschi, il resto dei designer più amati ha puntato sulla modernità.
Se Zimmermann ha inserito in passerella la sua proposta iperfemminile con l’ambito abito monospalla color prugna, Gucci ha detto la sua (prevalentemente in verde e intensissimo Rosso Ancora) con dei sensualissimi slip dress bordati in pizzo.
È stato poi il turno dei capispalla con il cappotto caban borgogna firmato Akris, il soffice piumino militare di Dries Van Noten e la giacca dalle maxi maniche di Batsheva.
Dall’apparenza stropicciata ma ad arte e visto su sfumature metalliche se addosso ai vestiti, invece, il velluto di Burberry, che lo traduce anche in un iconico modello di giacca aviatore, mentre per Chloé l’interpretazione è boho-chic.
E ancora: se Prada destina al tessuto soltanto piccoli accenni con i suoi delicati fiocchi per capelli e a costellare romantiche divise, dall’altro lato – quello di Dolce&Gabbana, Emporio Armani e Jil Sander – sorgono sinuosi total look sottoforma di tute e tailleur.
Di ispirazione Rococò, infine, i due pezzi ed il blazer in velluto damascato della collezione autunno/inverno di Etro, che lo alterna all’inconfondibile trama paisley peculiare della maison.
È velvet mania: tutti i must-have in velluto da collezionare nell’inverno 2025
Sino ad ora amato solo a stagioni alterne dalla moda, si è avuta dalle passerelle l’ufficiale conferma di come il velluto, con tutto il suo nobile DNA, stia attualmente vivendo un nuovo momento d’oro che difficilmente troverà presto il suo epilogo.
In quanto scelta preziosa e di carattere, persino scenografico e carismatico sui recenti tappeti rossi, il tessuto dall’antica anima chic e brillante sembra essere destinato ad occupare il centro della scena nei nostri armadi ancora per un po’: come fargli spazio? Su quali must-have puntare per non sbagliare? La risposta alle prossime righe.
La giacca in velluto
Che gli anni Settanta siano tornati ad ispirare il nostro stile lo si sa oramai da diverse stagioni: segue a ruota il grande ritorno dei collant colorati la giacca di velluto. Dopotutto quello in oggetto è un materiale sì prezioso ma soprattutto resistente, caldo, gradevole al tatto che ben si sposa alla struttura solida di un capospalla.
Tornata alla ribalta sia dalle linee oversize che dalla vestibilità slim-fit, liscio oppure a coste, la suddetta tipologia di giacca è al momento l’assoluta protagonista dello streetwear prontissima ad elevare qualsivoglia look.
Più ricercato e femminile il blazer in velluto, presente sulle passerelle di Akris in versione liscia nella lussuosa sfumatura del prugna accostato a pantaloni e dolcevita nella stessa identica tonalità. Tabacco, invece, quello di Louis Vuitton che lo vede avvitato e scollato in combo miste tra materiali e colori.
L’abito in velluto
Che succede quando l’opulento tessuto in questione incontra la femminilità degli abiti? Il binomio più raffinato in circolazione dà vita a capi dalle silhouette ricercate, in perfetto stile Ladylike, sontuose e da sera o giocose e trendy.
Abiti lunghi e corti in velluto sono stati a dir poco onnipresenti sulle catwalk dell’autunno-inverno 2025 delle più celebri maison, con picchi di classe e signorilità estremi: ne fornisce un esempio Carolina Herrera, con un fasciante tubino nero drappeggiato dotato di seducente scollo a cuore a lasciare scoperte le spalle, mentre Mugler e Valentino controbattono con le loro proposte in corto, attraverso sensualissimi abiti bustier il primo e con microgonna a ruota e maniche corte il secondo.
I pantaloni a coste in velluto
In veste di immancabile accento mannish, ecco i pantaloni a coste in velluto – o per meglio dire in corduroy – passare con nonchalance dal guardaroba del nonno a quello di ogni fashionista in cerca di ispirazione in materia di look stilosi e pratici per i mesi più freddi: insospettabilmente, quello che sino a poco fa era ritenuto un ormai obsoleto e fin troppo rigoroso capo d’abbigliamento maschile di un tempo è lentamente riuscito a conquistare il cuore delle personalità più femminili e romantiche grazie a irresistibili morbidezza e versatilità.
Ideali per passeggiate all’aria aperta quanto per appuntamenti di lavoro e svago, se scelti in versione dritta e attillata questi pantaloni invernali danno vita a look formali e di classe, mentre più ampi e morbidi con tasche laterali costituiscono una valida alternativa casual ai soliti jeans.