Hypnobirthing: partorire con consapevolezza e meno paura

Meditazione e respirazione profonde, pensieri e linguaggio positivi: ecco il metodo con il quale affrontare la fase cruciale del parto in modo più consapevole e meno doloroso.

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Giorgia Marini

Parenting Specialist

Ex avvocato. Blogger, con la laurea sul campo in Problemi di Mammitudine. Da 6 anni scrivo di gravidanza, maternità ed infanzia, sul mio blog “Stato di Grazia a Chi?” e su altre testate online. Racconto la maternità con brio, garbo ed empatia.

Pubblicato: 1 Agosto 2025 11:34

Il parto è un’esperienza straordinaria, uno spartiacque fra il prima ed il dopo della vita di ogni donna ma, allo stesso tempo, può fare paura, una paura che può rendere anche il travaglio più lungo. Il parto rappresenta un momento pieno di incognite, soprattutto per una primipara: dalle ore di travaglio alla rottura delle acque, esso porta con sé ansia, preoccupazione, paura, nonostante ormai si sia seguite dal primo test di gravidanza sino all’allattamento, in modo ben diverso rispetto a qualche decennio fa. È in questo mix di emozioni contrastanti che va ad inserirsi un modo di preparazione al parto noto come hypnobirthing. Una tecnica volta ad offrire maggiore consapevolezza e preparazione per affrontare il parto in modo più sereno.

In questo articolo, approfondiremo il tema, cercando di capire come funziona l’ hypnobirthing, perché alcune donne si affidano a questa tecnica, da dove nasce e quali siano i suoi benefici.

Hypnobirthing
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Hypnobirthing: come partorire con meno ansie e paure

Cos’è l’hypnobirthing e come funziona

Siamo cresciute tutte con quella frase biblica, pronta a ricordarci quanto spetti al dolore il ruolo di protagonista al momento del parto.  Alla donna disse: “Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli”. Forse, anche per questo, c’è quell’ansia che sottende ogni parto, nonostante non si veda l’ora di poter nuovamente mangiare un panino con il salame!

La scienza, per fortuna, è venuta in nostro soccorso, contravvenendo alla sorte alla quale sembravamo inchiodate, anche con la possibilità di partorire con l’’epidurale che, se non assolutamente risolutiva rispetto al dolore, offre una tregua, permettendoci di godere del parto, in modo più lucido. Si tratta però della somministrazione di un anestetico, con conseguenti controindicazioni, ed anche qualche rischio, seppur bassissimo.

L’hypnobirthing nasce dalla necessità di offrire a noi donne, in procinto di partorire, un’esperienza diversa, più positiva ma anche consapevole, lucida appunto. Ma non lo fa con l’uso di alcun farmaco o anestesia. L’ hypnobirthing, di cui abbiamo sentito parlare anche in quanto scelto da alcuni personaggi noti come Kate Middleton,  nasce dall’idea di una donna, Marie F. Mongan, educatrice ma anche ipnoterapeuta e fondatrice dell’ HypnoBirthing Institute. Il suo programma, chiamato anche Metodo Morgan, ha l’obiettivo di offrire alle donne la completa consapevolezza durante il travaglio e la fase espulsiva.

L’hypnobirthing è dunque un programma di preparazione al parto che combina autoipnosi, respirazione, visualizzazione e affermazioni positive

Non si tratta di uno stato di trance, ma di una profonda consapevolezza corporea che le donne acquistano seguendo questo percorso. L’obiettivo dell’ hypnobirthing  è ridurre paura e tensione, abbassare l’adrenalina e favorire il rilascio di ossitocina ed endorfine.

Esso, altro non è che una pratica di meditazione profonda per aiutare il corpo a rilassarsi in modo da ostacolare il meno possibile il momento del parto.

