Camino a bioetanolo: come funziona e quanto consuma

La scelta più elegante e di design per riscaldare casa è senza dubbio il camino a bioetanolo: scopriamo come funziona e quali sono i suoi vantaggi

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Giulia Sbaffi

Web Content Editor

Appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Quando non è in giro o al pc, riempie di coccole i suoi amati gatti.

L’inverno sta arrivando: divano, copertina e una buona tazza di tè si accompagnano perfettamente ad una bella fiamma che scoppietta nel camino. Come fare se non potete installarne uno o se, più semplicemente, non avete voglia di star dietro alla sua pulizia e all’inevitabile stoccaggio della legna (o del pellet)? Nessun problema! La risposta è il camino a bioetanolo, la scelta ideale per tutte le esigenze. È economico, assolutamente sicuro e vanta un design innovativo, che si adatta ad ogni tipo di ambiente. Vediamo come funziona e quali sono i vantaggi.

Che cos’è il camino a bioetanolo

Partiamo dall’inizio: il camino a bioetanolo è un semplice bruciatore che usa un combustibile di origine vegetale, il quale non rilascia sostanze nocive o fumi fastidiosi. Nel dettaglio, il bioetanolo (chiamato anche bioalcol) è un alcol etilico denaturato che si ricava dalla fermentazione di cereali, barbabietole, canna da zucchero, mais, patate e altro materiale vegetale. Al contrario del combustibile tradizionale – legna o pellet – che viene usato nei camini o nelle stufe, è assolutamente sicuro e produce solamente anidride carbonica e vapore acqueo. Ovvero le stesse sostanze che emettiamo ad ogni nostro respiro.

Per chi è adatto il camino a bioetanolo

Perché dovremmo scegliere un camino a bioetanolo rispetto ad uno tradizionale? Di motivi ce ne sono tanti: questo camino è perfetto per sopperire ad ogni esigenza e si adatta a qualsiasi ambiente. Ad esempio, lo si può installare anche in una stanza nella quale non è possibile costruire una canna fumaria. O, più semplicemente, è la soluzione ideale per chi non vuole vedere la propria casa messa completamente sottosopra per il tempo necessario a fare opere murarie invasive. Dal momento che il bioetanolo è decisamente meno ingombrante (e pesante!) della legna o del pellet, non richiede molto spazio per il suo stoccaggio. E ci vogliono davvero pochi secondi per dare il via alla combustione, senza rischio di creare fumo o cattivi odori.

Camino a bioetanolo: come funziona

Vediamo ora nel dettaglio il funzionamento del camino a bioetanolo. La sua struttura è estremamente semplice: è composto solamente da una cornice e da un bruciatore interno, nel quale va posto il combustibile. L’accensione è molto rapida, e avviene per via di un fiammifero o di un accendigas con il quale si dà fuoco al bioetanolo. L’alcol denaturato di cui quest’ultimo è formato, nel momento in cui brucia, non produce sostanze pericolose: per questo motivo il camino non è dotato di canna fumaria o di altro tipo di scarico.

Si tratta di una delle soluzioni più ecologiche e sicure per la casa, dal momento che non c’è alcuna possibilità di avere fumi tossici o altre sostanze nocive per la salute. L’unica accortezza, visto che il bioetanolo si scompone in anidride carbonica, è di porre il camino in una stanza che sia possibile arieggiare bene. Ma quanto costa avere un camino in bioetanolo? Se per l’installazione della macchina si va dai 1.000 euro in su, il consumo (e la resa calorifica) del combustibile è ottimale: in media, 2 litri di bioetanolo bruciano dalle 4 alle 6 ore. Sulla base di questi dati, contando il costo attuale al litro del bioalcol, generalmente si parla di una spesa di meno di 1 euro all’ora per tenere acceso il camino.

I pro e i contro del camino a bioetanolo

Riepiloghiamo ora quali sono i pro e i contro di questo tipo di camino. I vantaggi sono davvero molto numerosi: non c’è alcun bisogno di fare opere murarie, lo si può installare in qualsiasi stanza ed è assolutamente sicuro. Il bioetanolo, infatti, non genera fumi nocivi e non emette cattivi odori, ma solamente un po’ di anidride carbonica che si può smaltire semplicemente lasciando arieggiare di tanto in tanto la stanza in cui si trova il camino. Inoltre non occorre una spesa particolarmente alta per acquistarlo, ed è facile rientrare in fretta dei costi usandolo oculatamente per riscaldare.

Senza contare, poi, che è una scelta di design in grado di arredare ogni ambiente: ne esistono infatti di tantissimi modelli, e ormai vengono installati in tutte le case proprio come complemento d’arredo elegante e senza tempo. Per chi ama fare qualcosa per l’ambiente, infine, il bioetanolo è la scelta migliore. Questo carburante è completamente naturale e ha un’ottima resa calorifica, quindi possiamo considerarlo davvero green. Insomma, il camino a bioetanolo sembra avere solamente tantissimi pro. C’è però in realtà un’ultima cosa da tenere in considerazione.

L’unico, vero svantaggio di questo tipo di camino è che non è sufficiente, da solo, a fornire riscaldamento per tutta la casa. Viene infatti considerato una fonte di riscaldamento complementare, perché funziona bene solo in piccoli ambienti. Naturalmente, la differenza la fa il tipo e la dimensione del bruciatore, tuttavia in genere il bioetanolo basta a scaldare stanze di 25/30 mq. Si può aumentare leggermente la resa se, installando un modello ad incasso, si aggiunge una griglia di aerazione. Tuttavia viene consigliato ugualmente  di integrare il riscaldamento classico.

I tipi tra cui scegliere

Quali sono i tipi di camino a bioetanolo attualmente in commercio? Se ne distinguono principalmente tre modelli. Il primo è quello da appoggio, la versione più semplice e versatile: lo si può posizionare praticamente ovunque, al centro della stanza, sul pavimento o su un’isola. L’importante è verificare che il materiale su cui viene poggiato sia resistente al calore – il parquet, ad esempio, potrebbe nel lungo tempo deformarsi. C’è poi il camino a parete, una delle versioni più eleganti e di design: si tratta di una cornice che viene appesa al muro, proprio come una tv, per avere una fiamma calda che sporge dalla parete. Anche in questo caso, occorre fare attenzione che i materiali con cui è a contatto non soffrano l’eccessivo calore.

Infine, c’è il camino ad incasso, la scelta più comune per chi ristruttura o costruisce casa. Si tratta di un bruciatore che viene inserito all’interno di una parete di cartongesso appositamente creata per ospitare la macchina. Il risultato è eccellente: il camino si integra perfettamente con l’ambiente circostante, e la sua splendida fiamma offre conforto e calore durante le serate invernali trascorse in casa.