Non buttate i semi di melone, fanno bene

Meno famosi di quelli di zucca, meritano la stessa attenzione per godere di ottime proprietà antiossidanti, microbiche e preventive

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Gaia Masiero

Editor specializzata in Alimentazione & Benessere

Digital Content Specialist, è autrice di articoli su alimentazione e benessere per i quali si avvale del supporto di nutrizionisti e dietisti.

Utilizzare i semi di melone è una pratica amica della salute, ma anche dell’ambiente. Oggi è infatti importante abituarsi a un consumo etico e sostenibile degli alimenti, riducendo al minimo gli sprechi e riscoprendo gli usi di quelle parti di cibo che fino ad ora abbiamo sempre eliminato. Un guadagno per il nostro portamonete, per il nostro benessere e la possibilità di scoprire e sperimentare l’uso di nuovi ingredienti. Nel caso dei semi di melone poi, stiamo parlando di un ingrediente particolarmente prezioso.

Con i semi di canapa, di girasole, di chia, di lino e molti altri, i semi di melone sono stati annoverati tra i semi della salute grazie alle loro proprietà benefiche, ma anche all’interessante apporto nutrizionale. I semi di melone contengono infatti una buona percentuale di proteine, costituite prevalentemente da acido glutammico, arginina e triptofano, oltre a diversi altri composti bioattivi. Tra questi sono stati riscontrati acidi fenolici, flavonoidi, tocoferolo, fitoestrogeni, composti volatili e altre molecole importanti per il nostro benessere.

Semi di melone: cosa sono

Il melone (Cucumis melo) è una pianta annuale rampicante appartenente alla famiglia delle Cucurbitaceae, la stessa di zucca e cocomero, ampiamente coltivata per i suoi frutti. Il frutto del melone è un peponide caratterizzato da una polpa dolcissima di colore bianco o arancione a seconda delle varietà che racchiude al suo interno un folto gruppo di semi commestibili che vengono comunemente scartati durante la pulitura.

I semi di melone sono invece semi oleosi e, come quelli di canapa, papavero, girasole, lino e chia, sono molto nutrienti, ricchi di sali minerali e di vitamina E. In particolare, 100 g di semi di melone apportano circa 560 kcal e contengono 15 g di carboidrati, 28 g di proteine e 47 g di grassi, per lo più insaturi e 4 g di fibre. All’interno dei semi di melone troviamo anche amminoacidi interessanti come l’acido glutammico, il triptofano e l’arginina e sali minerali tra cui potassio, magnesio, zinco, selenio, e di vitamine.

Ma come consumarli? Approfondiremo in seguito le migliori ricette per gustarli e come prepare questi semi che vengono solitamente consumati da soli come snack o aggiunti a yogurt, porridge e insalate.

Di che cosa sanno i semi di melone?

Masticare i semi di melone restituisce una certa croccantezza, mentre il loro aroma rimanda vagamente ai semi di zucca, con una consistenza piuttosto resistente. Le caratteristiche di questi semi si adattano a molti utilizzi culinari, al pari di altri semi oleosi. Come anticipato, possono essere accostati ai semi di zucca nelle prime preparazioni per prendere confidenza con il loro aroma e la consistenza.

Semi di melone a dieta: quanti mangiarne

Come tutti i semi oleosi, anche i semi di melone sono un alimento piuttosto calorico e caratterizzato da una componente lipidica importante. Per massimizzare i benefici senza incorrere nelle controindicazioni di natura calorica, si consiglia di non superare la dose di 30 g giornalieri. Mangiare troppi semi di melone, infatti, predispone all’eccesso calorico. Una manciata di semi di melone nello yogurt non costituirà un problema, così consumare due fette del frutto con i semi ad esse attaccati.

Semi di melone: proprietà

I semi di melone, proprio come altri semi più conosciuti e celebrati, sono ricchissimi di proprietà ed effetti benefici. Ecco le proprietà più interessanti:

Proprietà analgesiche e antinfiammatorie

Grazie agli acidi fenolici presenti nei semi di melone, consumandoli possiamo beneficiare delle loro proprietà analgesiche e antinfiammatorie. Tra gli acidi fenolici coinvolti in questi benefici, troviamo gli acidi gallico e vanillico. 

Proprietà antimicrobiche

Alcuni studi di laboratorio hanno evidenziato le proprietà battericide contenute negli oli essenziali estratti dai semi di melone. Tra i batteri più colpiti dall’azione dei semi di melone, troviamo i batteri gram-negativi Shigella dysenteriae, Salmonella typhimurium, ed Escherichia coli, ma anche specie gram-positive Staphylococcus aureus, Streptococcus pyogenes e Bacillus subtilis.

Proprietà antiossidanti

Sempre gli estratti dei semi di melone sarebbero capaci di contrastare lo stress ossidativo comportandosi da antiossidanti contrastando l’azione dei radicali liberi.

Proprietà amiche della pelle e del cuore

Le sostanze presenti nei semi di melone favoriscono la formazione di collagene, tessuti cutanei, tendini, legamenti e vasi sanguigni. Il potassio e lo zinco invece abbassano la pressione sanguigna, aumentano la resistenza allo stress e abbassano il livello di cortisolo. 

Proprietà preventive

Pare che i semi di melone abbiano un’influenza positiva anche nella prevenzione di malattie importanti come il cancro. In particolare, studi di settore hanno evidenziato le proprietà antiproliferative degli estratti dei semi di melone, ovvero la capacità di bloccare la moltiplicazione delle cellule tumorali.

Proprietà regolarizzanti

L’acido glutammico e le fibre presenti nei semi di melone sono in grado di migliorare la funzionalità intestinale e il sistema immunitario, mentre l’arginina in essi contenuta sembra capace di contribuire alla riduzione del grasso corporeo.