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Hypnobirthing: quando iniziare il percorso

Hypnobirthing: quando iniziare

Come per il corso preparto, che, se fatto bene, offre nozioni in parte similari all’ hypnobirthing, avendo anch’esso l’obiettivo di far comprendere alla donna cosa deve aspettarsi dalla fase espulsiva, cosa può scegliere, le differenze tra il parto vaginale e quello cesareo, cosa fare per accedere all’epidurale, come  prepararsi durante le contrazioni, come riconoscerle, che tipo di respirazione attuare e cosi via, anch’esso va indicativamente iniziato durante la fine del secondo trimestre.

L’ hypnobirthing, con la meditazione, la respirazione, la maggiore lucidità che garantisce, avrebbe anche l’obiettivo di aiutare la neo mamma a vivere meglio il delicatissimo post parto, a volte accompagnato da babyblues.

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Hypnobirthing: imparare a respirare in modo profondo

Meditazione profonda: i benefici dell’ipnoparto

Paura, ansia e preoccupazione, durante il parto, agiscono sui meccanismi di difesa che il nostro corpo può mettere in campo, durante questa fase, con l’ hypnobirthing  si impedisce quell’aumento di dolore che ostacola il processo del parto, con una riduzione delle ore di travaglio. È spesso proprio la paura a farla da padrona anche rispetto al dolore, riducendoci a soggetti in totale balia dell’evento che, in parte, potremmo accompagnare. Accompagnare positivamente le contrazioni, ad esempio, senza contrastarle, favorisce un parto più veloce e eno doloroso ma farlo non è facile, richiedendo preparazione in termini di respirazione profonda, ad esempio. È spesso proprio la paura a farla da padrona anche rispetto al dolore.

L’ OMS e il Ministero della Salute non fanno cenno di questa tecnica. Nonostante siano entrambi apertamente schierati verso parti vaginali, poco medicalizzati, con l’assunzione di pochi farmaci (parliamo ovviamente di gravidanze e parti fisiologici senza criticità). Tali obiettivi sono tra gli stessi che l’ hypnobirthing si pone.

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Hypnobirthing: il metodo richiede una reale volontà della coppia

L’ hypnobirthing: come funziona

I corsi, in genere,  si svolgono nell’ultimo trimestre con una pratica di circa 30 minuti al giorno, sino al parto.

L’hypnobirthing si focalizza su 3 aspetti:

  1. respirazione profonda, per contrastare lo stress;
  2. visualizzazioni positive;
  3. linguaggio positivo.

Il metodo richiede  una grande motivazione e fiducia da parte della coppia, proprio in quanto esso opera sull’aspetto psicologico, per poter portare i benefici perseguiti. È importante, dunque, che il metodo sia condiviso e compreso anche dai partner.

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Hypnobirthing: come partorire con meno ansie e paure

Le  istituzioni sanitarie e la tecnica dell’hypnobirthing

Come abbiamo anticipato, al momento, l’OMS non prende posizione di fronte a questo metodo, pur spendendosi sull’importanza di un’’assistenza “dolce”, raccomandando epidurale, cesareo, ed induzione solo quando necessari.

Per una gravidanza ed un parto più consapevoli e più positivi, alcune donne, pur seguendo un iter più comune, scelgono di essere accompagnate da una doula. La loro assistenza e presenza può aiutare anche nel post parto, alleggerendo le donne sia a livello psicologico che pratico, in quelle prime settimane/mesi durante i quali la vita di ognuna di noi viene totalmente stravolta, sino al raggiungimento di un nuovo equilibrio che fatica ad arrivare nel breve. Con questo, vogliamo ricordare che, oltre all’ipnoparto, ci sono altre possibilità che ci vengono in soccorso dalla gravidanza al post parto e, spesso, avere un accesso facile a queste informazioni, può fare la differenza.

Il  Ministero della Salute, inoltre, raccomanda che il parto cesareo venga  riservato a reali necessità cliniche. Nonostante tale raccomandazione, in Italia, ben il 38 % dei parti avviene con il taglio cesareo, superando il limite del 10–15 %, consigliato anche dall’OMS.