È bella Drew Barrymore, ma di una bellezza particolare che affascina e incanta, che cattura e rapisce, che fa venire voglia di indagare e di scardinare tutte le convinzioni e i luoghi comuni che, solitamente, appartengono ai canoni estetici. E in effetti, di cose da scoprire sul conto dell’attrice statunitense ce ne sono tante, forse troppe, celate per molto tempo dalla sua luce abbagliante. Dal talento e da quel successo che l’ha consacrata a diva Hollywoodiana, una delle più acclamate e richieste, una delle più precoci.
Aveva soltanto 7 anni, infatti, quando apparve per la prima volta sul grande schermo. Quando venne scelta per interpretare Gertie in E.T. l’extraterrestre, l’iconico film di fantascienza diretto e prodotto da Steven Spielberg nel 1982. Solo qualche anno dopo, invece, aveva ricevuto la candidatura ai Golden Globe come migliore attrice non protagonista per la pellicola Vertenza inconciliabile.
Per gli altri e per tutti, era la bambina prodigio, la piccola star della grande Hollywood, quella destinata a diventare una stella della Walk of Fame. Ma nessuno poteva sapere, allora, delle notti trascorse allo Studio 54, dell’infanzia rubata, di quelle ferite che andavano formandosi nella sua anima e nel cuore, le stesse che poi la fecero finire in un ospedale psichiatrico alla sola età di 13 anni. Nessuno avrebbe potuto immaginare che, nonostante le immense difficoltà, lei ce l’avrebbe fatta, da sola, a riscrivere un destino che sembrava ormai segnato.
Drew Barrymore, da bambina prodigio a “Party Girl”
È il 22 febbraio del 1975 quando, a Culver City, nasce una piccola stella. Il suo nome è Drew, proprio come quello della nonna, e discende da una famiglia di attori e teatranti. Suo padre è l’attore John Drew Barrymore, sua madre Jaid, invece, sta ancora costruendo la sua carriera. Nessuno ha dubbi sul fatto che, anche la piccola di casa, seguirà le orme della famiglia un giorno neanche troppo lontano. E in effetti, a soli 11 mesi, Drew è già sul set televisivo per un spot pubblicitario sugli alimenti per i cani.
Inizia a camminare e a parlare, come tutti i bambini della sua età, ma fa qualcosa in più Drew: impara a recitare. All’età di 3 anni entra nel cast del film Suddenly, Love, mentre a 5 anni fa il sui debutto al cinema con la pellicola Stati di allucinazione.
Due anni dopo Drew è già una star: viene scelta da Steven Spielberg per il suo capolavoro fantascientifico E.T. l’extraterrestre. È l’inizio della carriera e del successo, delle passerelle e dei riflettori puntati su quella bambina prodigio dal talento innato che non smette di ammaliare. Sono tanti i suoi primati come attrice bambina, come quello di essere l’ospite più giovane del programma televisivo Saturday Night Live.
I registi la vogliono sul set, la madre la spinge a diventare un’attrice di successo, perché ha tutte le carte in regola per esserlo. Eppure Drew è ancora una bambina e non sono ancora suoi gli strumenti per gestire un fenomeno di quella portata.
A 9 anni vede distruggersi il sogno di una famiglia unita. I suoi genitori divorziano, papà John è sempre più aggressivo e violento, anche a causa della sua dipendenza dall’alcol, mamma Jad, invece, si comporta come un’amica trascinandola con se alle feste e ai party notturni.
“Avevo una mamma, ma si comportava più come un’amica. Una volta mi ha detto: Vuoi andare a scuola e subire bullismo tutto il giorno o vuoi venire allo Studio 54?”. Drew Barrymore, affascinata dalle luci ammalianti della notte e privata della sua infanzia, sceglie Studio 54, la celebre ex discoteca che poi diventerà un teatro di Broadway.