Proprietà cardioprotettive

I semi di melone contengono alte percentuali di acidi grassi insaturi, che li rendono un alimento protettivo per la salute del cuore. L’apporto di potassio e magnesio favorisce inoltre il controllo della pressione arteriosa. 

I semi di melone e la fertilità maschile

I semi di melone sono stati associati a numerosi vantaggi per la fertilità maschile. Sono ricchi di sostanze nutritive come lo zinco, che svolge un ruolo essenziale nel preservare l’apparato riproduttivo maschile. Lo zinco, in particolare, è in grado di favorire la produzione e la motilità degli spermatozoi. I semi di melone sono anche una buona fonte di arginina, un aminoacido che contribuisce a migliorare la motilità dello sperma, aumentando così le possibilità di fecondazione. 

Semi di melone in cucina

Oltre ad essere consumati insieme alla polpa del melone, i semi, al pari dei semi di zucca, si possono aggiungere alle insalate o allo yogurt, sebbene si possa consumarli anche da soli come snack spezza fame

Inoltre, i semi di melone possono rientrare tra gli ingredienti di bibite alla frutta, frullandoli insieme alla polpa del melone. In altri casi, i semi di melone possono rientrare tra gli ingredienti di barrette energetiche fatte in casa, oppure, una volta frullati e polverizzati (laddove mangiare i semi di melone risulti sgradito), tra gli ingredienti aggiuntivi di minestre invernali (in questo caso si useranno i semi dei meloni invernali). 

Tostare ed essiccare i semi di melone

Ai fini di una consistenza e un aroma più gradevoli, i semi di melone si prestano alla tostatura e all’essiccatura, che può essere effettuata con diversi metodi. Con l’aiuto di un coltello, occorre, in primis, rimuovere i semi dal frutto, per poi lavarli in acqua corrente. Una volta rimossi tutti i residui della frutta, tamponarli con della carta da cucina, asciugandoli dall’acqua residua. Per la tostatura, basta scaldare una padella antiaderente su fuoco basso e trasferivi i semi all’interno, dunque occorre rigirarli per qualche minuto, fino a renderli lievemente più scuri.

Laddove si preferisca essiccare i semi di melone, è possibile stenderli su un canovaccio pulito e lasciarli al sole per qualche giorno. In alternativa, si può ricorrere al forno o all’essiccatore, ottenendo un risultato simile in tempi più brevi. Nel primo caso, occorre regolare la temperatura del forno a 50 °C e, una volta riscaldato, inserirvi la teglia contenente i semi nel ripiano inferiore. A questo punto, è preferibile attendere 4 ore, rigirando i semi ogni 15 – 20 minuti. Trascorso il tempo necessario, è consigliabile spegnere il forno, lasciare lo sportello semi-aperto e lasciar raffreddare i semi all’interno, prima di distribuirli in sacchetti per alimenti o barattoli di vetro.

Nel caso si opti per l’essiccatore, occorre impostare la sua temperatura a 50 °C, disporre i semi al suo interno e attendere due ore, circa. Anche in questo caso è necessario mescolare i semi di tanto in tanto. I semi di melone preparati con queste modalità vanno conservati in sacchetti per alimenti o barattoli di vetro dotati di chiusura ermetica. A questo punto, è bene tenere i recipienti in un luogo fresco e asciutto. 

Ricette

In generale, una volta asciugati e resi croccanti, possono essere usati come tutti gli altri semi. Un modo per aggiungere proteine vegetali, fibre ed antiossidanti a piatti di insalata, a porridge, frullati, yogurt vegetali estivi. Ecco qualche idea per gustarli:

  • condimento ai semi di melone e gomasio: tritate insieme 4 o 5 cucchiai di semi di melone con un cucchiaino di gomasio. Usate questo trito per condire delle verdure al vapore
  • barrette energetiche ai semi di melone: frullate alcuni datteri con mandorle e semi di melone. Formate delle piccole barrette, conservate in frigorifero e consumate come ricarica energetica prima o dopo l’attività sportiva
  • bevanda ai semi di melone: frullate semplicemente un paio di fette di melone completo dei suoi semi insieme a dell’acqua o del latte vegetale. Avrete un frullato ricco di fibre utili per riattivare l’intestino
  • estratto di semi di melone, carota e zenzero: preparate un succo ricco di antiossidanti, rigenerante per la pelle e fortificante l’abbronzatura, mescolando insieme carote, semi di melone scartati dal frutto precedentemente mangiato e un pezzetto di zenzero

Controindicazioni

Come affermato in precedenza, il consumo eccessivo di semi di melone può correlarsi a squilibri nell’apporto calorico e lipidico, che rappresentano la principale controindicazione legata a questo alimento. Tuttavia, è facilmente superabile rispettando le dosi giornaliere consigliate di 30 g. Il consumo dei semi di melone è sconsigliato anche in caso di intolleranza (anche al frutto) o di malattie del tratto gastro intestinale. I soggetti affetti da colon irritabile ad esempio, generalmente mal tollerano i semi oleosi in generale.

Fonti bibliografiche

  • Edible seeds from Cucurbitaceae family as potential functional foods: Immense promises, few concerns, Science Direct

  • Phytochemical profile, nutraceutical potential and functional properties of Cucumis melo L. seeds, Journal of the Science of Food and Agricolture

  • Chemical composition and bioactive compounds of Cucumis melo L. seeds: Potential source for new trends of plant oils, Science Direct

  • Mechanistic insights of Cucumis melo L. seeds for gastrointestinal muscle spasms through calcium signaling pathway-related gene regulation networks in WGCNA and in vitro, in vivo studies, USA National Library of Medicine