Viene catapultata nel mondo degli adulti, diventa la giovanissima “Party Girl”. A tredici anni inizia a fumare marijuana e a bere alcol. Poco dopo inizierà anche con la cocaina. Un anno di eccessi, di caos e disordine che spingono la giovane Drew a fermarsi. I mostri che ha dentro, però, sono troppo grandi e spaventosi così, a soli 13 anni, tenta il suicidio.
La “cattiva ragazza”
È il 1989 quando, appena adolescente, Drew Barrymore viene accompagnata dalla madre in una clinica di riabilitazione. Entrerà e uscirà da lì diverse volte, nel tentativo disperato di trovare un equilibrio. Ci vuole un po’, ma alla fine capisce che può e deve concedersi una seconda possibilità. Si allontana così dai genitori e soprattutto dalla madre che, fino a quel momento, era stata anche la sua manager.
Al suo fianco, però, c’è sempre Steven Spielberg, forse l’unica figura di riferimento per la ragazza da sempre. Sul set di E.T l’extraterrestre, infatti, l’attrice vede nel regista il padre che non ha mai avuto. Lui non può assolvere quel ruolo, ma resterà sempre al suo fianco come un angelo custode.
Arrivano gli anni ’90 e Drew Barrymore sembra aver trovato il suo equilibrio. I party, la droga e l’alcol sono ormai un lontano ricordo. La recitazione, però, fa ancora parte della sua vita. Sceglie così di cavalcare l’onda di quell’etichetta da bad girl che il suo recente passato ha contribuito a creare. Diventa una giovane sex symbol posando nuda sulla rivista Playboy e girando alcune scene di nudo in diverse pellicole, pur senza il consenso del suo padrino. Steven Spielberg, che è il suo primo sostenitore, la invita a coprirsi per farsi conoscere dal mondo intero per il suo talento.
La rinascita, il successo e i fallimenti
Così Drew Barrymore lo fa. Si dedica col cuore alla sua più grande passione. Recita in alcune commedie romantiche, come 50 volte il primo bacio, e conquista la critica. È l’Angelo di Charlie in Charlie’s Angels, e una ragazza madre in I ragazzi della mia vita. Conquista il pubblico con i suoi personaggi leggeri e spensierati, ma anche con ruoli più drammatici e struggenti. Il 3 febbraio del 2004 Drew viene consacrata a star di Hollywood con una stella sulla Walk of Fame.
Non solo attrice, Drew si sente un’artista a tutto tondo e così vuole sperimentare nuovi modi di fare arte. Nel 2008, infatti, debutta come regista del film Whip It e continua a collezionare successi come attrice nei film La verità è che non gli piaci abbastanza, Qualcosa di straordinario e Miss You Already. Dal 2017 al 2019 è stata la protagonista della serie televisiva Netflix Santa Clarita Diet. L’anno successivo è stata scelta come conduttrice di uno show televisivo sulla rete CBS.
È grande adesso Drew, è un’attrice affermata e ha, finalmente, trovato il suo equilibrio. Anche se il cuore ha dovuto sopportare l’ennesimo fallimento. Dopo due divorzi, il primo con Jeremy Thomas e il secondo con Tom Green, l’attrice è convolata a nozze con il consulente d’arte Will Kopelman il 3 giugno del 2012. Dopo il matrimonio sono nate due figlie: Olive e Frankie.
Ma la relazione non è la favola a lieto fine che Drew sperava di avere. Nel 2016, dopo 4 anni dalle promesse, i due divorziano. “La fine del mio matrimonio è stata la tragedia più grande della mia vita” – ha raccontato la Barrymore a Vanity Fair spiegando che per tutta una vita ha sognato di avere quella famiglia che lei non aveva mai avuto – “Ho passato momenti bruttissimi, ci ho messo tanto tempo a raccogliere i cocci. Ma, sa com’è, le cose non sempre vanno secondo i piani”.
“Non rimpiango nulla, ogni piccolo dettaglio della vita ci farà diventare ciò che saremo alla fine” (Drew Barrymore)